Nel cuore del Centro Storico ora c'è una piazzetta dedicata a Teresa Mattei

Nata a Genova il 1° febbraio 1921 e scomparsa nel 2013. Era la più giovane tra le 21 donne chiamate a scrivere la Costituzione. A lei si deve l'articolo 3 che chiede allo Stato di rimuovere gli ostacoli alla piena parità di diritti senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali

Testo Alternativo
La scelta dei nomi illustri con cui intitolare le nostre strade e piazze non è irrilevante: è memoria storica. Da oggi, il piccolo ma emblematico slargo davanti all'ingresso della scuola elementare Garaventa - Don Gallo, nella zona del Centro Storico tra le Erbe e Sarzano, porterà il nome di Teresa Mattei, partigiana e costituente.

Un nome di donna, di una donna straordinaria. Teresa Mattei, dopo la lotta partigiana, è stata la più giovane deputata dell’Assemblea Costituente.  Ha speso la sua vita per i diritti delle donne e dell’infanzia e fu lei ad inventare la mimosa come simbolo dell’otto marzo.

Alla cerimonia di intitolazione, hanno preso parte Arianna Viscogliosi assessore al Personale e pari opportunità del Comune di Genova, Andrea Grasso assessore del Municipio I Centro Est, Massimo Bisca presidente provinciale Anpi, Chiara Capini di Senonoraquando Genova, Marco Montoli presidente de Il Ce.Sto, Anita Ginella docente di Storia Contemporanea all’Università di Genova e procugina di Teresa Mattei, Genzianella Foresti dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Centro Storico e i bambini della scuola primaria Garaventa-Gallo.

"Uno dei compiti di noi adulti, ricordando l'impegno di Teresa Mattei - ha detto l'assessore Viscogliosi rivolta ai tanti bambini presenti alla cerimonia - è quello di trasferire alle nuove generazioni i valori della libertà, della democrazia, della partecipazione attiva e del senso di cittadinanza. Insieme al sindaco abbiamo pensato di proporre alle scuole e ai bambini di creare, come in tante altre città, un Consiglio Comunale dei ragazzi, per presentare delle idee e dei progetti da discutere con l'Amministrazione".

C’è un episodio che rivela limpidamente la personalità di Teresa Mattei. Ce lo ricorda Massimo Bisca segretario provinciale dell'Anpi. Ancora ragazzina, fu espulsa dal liceo classico Michelangiolo di Firenze e da tutte le scuole del Regno perché si rifiutò, in occasione delle leggi razziali, di accettare l’insegnamento della teoria della razza e l’allontanamento dei suoi compagni di classe e degli insegnanti ebrei.

Alla fine della guerra, si candidò all’Assemblea Costituente, diventando la più giovane tra le elette (le donne erano 21). Decisivo il suo contributo nel voler inserire al secondo capoverso dell’articolo 3 della Costituzione, la locuzione "di fatto", imponendo allo Stato la necessità di rimuovere gli ostacoli che impediscono libertà ed eguaglianza di tutti i cittadini.

"La libertà che oggi ci sembra scontata - ha detto Andrea Grasso - la dobbiamo a delle persone che prima di noi, con coraggio, hanno deciso di scrivere un pezzetto della loro e della nostra storia. Oggi non scopriamo semplicemente una targa, non diamo un nome come tanti a una piazza, ma manteniamo vivo un esempio, di Teresa Mattei e di tutti coloro che hanno messo in gioco la loro vita per garantirci, con tutti i suoi pregi e difetti, la democrazia e la libertà".
 
Femminista ante litteram, combatté tutta la vita in favore dei diritti delle donne, contribuendo alla fondazione dell'UDI, Unione Donne Italiane. Se ora la festa "dell'altra metà del cielo"  si festeggia con un ramoscello di mimosa, lo dobbiamo a Teresa Mattei, che riuscì a imporre questo fiore semplice e povero, che si trova nei campi alla portata di tutti, agli organizzatori dell'8 Marzo.
19 ottobre 2017
Ultimo aggiornamento: 20/10/2017
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