Al largo di Varazze ritrovato dai Carabinieri un importante reperto archeologico

Un relitto di epoca repubblicana o imperiale, quindi databile fra il primo secolo avanti cristo e il secondo secolo dopo cristo, ancora intatto nella parte sottostante, dove risultano esserci ancora reperti, fra cui diverse centinaia di anfore

l'anfora è un vaso di terracotta a due manici, utilizzato nell'antichità per il trasporto di derrate alimentari liquide o semiliquide, come vino, olio, salse di pesce, conserve di frutta, miele, granaglie ecc. Durante l’età romana sono state il corrispettivo dei nostri container: accuratamente stivate sulle navi, rappresentavano l’elemento di base dei traffici marittimi delle rotte nel mediterraneo.

Le anfore possono essere datate e collocate geograficamente a partire dalla loro forma, studiata per primo dall’archeologo tedesco Heinrich Dressel, che creò una tabella di anfore per tipologia.
Questa tabella costituisce la base della classificazione ancora in uso presso gli archeologi. In alcuni casi le anfore romane riportano marchi con indicata la bottega di produzione, elemento che consente di determinare la loro collocazione sia per quanto riguarda l’epoca che la provenienza.

Il ritrovamento è dovuto al Centro dei Carabinieri Subacquei di Genova, che hanno utilizzato per individuare e delimitare il sito archeologico un robot teleguidato chiamato “PLUTO”, di cui alcune immagini nel filmato, girato dal gruppo subacqueo dei Carabinieri. Le ricerche sono state fatte in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria.

La brillante operazione, che segue quella del 2011 sempre ad opera dei subacquei dell’arma con il ritrovamento del “Transylvania” al largo della costa di Bergeggi, si aggiunge all’importante storia dell’archeologia subacquea ligure.

La disciplina ha uno dei suoi fondatori nel grandissimo archeologo imperiese Nino Lamboglia, a partire dallo scavo della nave romana di Albenga (ritrovata 1950) e la successiva creazione del Centro Sperimentale di Archeologia Subacquea, da cui prese avvio una intensa stagione di
ricerche sottomarine in tutti i mari italiani.

Il relitto della nave Romana di Albenga è uno dei più importanti tra tutti quelli scoperti finora nel Mediterraneo occidentale, perchè su di esso sono stati effettuati, dal 1950, i primi lavori di recupero di anfore con l'intervento della nave "Artiglio", e i primi rilievi sistematici dei resti di una nave oneraria romana, destinata al trasporto delle merci.

Il ritrovamento della nave a Varazze và ad aggiungersi  ad una serie di altri ritrovamenti lungo la costa Ligure, dalla celebre nave di Albenga ai siti della Gallinara, di Loano, di Pegli o di Lerici o di elementi sparsi, che possono derivare da naufragi o semplicemente da perdite accidentali di materiali; fra questi particolarmente suggestive le grandi ancore in piombo, fra cui ricordiamo
almeno quella di Sestri Levante.
7 agosto 2012
Ultimo aggiornamento: 07/08/2012
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