Un protocollo d'intesa che rinnova e rilancia la collaborazione tra chi lavora alla soluzione dei problemi dei minori in difficoltà. E' stato sottoscritto questa mattina nel salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi tra Comune di Genova, ASL 3 Genovese, le Associazioni A.L.P.I.M., Batya, Comunità Papa Giovanni XXIII, Famiglie per l’accoglienza e il Coordinamento “Affidamento.net”. Lo scopo è quello di realizzare nuove strategie di rete per l’affidamento familiare.
L'affidamento familiare è un intervento di aiuto e sostegno ad un minore e alla sua famiglia, temporaneamente non in grado, per diversi motivi, di occuparsi di lui: l'affido si richiama ad una pratica di solidarietà antica, ma le conferisce la dignità di un istituto sociale, anche riconosciuto giuridicamente. Si tratta di un intervento delicato e complesso, in cui interagiscono molteplici fattori; una iniziativa rilevante sia per il servizio offerto, sia per il grande segno di solidarietà e di concreta sussidiarietà, tanto più importante in un momento di grave crisi economica delle famiglie ma anche di limitazione delle risorse pubbliche.
"Oggi la firma di questo importante protocollo - ha detto l'assessore alle politiche sociali Emanuela Fracassi - per sancire l'impegno di tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano di affido familiare e che hanno deciso di collaborare per diffondere la rete di aiuto ai minori in difficoltà, attraverso informazione e formazione dei gruppi di genitori aspiranti all’affido".
A Genova l’affido coinvolge ad oggi circa 350 minori che beneficiano di forme diverse di accoglienza in relazione al progetto predisposto, dall’appoggio diurno o per alcuni giorni la settimana all’affido a tempo pieno.
Tale cifra pone Genova al primo posto per numero di affidamenti familiari in rapporto a quello dei minori residenti e in termini assoluti fra le prime tre città in Italia, subito dopo Roma e Torino. Corrisponde, inoltre, a circa il 40% del totale dei minori genovesi allontanati dalla propria famiglia, percentuale molto alta nel panorama italiano e che rispecchia l’impegno dei Servizi genovesi, grazie alla sensibilità e disponibilità di tanti affidatari, per consentire ai minori di vivere comunque in una famiglia, rispettando quindi il mandato della Legge 184/’83 (c.m. dalla L. 149/2001) “Diritto del minore a una famiglia”.
"Siamo al primo posto in Italia - prosegue l'assessore - per l'utilizzo di questa forma di assistenza dei ragazzi che hanno problemi familiari. Con questo protocollo viene riconosciuto alle associazioni un ruolo più attivo nel lavoro di collaborazione e di formazione delle famiglie affidatarie, sotto la regia della Asl 3 e della sua equipe che si occupa di affidamento familiare".
La formazione dei gruppi di genitori aspiranti all'affido è il punto nevralgico di questo istituto. Non è facile formare una famiglia affidataria che, nei diversi momenti della vita di un minore, deve affrontare le difficoltà identitarie dell'adolescenza, un compito difficile che necessita della presenza di varie figure professionali specializzate e di gruppi di autoaiuto.
"Affidamento.net è un coordinamento - dice il suo rappresentate Antonio Capani - che mette insieme le famiglie affidatarie e le associazioni del mondo dell'affido. Sono diversi anni che lavoriamo con le istituzioni come partner dei progetti. Con la firma di questo protocollo riusciremo a dare continuità alla nostra collaborazione".
Prime iniziative attuate in applicazione del Protocollo d’intesa sono:
- la preparazione e conduzione congiunta (operatori del Servizio Affido - Comune e ASL e rappresentanti delle associazioni sottoscrittrici) di incontri di formazione per i nuovi affidatari: al percorso ora avviato stanno partecipando una trentina di nuove famiglie affidatarie e già si stanno raccogliendo richieste di partecipazione per una successiva edizione, prevista nella primavera del 2016;
- la conduzione da parte delle associazioni di gruppi d’incontro delle famiglie affidatarie, a integrazione di quelli già attivi e condotti da operatori del Servizio Affido.
L'affidamento familiare è un intervento di aiuto e sostegno ad un minore e alla sua famiglia, temporaneamente non in grado, per diversi motivi, di occuparsi di lui: l'affido si richiama ad una pratica di solidarietà antica, ma le conferisce la dignità di un istituto sociale, anche riconosciuto giuridicamente. Si tratta di un intervento delicato e complesso, in cui interagiscono molteplici fattori; una iniziativa rilevante sia per il servizio offerto, sia per il grande segno di solidarietà e di concreta sussidiarietà, tanto più importante in un momento di grave crisi economica delle famiglie ma anche di limitazione delle risorse pubbliche.
"Oggi la firma di questo importante protocollo - ha detto l'assessore alle politiche sociali Emanuela Fracassi - per sancire l'impegno di tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano di affido familiare e che hanno deciso di collaborare per diffondere la rete di aiuto ai minori in difficoltà, attraverso informazione e formazione dei gruppi di genitori aspiranti all’affido".
A Genova l’affido coinvolge ad oggi circa 350 minori che beneficiano di forme diverse di accoglienza in relazione al progetto predisposto, dall’appoggio diurno o per alcuni giorni la settimana all’affido a tempo pieno.
Tale cifra pone Genova al primo posto per numero di affidamenti familiari in rapporto a quello dei minori residenti e in termini assoluti fra le prime tre città in Italia, subito dopo Roma e Torino. Corrisponde, inoltre, a circa il 40% del totale dei minori genovesi allontanati dalla propria famiglia, percentuale molto alta nel panorama italiano e che rispecchia l’impegno dei Servizi genovesi, grazie alla sensibilità e disponibilità di tanti affidatari, per consentire ai minori di vivere comunque in una famiglia, rispettando quindi il mandato della Legge 184/’83 (c.m. dalla L. 149/2001) “Diritto del minore a una famiglia”.
"Siamo al primo posto in Italia - prosegue l'assessore - per l'utilizzo di questa forma di assistenza dei ragazzi che hanno problemi familiari. Con questo protocollo viene riconosciuto alle associazioni un ruolo più attivo nel lavoro di collaborazione e di formazione delle famiglie affidatarie, sotto la regia della Asl 3 e della sua equipe che si occupa di affidamento familiare".
La formazione dei gruppi di genitori aspiranti all'affido è il punto nevralgico di questo istituto. Non è facile formare una famiglia affidataria che, nei diversi momenti della vita di un minore, deve affrontare le difficoltà identitarie dell'adolescenza, un compito difficile che necessita della presenza di varie figure professionali specializzate e di gruppi di autoaiuto.
"Affidamento.net è un coordinamento - dice il suo rappresentate Antonio Capani - che mette insieme le famiglie affidatarie e le associazioni del mondo dell'affido. Sono diversi anni che lavoriamo con le istituzioni come partner dei progetti. Con la firma di questo protocollo riusciremo a dare continuità alla nostra collaborazione".
Prime iniziative attuate in applicazione del Protocollo d’intesa sono:
- la preparazione e conduzione congiunta (operatori del Servizio Affido - Comune e ASL e rappresentanti delle associazioni sottoscrittrici) di incontri di formazione per i nuovi affidatari: al percorso ora avviato stanno partecipando una trentina di nuove famiglie affidatarie e già si stanno raccogliendo richieste di partecipazione per una successiva edizione, prevista nella primavera del 2016;
- la conduzione da parte delle associazioni di gruppi d’incontro delle famiglie affidatarie, a integrazione di quelli già attivi e condotti da operatori del Servizio Affido.