La Camera del Lavoro di Genova compie 120 anni

Un convegno alla presenza del leader della Cgil Susanna Camusso.  Un libro di fotografie con allo specchio il lavoro com'era e il lavoro com'è (quando c'è). Aumentano le incertezze, diminuiscono i diritti.  Doria: un mondo del lavoro in cui
una moltitudine di soggetti non avrà mai una rappresentanza. Allora, come nel passato, il compito di un sindacato generale è quello di riuscire a interpretare i diritti di tutti

convegno al ducale per i 120 anni della cgil
Avere 120 anni e tutto un futuro davanti. Un bel traguardo per la Cgil, l'organizzazione sindacale che più di altre rappresenta la storia e le radici del mondo del lavoro. Un compleanno molto importante, anche se da gioire c'è ben poco, di fronte a migliaia di giovani in cerca di lavoro. Questi i capisaldi del convegno che ieri, 6 aprile, in un gremitissimo Salone del Maggior Consiglio, ha ricordato il 31 maggio 1896, data di nascita della Camera del lavoro di Genova. 

"Centoventesimo che ha l'ambizione - ha detto il segretario generale della Cgil Ivano Bosco - di coinvolgere la città in una serie di riflessioni ed iniziative pubbliche per le quali abbiamo chiesto ed ottenuto la collaborazione della Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale e il Patrocinio del Comune di Genova".

"Il sindacato di fronte alla modernità", questo il titolo del convegno, è il secondo appuntamento di un fitto calendario di iniziative. Ieri la presentazione, a cura dell'autore e di Luca Borzani, presidente della Fondazione Cultura di Palazzo Ducale, del volume fotografico “Il tempo dei lavori” di Uliano Lucas, tornato a fotografare, dopo vent'anni, la Genova che lavora. Nei prossimi mesi verranno presentati un libro sul naufragio del vapore Sirio e un volume sul sindacato negli anni 60 e 70.

E' seguita poi una tavola rotonda cui hanno preso parte il sindaco di Genova, Marco Doria, Stefano Musso  docente dell'Università di Torino e Carlo Galli dell'Università di Bologna, le conclusioni sono state di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.

"Centoventi anni, una storia lunga - ha detto Marco Doria - che ha visto dei cambiamenti epocali. Difficoltà enormi, contesti sociali difficili che hanno messo a dura prova la nostra città e che il sindacato ha superato perché ha saputo elaborare ogni volta una strategia adatta ai tempi, cioè ha saputo affrontare la modernità.  Anche oggi, come ieri, siamo davanti a un bivio. O subire gli eventi che si succedono, o dimostrare la capacità di saperli governare".

Alla fine dell'800 la Camera del Lavoro difendeva i diritti dei lavoratori ma si proponeva anche una visione diversa della società. Sciolta in più occasioni dal governo, ogni volta veniva ricostituita con lotte che coinvolsero l'intera città. Nel suo statuto si proponeva la democratizzazione della società, facendosi carico di regolarizzare il mercato del lavoro, insegnare la professione ai giovani, aprire biblioteche e reinserire i carcerati nella vita civile una volta scontata la pena.

"Oggi la situazione non meno è difficile che nel passato. Il mondo del lavoro - ha continuato Doria - è frantumato, non solo per mestieri e professionalità, ma anche per lo spazio che ha nella vita di ciascuno.  Ci sono soggetti rappresentati e una moltitudine che questa rappresentanza non l'avrà mai. Allora, come nel passato, il compito di un sindacato generale è quello di riuscire a interpretare i diritti di tutti".

Ha concluso i lavori del convegno il segretario generale della Cgil Susanna Camusso che, riallacciandosi all'intervento del sindaco, ha sottolineato l’impegno costante della Cgil: parlare a tutte le persone che lavorano a prescindere dalla loro condizione contrattuale.

"Una trasformazione necessaria - ha continuato la numero uno della Cgil - che deve avvenire all’interno di un processo che mantenga salda l’idea che il lavoro ha bisogno di diritti, così come i lavoratori. C’è bisogno di ridare valore e centralità al lavoro che è quanto di più trascurato nelle politiche degli ultimi anni”.

Susanna Camusso è impegnata nella presentazione della Carta dei diritti dei lavoratori della Cgil. Oggi è stata l’occasione per delineare non solo un quadro realistico della condizione del nostro Paese, ma soprattutto per alzare il tono del conflitto nei confronti del presidente del Consiglio e del suo governo.

"Non si può cercare di risolvere i gravi problemi di questo Paese, come sono stati evidenziati nella manifestazione di sabato scorso - ha detto Camusso - con provvedimenti come gli 80 euro.  Questo governo continua a spostare risorse vero la finanza e l'impresa, evitando di guardare la condizione in cui vivono i lavoratori. Il peggioramento delle condizioni di lavoro, la valorizzazione, la precarietà, sono le ragioni della crisi, non le conseguenze, se vogliamo uscire dalla crisi bisogna ripartire dal fatto che il lavoro ha un valore". Ha concluso il segretario generale della CGIL.
7 aprile 2016
Ultimo aggiornamento: 07/04/2016
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