Il XX secolo nelle fotografie di August Sander a Palazzo Ducale

"Una grande retrospettiva di Sander, il principale fotografo tedesco del '900, che con i suoi ritratti ci fa riflettere su ciò che succedeva in quei momenti storici: il lavoro, le industrie, la guerra, il mondo contadino, le professioni. La mostra fotografica è complementare a quella dedicata all'espressionismo tedesco, che si riferisce al periodo 1905-1913 - ha sottolineato Carla Sibilla nel corso dell'inaugurazione - mentre Sander ha documentato il periodo immediatamente successivo, 1914-1962, in un prosieguo ideale, ulteriore stimolo per capire la storia del '900 attraverso straordinari scatti"

Ingresso della mostra
‘Ritratto del XX secolo’ è il titolo della retrospettiva che Palazzo Ducale dedica ad August Sander, uno dei massimi fotografi tedeschi del novecento, famoso in tutto il mondo per gli intensi ritratti dei suoi contemporanei e considerato un precursore della moderna fotografia documentaria. Più di cento le foto in mostra: molte dalla sua serie più famosa ‘Uomini del XX secolo’, ma anche paesaggi e collage di grande formato. La mostra, al Ducale dall’11 aprile al 23 agosto, è realizzata in collaborazione con la Photographische Sammlung/SK Stiftung Kultur diColonia e il Goethe Institut Genua.

Pasticcere, fabbro specialista, muratore, studioso d’arte, cassiere in un cassa di risparmio, farmacista, soldato, granduca, prete cattolico, giovane uomo d’affari, mercante d’arte, facchino, studente liceale, donna delle pulizie, membro del parlamento, donna vittima di persecuzione, ragioniera, critico letterario, architetto, contadino, rappresentante di misuratori di forza, muratore disabile, e l’elenco potrebbe continuare.

Sono gli  ‘Uomini del XX secolo’ di August Sander, una sorta di 'antologia sociale' con cui il fotografo ci offre uno spaccato della società del suo tempo, non limitandosi a rappresentare personaggi famosi - come il pittore Otto Dix o il compositore Paul Hindemith - ma uomini e donne di tutte le età e di tutte le classi sociali, impegnati nelle più disparate occupazioni.

Scriveva Alfred Döblin: “La sua opera non consiste nella produzione di ritratti somiglianti, in cui si possa riconoscere con facilità e certezza un individuo determinato, ma di ritratti che suggeriscono intere storie”. E ancora: ”chi guarda queste immagini nette, potenti, ne sarà illuminato più che da conferenze o teorie e imparerà molto su di sé e sugli altri”.

"Abbiamo cercato di dare una visione ampia dell’opera di Sander, con un focus sui ritratti degli ‘Uomini del XX secolo’, che sono la parte più conosciuta del suo lavoro – spiega la curatrice Rajna Knipper –  con questi ritratti Sander è riuscito a dare un'immagine complessiva della società della sua epoca, attraverso ritratti che hanno uno spessore iconografico archetipico e trasmettono la personalità dei soggetti nella sua complessità”.

“Sander, prima di un ritratto - sottolinea Knipper – si prendeva del tempo per stare con le persone, con le quali parlava, dialogava”. Inoltre, va ricordato che all’epoca il lavoro del fotografo richiedeva un impegno temporale maggiore, basti pensare che il tempo di esposizione che non era mai inferiore a uno o due secondi, cosa che in parte spiega le immagini ferme e fisse.

Noterete che nessuno dei suoi personaggi sorride – prosegue la curatrice – infatti Sander voleva trasmettere l’essenza della persona ritratta e riteneva che comunque l’espressione di un sorriso avrebbe falsificato quella che effettivamente era l’essenza del soggetto”.

La sezione ‘Uomini del XX secolo’ è suddivisa in 7 sottosezioni che presentano varie categorie umane: I Contadini, Gli abili Commercianti, Le Donne, Classi sociali e Professioni, Gli Artisti, La Città, Gli Ultimi.

Con “Studi, l’Uomo” Sander approfondì la sua ricerca sul ritratto combinando dettagli di mani e volti in collage di grande formato. La mostra racconta come la fotografia di Sander sia stata un mezzo per documentare la vita e la società, attraverso immagini semplici, che ci lasciano scoprire poco per volta la condizione umana e sociale degli uomini e delle donne ritratti. Fotografie che lasciano ai vari soggetti la loro naturale espressività, ma che rivelano la loro condizione sociale e, a volte, emotiva.

Oltre ai ritratti,  in mostra a Palazzo Ducale troviamo anche diverse fotografie dei paesaggi dei luoghi che il fotografo frequentava, di Colonia che era diventata un po’ la sua patria di elezione e alcune foto scattate nel corso di un viaggio in Sardegna nel 1927.

Il Goethe Insititut Genua  è partner di Palazzo Ducale in questa mostra che è il secondo grande appuntamento dedicato alla cultura tedesca, dopo la mostra sull’espressionismo tedesco. “La cultura tedesca quest’anno riceve un’attenzione particolare – sottolinea la direttrice Roberta Canu - attraverso una serie di iniziative con cui il Goethe desidera far conoscere la Germania in tutti i suoi aspetti, anche quelli meno noti e al di fuori dei cliché”.

Palazzo Ducale
 
Sottoporticato
11 aprile > 23 agosto 2015

Orario
lunedì 14 - 19
dal martedì alla domenica 10 - 19
la biglietteria chiude un’ora prima

Biglietto online
www.vivaticket.it

Prenotazioni gruppi e scuole
tel. 010 8171604
prenotazionescuole@palazzoducale.genova.it

Info
tel. 010 8171663/665
www.palazzoducale.genova.it
www.photographie-sk-kultur.de
10 aprile 2015
Ultimo aggiornamento: 03/06/2015

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