“9 incontri pubblici municipali, 23 incontri pubblici aggiuntivi, 3 sedute della commissione consiliare competente, 4 tavoli tematici, 2 cicli di consultazione, 8 tavoli conclusi, 24 contributi depositati, 10 comunicati web”. Sono questi i numeri, illustrati da Silvia Capurro, direttrice dell’Ufficio Urbanistica del Comune, che danno l’idea del percorso di consultazione sulle osservazioni al progetto preliminare di Puc che si è snodato da maggio a settembre attraverso tre fasi di discussione aperte ai cittadini.
Il sindaco Marco Doria ha ripercorso i passaggi e le scelte che hanno portato questa amministrazione, insediata pochi mesi dopo l’approvazione del preliminare di Puc da parte della precedente, a non rimettere completamente in discussione questo Piano, ma a “lavorarci sopra”, anche mediante un percorso di consultazione aperto alla città. “Siamo partiti dal riconoscimento di alcune idee forti: costruire sul costruito, in una città che ha davanti a sé una linea azzurra, che significa porto ma anche spiagge e affacci al mare. E alle spalle, oltre la linea verde, un territorio storicamente segnato dalla presenza dell’uomo ma, più recentemente, dall’abbandono con le conseguenze che il mancato presidio comporta.” “E’ superata da tempo – ha proseguito il Sindaco – la fase dell’ampliamento quantitativo della città. Questo è il tempo della riqualificazione. Un obiettivo di questo percorso è dare certezze rispettando i tempi.”
Un importante ruolo nel percorso di consultazione è stato svolto dai nove Municipi. “Quello dei Municipi - ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici Gianni Crivello - è stato un ruolo importante per la conoscenza profonda del territorio. Nei Municipi sono state organizzate commissioni (ovviamente aperte ai cittadini) sedute di consiglio municipale, assemblee pubbliche, seminari, gruppi di lavoro. I municipi hanno partecipato inoltre ai quattro tavoli di consultazione.“
Mauro Avvenente, presidente del municipio Ponente, ma qui in veste di coordinatore dei presidenti dei municipi, ha sottolineato come questi rappresentino “il primo gradino della rappresentanza democratica”. “Da questo ciclo di consultazioni nei municipi – ha detto Avvenente - è emersa la richiesta di non consumare altro territorio in una città già satura”.
“Questo percorso di consultazione” – secondo il vice Sindaco e assessore all’urbanistica Stefano Bernini (presente a tutti gli incontri dei tavoli tematici n.d.r) -“è a sua volta parte di un percorso più ampio, che, dopo che gli uffici avranno formulato le controdeduzioni, porterà il progetto di Puc al vaglio del consiglio comunale entro la fine dell’anno”.
Questi i temi dei quattro tavoli: sistema del verde, rapporto della città con le aree extraurbane e tutela del territorio; aree urbane, servizi pubblici e distretti di trasformazione; rapporto città/porto; logistica, trasporti ed aree produttive. Ogni tavolo si è riunito per due volte, tra maggio e settembre, con la partecipazione di rappresentanti di ordini professionali, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste, comitati e singoli cittadini.
Ciascun tavolo di consultazione è stato “affiancato/facilitato/animato” da due componenti della commissione di esterni composta da tre docenti dell'Università degli Studi di Genova (Stefano Francesco Musso, Antida Gazzola, Giampiero Cama) e da due membri dell'Istituto Nazionale di Urbanistica (Franca Balletti e Luigi Lagomarsino).
Alcune considerazioni di tipo metodologico – e non solo - sono state formulate da Antida Gazzola e Giampiero Cama, dell’Università di Genova. In particolare, Antida Gazzola ha sottolineato come le regole, necessariamente piuttosto rigide soprattutto in fatto di tempi, siano state sempre rispettate da tutti i partecipanti, mentre Giampiero Cama ha evidenziato il ruolo dei processi partecipativi come processi di apprendimento, di conoscenza da parte dei cittadini, dei vincoli cui è soggetta la pubblica amministrazione.
Franca Balletti dell’Istituto nazionale di urbanistica ha rilevato come le sovrapposizioni e gli scambi che ci sono stati tra i tavoli su alcuni argomenti (tipicamente tra il tavolo sul sistema del verde e quello sui distretti di trasformazione) preludano all’integrazione dei temi 4 tavoli in una visione strategica.
Gabriele Cascino, assessore regionale all’urbanistica, ha annunciato che la Regione sta lavorando per modificare la legge urbanistica, nella direzione di uno snellimento del procedimento di formazione del Puc, in particolare dei tempi, riducendo le fasi da due a una. Un’ulteriore proposta di modifica ipotizza per i piccoli comuni un Puc di area adottato da più amministrazioni insieme.
L’assessore Francesco Oddone, che ha la delega per Smart City, ha evidenziato come dal ciclo delle consultazioni emerga una “filosofia” del Puc come piano disegnato in funzione della trasformazione della città in senso smart, “una città dove sia più facile vivere, lavorare, studiare, ma anche più dinamica economicamente” “Genova è l’unica città in Europa – ha proseguito Oddone - ad aver vinto i tre bandi smart city del 2011. Uno di questi, Transform, si pone come obiettivo la trasformazione delle città in smart cities, anche a partire da urbanizzazioni antiche, come ad esempio l’area cosiddetta della mela verde a Voltri”.
Il sindaco Marco Doria ha ripercorso i passaggi e le scelte che hanno portato questa amministrazione, insediata pochi mesi dopo l’approvazione del preliminare di Puc da parte della precedente, a non rimettere completamente in discussione questo Piano, ma a “lavorarci sopra”, anche mediante un percorso di consultazione aperto alla città. “Siamo partiti dal riconoscimento di alcune idee forti: costruire sul costruito, in una città che ha davanti a sé una linea azzurra, che significa porto ma anche spiagge e affacci al mare. E alle spalle, oltre la linea verde, un territorio storicamente segnato dalla presenza dell’uomo ma, più recentemente, dall’abbandono con le conseguenze che il mancato presidio comporta.” “E’ superata da tempo – ha proseguito il Sindaco – la fase dell’ampliamento quantitativo della città. Questo è il tempo della riqualificazione. Un obiettivo di questo percorso è dare certezze rispettando i tempi.”
Un importante ruolo nel percorso di consultazione è stato svolto dai nove Municipi. “Quello dei Municipi - ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici Gianni Crivello - è stato un ruolo importante per la conoscenza profonda del territorio. Nei Municipi sono state organizzate commissioni (ovviamente aperte ai cittadini) sedute di consiglio municipale, assemblee pubbliche, seminari, gruppi di lavoro. I municipi hanno partecipato inoltre ai quattro tavoli di consultazione.“
Mauro Avvenente, presidente del municipio Ponente, ma qui in veste di coordinatore dei presidenti dei municipi, ha sottolineato come questi rappresentino “il primo gradino della rappresentanza democratica”. “Da questo ciclo di consultazioni nei municipi – ha detto Avvenente - è emersa la richiesta di non consumare altro territorio in una città già satura”.
“Questo percorso di consultazione” – secondo il vice Sindaco e assessore all’urbanistica Stefano Bernini (presente a tutti gli incontri dei tavoli tematici n.d.r) -“è a sua volta parte di un percorso più ampio, che, dopo che gli uffici avranno formulato le controdeduzioni, porterà il progetto di Puc al vaglio del consiglio comunale entro la fine dell’anno”.
Questi i temi dei quattro tavoli: sistema del verde, rapporto della città con le aree extraurbane e tutela del territorio; aree urbane, servizi pubblici e distretti di trasformazione; rapporto città/porto; logistica, trasporti ed aree produttive. Ogni tavolo si è riunito per due volte, tra maggio e settembre, con la partecipazione di rappresentanti di ordini professionali, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste, comitati e singoli cittadini.
Ciascun tavolo di consultazione è stato “affiancato/facilitato/animato” da due componenti della commissione di esterni composta da tre docenti dell'Università degli Studi di Genova (Stefano Francesco Musso, Antida Gazzola, Giampiero Cama) e da due membri dell'Istituto Nazionale di Urbanistica (Franca Balletti e Luigi Lagomarsino).
Alcune considerazioni di tipo metodologico – e non solo - sono state formulate da Antida Gazzola e Giampiero Cama, dell’Università di Genova. In particolare, Antida Gazzola ha sottolineato come le regole, necessariamente piuttosto rigide soprattutto in fatto di tempi, siano state sempre rispettate da tutti i partecipanti, mentre Giampiero Cama ha evidenziato il ruolo dei processi partecipativi come processi di apprendimento, di conoscenza da parte dei cittadini, dei vincoli cui è soggetta la pubblica amministrazione.
Franca Balletti dell’Istituto nazionale di urbanistica ha rilevato come le sovrapposizioni e gli scambi che ci sono stati tra i tavoli su alcuni argomenti (tipicamente tra il tavolo sul sistema del verde e quello sui distretti di trasformazione) preludano all’integrazione dei temi 4 tavoli in una visione strategica.
Gabriele Cascino, assessore regionale all’urbanistica, ha annunciato che la Regione sta lavorando per modificare la legge urbanistica, nella direzione di uno snellimento del procedimento di formazione del Puc, in particolare dei tempi, riducendo le fasi da due a una. Un’ulteriore proposta di modifica ipotizza per i piccoli comuni un Puc di area adottato da più amministrazioni insieme.
L’assessore Francesco Oddone, che ha la delega per Smart City, ha evidenziato come dal ciclo delle consultazioni emerga una “filosofia” del Puc come piano disegnato in funzione della trasformazione della città in senso smart, “una città dove sia più facile vivere, lavorare, studiare, ma anche più dinamica economicamente” “Genova è l’unica città in Europa – ha proseguito Oddone - ad aver vinto i tre bandi smart city del 2011. Uno di questi, Transform, si pone come obiettivo la trasformazione delle città in smart cities, anche a partire da urbanizzazioni antiche, come ad esempio l’area cosiddetta della mela verde a Voltri”.