Legge di stabilità: "Cambiare subito verso su città metropolitane e province" chiedono Doria e Burlando agli stati generali liguri

Il sindaco di Genova e della Città Metropolitana, il presidente della Regione e la presidente dell’Unione Province Liguri Monica Giuliano inviano una nota a Governo e a Parlamento sulle posizioni emerse e condivise da enti, sindacati e lavoratori

Stati generali in Regione
Un miliardo di nuovi tagli a Province e Città Metropolitane e la drastica riduzione delle loro spese per il personale, del 30% per le Città Metropolitane e addirittura del 50% per le Province.

Per affrontare questa situazione, pesantissima, che emerge dalla legge di stabilità 2015 (dalla prossima settimana all’esame del Senato) e dall’emendamento 35 bis del Governo si sono riuniti in Consiglio Regionale gli stati generali della Liguria con il presidente della Regione Claudio Burlando, il sindaco di Genova e della Città Metropolitana Marco Doria, la presidente dell’Unione regionale delle Province liguri Monica Giuliano (che hanno inviato una nota a Governo e a Parlamento sulle posizioni emerse e condivise da enti, sindacati e lavoratori), alla presenza degli assessori regionali Paita e Rossetti, dei consiglieri regionali e di quelli metropolitani, dei deputati Tullo e Pastorino e del senatore Vattuone, dei rappresentanti sindacali delle Province e confederali, con molti lavoratori davanti al Consiglio Regionale.

Nettissimo Marco Doria, intervenuto anche a nome del commissario della Provincia Piero Fossati (“non poteva esserci per motivi di salute, ma moralmente è qui con noi e ci sostiene”) che ha detto: “l’emendamento proposto dal Governo sul personale delle Città metropolitane e delle Province va ritirato.
Avevo espresso un iniziale giudizio positivo sulla legge Del Rio che ridisegna funzioni e ruoli istituzionali, poi forti preoccupazioni sulle modalità del percorso ed ora il mio giudizio è del tutto negativo su ciò che si va compiendo.
Si pretende di intervenire senza un’adeguata riflessione sulle funzioni attribuite ai diversi livelli. La riflessione, invece va fatta in tempi certi, senza trascinarla all’infinito, perché è fondamentale prima di determinare come si collocano il personale e le risorse.”

Claudio Burlando ha aperto il suo intervento con l’invito “a tutta la comunità a restare unita, perché come abbiamo dimostrato più volte in questo modo ce la possiamo fare, con un fronte comune nei confronti di chi vuole affrontare le cose nel modo sbagliato.
Come si fa a dire che devono uscire il 50% dei dipendenti delle Province e il 30% delle Città metropolitane senza definire risorse e competenze in un quadro certo e chiaro? Per attuare le competenze ci vogliono le persone e si possono svolgere le funzioni solo con risorse certe.”
Si può ragionare, ha proseguito Burlando “di tornare alle norme pre Fornero per il pensionamento di una parte del personale provinciale, ma anche delle Regioni.
Per venirne fuori ci vogliono però un patto molto forte per non toccare i livelli occupazionali e il mantenimento del livello di coesione istituzionale sociale e sindacale.”

Per Monica Giuliano “continua a mancare il confronto con il Governo centrale e non può continuare così. L’emendamento che prevede il taglio del 50% del personale è insostenibile probabilmente verrà corretto.
Dobbiamo sensibilizzare i nostri senatori sulle Province, non solo sull’emendamento, perché sarebbe riduttivo e siamo ancora in tempo per agire insieme.
5 dicembre 2014
Ultimo aggiornamento: 11/12/2014
Comune di Genova  - Palazzo Tursi  -  Via Garibaldi 9  -  16124 Genova  | Numero Unico: 010.1010
Pec: comunegenova@postemailcertificata.it - C.F. / P. Iva 00856930102 
Questo sito è ottimizzato per Firefox, Chrome, Safari e versioni di Internet Explorer successive alla 8