Si è tenuta venerdì 13 febbraio, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, la prima "Giornata della Trasparenza". Non un convegno per addetti ai lavori, ma un'occasione di confronto tra la macchina comunale, gli ordini professionali e le associazioni dei consumatori.
Un contributo per trasformare il concetto di trasparenza da formale a sostanziale, da mera pubblicazione dei dati ad acquisizione degli strumenti per conoscere, attraverso l'informatica, l’attività della pubblica amministrazione.
"Sentiamo sempre più forte l'esigenza - ha detto l'assessore al personale Isabella Lanzone - di portare al corrente i cittadini delle difficoltà in cui agisce, in tempi di spending review, la pubblica amministrazione. Vogliamo mostrare la quantità di servizi che, nonostante tutto, riusciamo a offrire. A questo scopo teniamo costantemente aggiornato il nostro sito che, nell’ultimo anno, è passato da una media giornaliera di 3.100 accessi a più di 5.400”.
La trasparenza, l’anticorruzione e il controllo degli atti, sono tre filoni che la legge attribuisce alla competenza del Segretario Generale, affiancato da un apposito ufficio che si occupa espressamente di inadempienze al principio della trasparenza.
"I ritardi della Pubblica amministrazione - sottolinea Pietro Paolo Mileti, segretario generale del Comune di Genova - rappresentano un danno sociale, soprattutto in una struttura come la nostra, capace di generare più di 10.000 atti amministrativi all'anno, che nella maggior parte vengono pubblicati sull’Albo Pretorio on line".
Per il concetto della trasparenza il semplice avviso non è più sufficiente. Per dare ai cittadini la percezione dell'attività dell'Amministrazione va garantita l’accessibilità e la comprensione del provvedimento, a partire dal linguaggio. Non rappresentano più da tempo un segreto i redditi degli amministratori e delle figure apicali dell’amministrazione, gli affidamenti di servizi e forniture, le assunzioni e i provvedimenti che comportano contributi o concessioni.
Il sito istituzionale, poi, rappresenta lo specchio dell'Amministrazione e da qui si può risalire all'attività degli organi politici e organizzativi e, soprattutto, di quelli in cui si potrebbero annidare situazioni corruttive.
"Il piano anticorruzione del Comune di Genova - continua il segretario generale - si sviluppa in una serie di azioni che partono dall'individuazione dei settori potenzialmente a "rischio". Punti sensibili che vengono monitorati con maggiore frequenza rispetto agli altri".
Le aree individuate riguardano personale, appalti, affidamenti lavori, servizi e forniture, erogazione di contributi, sovvenzioni e ogni provvedimento a carattere concessorio.
"Non dimentichiamo però - ha concluso Mileti - che uno degli aspetti fondamentali del piano anticorruzione è rappresentato da un approccio diverso a questo fenomeno, un codice di comportamento da trasferire ad ogni singolo dipendente, a partire dalla crescita culturale ed etica”.
Un’attenzione specifica è stata dedicata al progetto di presentazione on line di pratiche edilizie e paesaggistiche e di rilascio in via informatica dei certificati di destinazione urbanistica. Dalla metà dello scorso anno è attivo lo Sportello Unico dell’Edilizia.
“Presto sarà possibile - ha detto il vicesindaco assessore all’urbanistica Stefano Bernini - georeferenziare ogni norma del Puc. Cittadini e tecnici potranno venire immediatamente a conoscenza dei vincoli e delle norme che gravano in una determinata area. Lo sportello unico dell’edilizia rappresenta un’occasione per evitare le incomprensioni, prevenire i contenziosi ed evitare gli abusi”.
Un contributo per trasformare il concetto di trasparenza da formale a sostanziale, da mera pubblicazione dei dati ad acquisizione degli strumenti per conoscere, attraverso l'informatica, l’attività della pubblica amministrazione.
"Sentiamo sempre più forte l'esigenza - ha detto l'assessore al personale Isabella Lanzone - di portare al corrente i cittadini delle difficoltà in cui agisce, in tempi di spending review, la pubblica amministrazione. Vogliamo mostrare la quantità di servizi che, nonostante tutto, riusciamo a offrire. A questo scopo teniamo costantemente aggiornato il nostro sito che, nell’ultimo anno, è passato da una media giornaliera di 3.100 accessi a più di 5.400”.
La trasparenza, l’anticorruzione e il controllo degli atti, sono tre filoni che la legge attribuisce alla competenza del Segretario Generale, affiancato da un apposito ufficio che si occupa espressamente di inadempienze al principio della trasparenza.
"I ritardi della Pubblica amministrazione - sottolinea Pietro Paolo Mileti, segretario generale del Comune di Genova - rappresentano un danno sociale, soprattutto in una struttura come la nostra, capace di generare più di 10.000 atti amministrativi all'anno, che nella maggior parte vengono pubblicati sull’Albo Pretorio on line".
Per il concetto della trasparenza il semplice avviso non è più sufficiente. Per dare ai cittadini la percezione dell'attività dell'Amministrazione va garantita l’accessibilità e la comprensione del provvedimento, a partire dal linguaggio. Non rappresentano più da tempo un segreto i redditi degli amministratori e delle figure apicali dell’amministrazione, gli affidamenti di servizi e forniture, le assunzioni e i provvedimenti che comportano contributi o concessioni.
Il sito istituzionale, poi, rappresenta lo specchio dell'Amministrazione e da qui si può risalire all'attività degli organi politici e organizzativi e, soprattutto, di quelli in cui si potrebbero annidare situazioni corruttive.
"Il piano anticorruzione del Comune di Genova - continua il segretario generale - si sviluppa in una serie di azioni che partono dall'individuazione dei settori potenzialmente a "rischio". Punti sensibili che vengono monitorati con maggiore frequenza rispetto agli altri".
Le aree individuate riguardano personale, appalti, affidamenti lavori, servizi e forniture, erogazione di contributi, sovvenzioni e ogni provvedimento a carattere concessorio.
"Non dimentichiamo però - ha concluso Mileti - che uno degli aspetti fondamentali del piano anticorruzione è rappresentato da un approccio diverso a questo fenomeno, un codice di comportamento da trasferire ad ogni singolo dipendente, a partire dalla crescita culturale ed etica”.
Un’attenzione specifica è stata dedicata al progetto di presentazione on line di pratiche edilizie e paesaggistiche e di rilascio in via informatica dei certificati di destinazione urbanistica. Dalla metà dello scorso anno è attivo lo Sportello Unico dell’Edilizia.
“Presto sarà possibile - ha detto il vicesindaco assessore all’urbanistica Stefano Bernini - georeferenziare ogni norma del Puc. Cittadini e tecnici potranno venire immediatamente a conoscenza dei vincoli e delle norme che gravano in una determinata area. Lo sportello unico dell’edilizia rappresenta un’occasione per evitare le incomprensioni, prevenire i contenziosi ed evitare gli abusi”.