E' iniziata questa mattina di buon ora la visita del ministro all'ambiente Gian Luca Galletti nella nostra città. A Fegino, sul luogo esatto dello sversamento, ha visionato la situazione e constatato, insieme ai tecnici del ministero, le conseguenze della fuoriuscita di greggio provocato domenica scorsa dalla rottura dell'oleodotto Iplom, con gravi conseguenze sul Polcevera.
" A una settimana dall'accaduto - ha detto il ministro - grazie a un ottimo lavoro di squadra, si possono già vedere risultati positivi e di rilievo. Non bisogna fermarsi qui, ora inizia il compito più gravoso, la bonifica".
Il ministro ha preso parte, in tarda mattinata, a una conferenza stampa nella Capitaneria di Porto. Con lui ci sono, tra gli altri, il prefetto di Genova Fiamma Spena e l'ammiraglio comandante della Capitaneria di porto Giovanni Pettorino.
La fase di emergenza è terminata ed è stata gestita bene, ha detto. "Ma non va abbassata la guardia - ha continuato Galletti - perché siamo di fronte a un danno ambientale rilevante di cui qualcuno se ne dovrà assumere le responsabilità. L'ultima parola spetta alla la magistratura, alla luce dell'inchiesta in atto. Dopo gli interventi urgenti inizieranno quelli di ripristino della normalità, i cui tempi dipendono dal dissequestro dell'area".
Secondo Arpal Liguria ad oggi sono circa 490 i metri cubi di greggio recuperati da Iplom nel corso degli interventi nella fase d'emergenza. Una volta dissequestrata l'area, hanno continuato i tecnici, ci vorranno sei settimane solo per i lavori di scarificazione e bonifica.
L'intervento di scarificazione degli alvei dei rii Fegino, Pianego e del torrente Polcevera per rimuovere i residui di greggio proseguirà per sei settimane, così come il monitoraggio ambientale, dopodiché potrà iniziare la bonifica definitiva.
“Dal punto di vista tecnico - ha detto l'assessore alla Protezione civile Gianni Crivello a margine della conferenza stampa - ci si può dichiarare soddisfatti. Ora Iplom deve proseguire la messa in sicurezza dei corsi d'acqua genovesi colpiti. Sono necessarie sei settimane per gli interventi urgenti, nel corso delle quali si dovrà monitorare attentamente il territorio, sulla base di dati precisi. E' chiaro che la bonifica passa attraverso un progetto che comprenda l'analisi sulla quantità di greggio finita nel terreno. In base a queste valutazioni si procederà con gli interventi definitivi".
" A una settimana dall'accaduto - ha detto il ministro - grazie a un ottimo lavoro di squadra, si possono già vedere risultati positivi e di rilievo. Non bisogna fermarsi qui, ora inizia il compito più gravoso, la bonifica".
Il ministro ha preso parte, in tarda mattinata, a una conferenza stampa nella Capitaneria di Porto. Con lui ci sono, tra gli altri, il prefetto di Genova Fiamma Spena e l'ammiraglio comandante della Capitaneria di porto Giovanni Pettorino.
La fase di emergenza è terminata ed è stata gestita bene, ha detto. "Ma non va abbassata la guardia - ha continuato Galletti - perché siamo di fronte a un danno ambientale rilevante di cui qualcuno se ne dovrà assumere le responsabilità. L'ultima parola spetta alla la magistratura, alla luce dell'inchiesta in atto. Dopo gli interventi urgenti inizieranno quelli di ripristino della normalità, i cui tempi dipendono dal dissequestro dell'area".
Secondo Arpal Liguria ad oggi sono circa 490 i metri cubi di greggio recuperati da Iplom nel corso degli interventi nella fase d'emergenza. Una volta dissequestrata l'area, hanno continuato i tecnici, ci vorranno sei settimane solo per i lavori di scarificazione e bonifica.
L'intervento di scarificazione degli alvei dei rii Fegino, Pianego e del torrente Polcevera per rimuovere i residui di greggio proseguirà per sei settimane, così come il monitoraggio ambientale, dopodiché potrà iniziare la bonifica definitiva.
“Dal punto di vista tecnico - ha detto l'assessore alla Protezione civile Gianni Crivello a margine della conferenza stampa - ci si può dichiarare soddisfatti. Ora Iplom deve proseguire la messa in sicurezza dei corsi d'acqua genovesi colpiti. Sono necessarie sei settimane per gli interventi urgenti, nel corso delle quali si dovrà monitorare attentamente il territorio, sulla base di dati precisi. E' chiaro che la bonifica passa attraverso un progetto che comprenda l'analisi sulla quantità di greggio finita nel terreno. In base a queste valutazioni si procederà con gli interventi definitivi".