Adinolfi: sciopero nel Gruppo Finmeccanica
In Ansaldo anche Sabina Rossa ed Epifani

Fermata di due ore in mattinata, proclamato unitariamente di sindacati confederali dopo l'attentato all'ad del "Nucleare" - con presidio ai cancelli di Ansaldo Energia di Genova. Intanto la città si prepara alla mobilitazione di giovedì contro il terrorismo. Il vertice in Prefettura

Ansaldo Energia, Foto Mimmo Giordano
«Era necessario, giusto e doveroso scendere in piazza. Noi lo avevamo detto fin dal primo giorno che qualora ci fosse stato un attentato terroristico, avremmo ancora una volta manifestato la nostra totale contrarietà, che è nella storia del movimento sindacale, nazionale e genovese». Bruno Manganaro, Fiom Cgil, commenta così le due ore di sciopero unitario che hanno fermato oggi per due ore tutte le aziende liguri del gruppo Fincantieri dopo la gambizzazione dell'ad dell'Ansaldo Nucleare Roberto Adinoldi, avvenuta lunedì scorso e rivendicata dalla Federazione Anarchico Informale - nucleo Olga e dal Fronte Rivoluzionario Internazionale. In mattinata a Genova, dalle 9 alle 10, davanti ai cancelli dell'Ansaldo Energia a Campi, i lavoratori hanno tenuto un presidio con volantinaggio contro il terrorismo e ogni formna di protesta. Con loro c'erano anche la senatrice del Pd Sabina Rossa, figlia di Guido, assassinato dalle Brigate Rosse e componente dell'Associazione Famiglie vittime del terrorismo, e Guglielmo Epifani, ex segretario nazionale della Cgil. «Ricordo a tutti - continua ancora Manganaro - che questa è la città di Guido Rossa e che per altro le lotte dei lavoratori, anche quelle più radicali, avvengono a testa alta, a volto scoperto e non con agguati terroristici». Manganaro conosce bene il mondo delle fabbriche genovesi e sulla possibilità di tentazioni verso nuovi gesti terroristici, precisa: «Non siamo nelle condizioni storiche, politiche e sociali degli anni di piombo, ma qualche pazzo somaro può esserci sempre ed è giusto vigilare perché certi atti non si ripetano». Intanto, assieme agli operai ai cancelli, decine e decine le persone arrivate per portare la loro solidarietà. «Il terrorismo è il peggior nemico - dice Epifani - del lavoro e dell’occupazione, e su un possibile ritorno degli anni di piombo, penso sia impossibile fare previsioni, anche se è evidente che ci sono molte differenze con il passato, sia nei termini che nei riferimenti. Contro la violenza, comunque, è evidente che ci debba essere sempre la stessa risposta». Purtroppo il nostro è un Paese che ha scarsa memoria, afferma Sabina Rossa: «Anche chi ha vissuto gli anni di piombo non si ricorda bene, ma credo sia quanto mai importante spiegare alle nuove generazioni cosa abbia significato il terrorismo, soprattutto il pericolo che ha arrecato alla nostra democrazia». Intanto Genova si prepara alla mobilitazione generale contro il terrorismo, con due manifestazioni mercoledì, del sindacato, e giovedì in piazza De Ferrari, per la quale ha lanciato un appello il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, rivolto alle istituzioni, al mondo economico, alle associazioni, ai cittadini e a tutta la città per dare una risposta di massa sia agli anarco insurrezionalisti che hanno firmato l'attentato al dirente Ansaldo sia per affermare il principio che il mondo del lavoro respinge la violenza, oggi come nel passato, e che qualunque crisi si risolve con le armi della democrazia. Mercoledì, corteo sino alla Prefettura preannunciato da Fim, Fiom e Uilm per il pomeriggio. Giovedì, invece, sarà la volta di cittadini, imprese, commercio, cultura e politica, che si sono dati appuntamento in Piazza de Ferrari, alle 17. Per la prima volta una mobilitazione contro il terrorismo a Genova  sarà fatta circolare anche dai social network. Alla manifestazione hanno già annunciato la partecipazione i vertici di Confindustria con i presidenti Giovanni Calvini, e della Camera di Commercio Paolo Odone. E poi il mondo del lavoro, con tutte le sue componenti sindacali, e quello della cultura e dell'università, con il rettore Giacomo Deferrari. Proprio l’Università è stata al centro di un articolo del Secolo XIX che, citando fonti investigative, ha annunciato l’apertura di un'indagine da parte della Digos all'interno dell’ateneo genovese. Secondo il quotidiano, l'università "sarà passata ai raggi X" perché si teme per l'incolumità di alcuni docenti e per infiltrazioni anarchiche tra gli studenti. Alcuni professori sono ritenuti dagli investigatori "potenzialmente a rischio". Un altro bersaglio sensibile è rappresentato dai dirigenti di Finmeccanica che oggi, a margini di un convegno sulle tecnologie marine in corso alla Spezia, hanno confessato il disagio e l’ansia per quanto accaduto. "Ho sentito – ha dichiarato il responsabile Tecnologie di Finmeccanica, Lorenzo Fiori -  diversi colleghi fortemente determinati ad andare avanti per continuare a fare innovazione. Abbiamo avuto molto conforto dalle autorità e di questo le ringraziamo". Intanto, a proposito dei soggetti considerati a rischio, si è tenuto oggi in Prefettura il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, convocato dal prefetto, Francesco Musolino. Sul tavolo il rafforzamento delle misure di tutela a dirigenti di aziende pubbliche, docenti universitari e soggetti considerati obiettivi sensibili. Oltre ai rappresentanti delle forze dell'ordine, al summit hanno preso parte il questore Massimo Mazza, il responsabile della sicurezza di Finmeccanica, Paolo Campobasso, e i vertici di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza. L’incontro, che è durato un paio di ore, è stato definito “approfondito, riservato e utile” dalle parti. “Mettere insieme le conoscenze sulla composizione interna del gruppo e le sensibilità all’interno e più in generale con il mondo produttivo – ha spiegato il prefetto Musolino facilita il nostro lavoro”. Sulle persone ritenute “sensibili”: “non possiamo evidentemente parlarne – ha sottolineato il prefetto – ma abbiamo individuato tutte quelle interessate”, lasciando intendere che l’attenzione va oltre la sola Finmeccanica. Nessuna indiscrezione neppure sugli obiettivi, tra cui Equitalia: “non possiamo parlarne, come è logico”.
genova, 14 maggio 2012
Ultimo aggiornamento: 15/05/2012
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