Ritrovarsi tutti in piazza giovedì pomeriggio, cittadini e cittadine, istituzioni, forze sindacali e imprenditoriali, politiche, culturali, darà voce a un sentimento di forza e di fiducia: la ragione, la democrazia, il rispetto della vita sapranno certamente prevalere sui pochi che esaltano e praticano la violenza.
Il ferimento dell’ingegner Adinolfi, anche per la storia tragica che evoca nella nostra memoria, chiede una risposta alta e chiara.
Non è solo rivolta a chi ha sparato. E’ l’affetto e la solidarietà per Adinolfi, la sua famiglia, i suoi colleghi di lavoro. E’ il dialogo che dobbiamo aprire con noi stessi e con l’intero Paese investito da una crisi globale che sta mettendo a dura prova la nostra capacità di reagire.
In questi giorni è stato giustamente ricordato come Genova abbia saputo rispondere con generosità e rigore democratico alle emergenze più gravi.
La mobilitazione contro i rischi di involuzione antidemocratica negli anni ’60, la lotta vittoriosa contro il terrorismo negli anni ’70 e ’80. Le stesse lunghe battaglie per la difesa, il rilancio e la reinvenzione del patrimonio produttivo, culturale, ambientale della città.
Genova è laboriosa e paziente, ma non sopporta l’arroganza e la violenza. Non siamo però di fronte al ripetersi di situazioni che abbiamo già vissuto. Dobbiamo saper raccogliere anche tutta l’intelligenza necessaria per comprendere le novità dei giorni attuali. La crisi produce quotidianamente drammi sociali e personali.
Le istituzioni e la politica devono lasciarsi rapidamente alle spalle i ritardi, le inefficienze, le distorsioni clamorosamente emerse negli ultimi tempi, derivanti da vizi antichi. Devono saper vedere e perseguire le occasioni e le ricette giuste che la stessa inedita dimensione della crisi suggerisce.
La manifestazione di giovedì si svolgerà mentre la città e il Paese sono impegnati in una cruciale consultazione elettorale. E in tutta Europa è aperta – non senza interrogativi drammatici - la discussione sulla strada da imboccare per vincere la recessione.
La sfida è molto alta.
Genova saprà dimostrare che è possibile riconoscere e rilanciare gli elementi di unità e coesione democratica proprio nel momento in cui il confronto chiaro tra posizioni diverse rappresenta lo strumento insostituibile per ridare fiducia ai cittadini, valorizzarne l’impegno, migliorare ogni giorno le capacità di ascolto e di intervento da parte di tutti coloro che hanno e avranno responsabilità di governo.
Claudio Burlando, Presidente Regione Liguria
Marta Vincenzi, Sindaco di Genova
Piero Fossati, Commissario straordinario Provincia di Genova
Il ferimento dell’ingegner Adinolfi, anche per la storia tragica che evoca nella nostra memoria, chiede una risposta alta e chiara.
Non è solo rivolta a chi ha sparato. E’ l’affetto e la solidarietà per Adinolfi, la sua famiglia, i suoi colleghi di lavoro. E’ il dialogo che dobbiamo aprire con noi stessi e con l’intero Paese investito da una crisi globale che sta mettendo a dura prova la nostra capacità di reagire.
In questi giorni è stato giustamente ricordato come Genova abbia saputo rispondere con generosità e rigore democratico alle emergenze più gravi.
La mobilitazione contro i rischi di involuzione antidemocratica negli anni ’60, la lotta vittoriosa contro il terrorismo negli anni ’70 e ’80. Le stesse lunghe battaglie per la difesa, il rilancio e la reinvenzione del patrimonio produttivo, culturale, ambientale della città.
Genova è laboriosa e paziente, ma non sopporta l’arroganza e la violenza. Non siamo però di fronte al ripetersi di situazioni che abbiamo già vissuto. Dobbiamo saper raccogliere anche tutta l’intelligenza necessaria per comprendere le novità dei giorni attuali. La crisi produce quotidianamente drammi sociali e personali.
Le istituzioni e la politica devono lasciarsi rapidamente alle spalle i ritardi, le inefficienze, le distorsioni clamorosamente emerse negli ultimi tempi, derivanti da vizi antichi. Devono saper vedere e perseguire le occasioni e le ricette giuste che la stessa inedita dimensione della crisi suggerisce.
La manifestazione di giovedì si svolgerà mentre la città e il Paese sono impegnati in una cruciale consultazione elettorale. E in tutta Europa è aperta – non senza interrogativi drammatici - la discussione sulla strada da imboccare per vincere la recessione.
La sfida è molto alta.
Genova saprà dimostrare che è possibile riconoscere e rilanciare gli elementi di unità e coesione democratica proprio nel momento in cui il confronto chiaro tra posizioni diverse rappresenta lo strumento insostituibile per ridare fiducia ai cittadini, valorizzarne l’impegno, migliorare ogni giorno le capacità di ascolto e di intervento da parte di tutti coloro che hanno e avranno responsabilità di governo.
Claudio Burlando, Presidente Regione Liguria
Marta Vincenzi, Sindaco di Genova
Piero Fossati, Commissario straordinario Provincia di Genova