Cinquanta mila in corteo per gli organizzatori, 10 mila per la questura. La manifestazione per il decennale del G8 a Genova si è conclusa in piazza Caricamento, dopo la partenza da Sampierdarena, prima con gli interventi di Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom Cgil e del leader del movimento no global Luca Casarini; quindi con il concerto programmato per tutta la sera. Alle 21.15 nella Chiesa di San Siro, la S. Messa celebrata da Padre Alex Zanotelli.
Colori, canti e musica. Il corteo è regolarmente partito alle 16,30 da piazza Montano a Samperdarena, dirigendosi verso il centro città. Un fiume di gente: circa 50 mila persone, appunto, secondo i dirigenti del movimento. In testa la famiglia Giuliani: Giuliano, il padre di Carlo, il ragazzo rimasto sull'asfalto colpito a morte dal priettile del carabiniere Placanica dieci anni fa; e la madre Haidi. Accanto a loro Landini della Cgil e il leader di Sinistra Ecologia Libertà e presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
«Sono stanca - ha detto fra l'altro l'ex senatrice Haidi Giuliani, che ha partecipato a una delle piazze tematiche allestite a Sampierdarena - ma non potevo mancare a qauesto appuntamento. Ci sono ancora molti punti oscuri in quello che è successo dieci anni fa, a cominciare dalle responsabilità politiche di quella gestione della piazza».
Quindi una nutrita e rumorosa rappresentanza di "No Tav" con cartelli e striscioni, giunti dalla Val di Susa con diversi pulmann. Qualcuno ha tentato di creare disordini ma è stato isolato. Sono comparse alcune scritte provocatorie, ma non hanno creato problemi.
Alla partenza un coro ritmato più volte: "Siamo tutti black bloc".
Dietro un grande scriscione ("Loro la crisi noi la speranza"), anche Vittorio Agnoletto, uno dei leader del movimento che dieci anni fa hanno animato le piazze del vertice di Genova, con i Grandi della Terra riuniti dietro la protezione della famigerata zona rossa, mentre la città veniva sconvolta dagli scontri provocati dai black bloc, spesso sotto gli occhi di una polizia immobile che invece ha usato metodi durissimi contro manifestanti pacifici. «I grandi temi delle storture della globalizzazione - ha detto fra l'altro Agnoletto ai giornalisti - sono attuali oggi come lo erano nel 2001»
Diversi i personaggi politici cittadini presenti alla manifestazione. In piazza Montano, in mezzo alle bandiere della Cgil, sono stati visti l'assessore comunale alla cultura Andrea Ranieri e l'on. Mario Tullo (Pd). E ancora don Andrea Gallo, l'assessore Pastorino... Nutrita la presenza delle delegazioni giunte da tutt'Italia con striscioni e bandiere. Fra gli aderenti alla manifestazione Legambiente, Cgil, Arci, Cobas, Arci, moltissimi centri sociali... Presenti anche alcune vittime delle violenze alla Diaz: tra questi Lorenzo Guadagnucci, che reca ancora sul corpo i segni delle torture subite.
Imponente lo schieramento delle forze dell'ordine, in tenuta antisommossa e pronto a intervenire, ma ostentando un atteggiamento tranquillo. La polizia si è tenuta in testa al corteo, ma a una distanza di almeno mezzo chilometro. La manifestazione comunque si è svolta nella massima tranquillità: qualche problema al traffico per le modifiche alla viabilità.
Per capire l'entità della partecipazione, poco dopo le 17 la testa del serpentone di gente aveva raggiunto piazza di Negro, mentre la coda era ancora in via Cantore. La situazione è stata tenuta sotto controllo da elicotteri di polizia e carabinieri, che fin dal mattino hanno coordinato dall'alto il pattugliamento della città, ripulita cautelarmente da cassonetti della spazzatura e transenne (per evitare incendi o incidenti di vario tipo).
Laura Tartarini, legale che in questi anni ha combattutto per capire e far emergere la verità sui quei giorni del 2001, divenuta punto di riferimento per i movimenti genovesi e non solo, a caldo così commenta il corteo e i giorni del decennale: «Una bella manifestazione, una bella serie di eventi, che rischiavano di rimanere solamente dei memorabilia - spiega l'avvocato - ma grazie alla partecipazione di persone e di tematiche legate ad argomenti come la Tav, 14 dicembre, scuola e università, si è creato un percorso che guarda al futuro».
Molte le bandiere della pace, tantissimi gli anziani, tanta musica e balli, soprattutto da parte dei giovani dei centri sociali. Arrivo a Caricamento, dunque, e chiusura con concerto dei Modena City Ramblers e di due rappresentanti dei CCCP.
Dopo il corteo il sindaco Marta Vincenzi ha espresso soddisfazione per lo svolgimento pacifico della manifestazione. «Le iniziative promosse in questo mese - ha dichiarato - tra cui il corteo di oggi e l’assemblea conclusiva di domani, hanno avuto l’obiettivo di richiedere verità e giustizia rispetto ai fatti del 2001. Prospettare una nuova idea del mondo globale che metta al centro le persone, una nuova visione del Mediterraneo come mare di pace, a partire dalle rivoluzioni democratiche dei Paesi del Sud del Nord-Africa. In questa prospettiva i giorni di Genova si proiettano verso il Global Social Forum che avrà luogo a Tunisi nel 2013.
Nel 2011 la città può finalmente ringraziare le migliaia di persone che hanno partecipato, gli organizzatori e le Forze dell’Ordine che hanno garantito che il corteo si svolgesse in un clima di totale sicurezza».
Colori, canti e musica. Il corteo è regolarmente partito alle 16,30 da piazza Montano a Samperdarena, dirigendosi verso il centro città. Un fiume di gente: circa 50 mila persone, appunto, secondo i dirigenti del movimento. In testa la famiglia Giuliani: Giuliano, il padre di Carlo, il ragazzo rimasto sull'asfalto colpito a morte dal priettile del carabiniere Placanica dieci anni fa; e la madre Haidi. Accanto a loro Landini della Cgil e il leader di Sinistra Ecologia Libertà e presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
«Sono stanca - ha detto fra l'altro l'ex senatrice Haidi Giuliani, che ha partecipato a una delle piazze tematiche allestite a Sampierdarena - ma non potevo mancare a qauesto appuntamento. Ci sono ancora molti punti oscuri in quello che è successo dieci anni fa, a cominciare dalle responsabilità politiche di quella gestione della piazza».
Quindi una nutrita e rumorosa rappresentanza di "No Tav" con cartelli e striscioni, giunti dalla Val di Susa con diversi pulmann. Qualcuno ha tentato di creare disordini ma è stato isolato. Sono comparse alcune scritte provocatorie, ma non hanno creato problemi.
Alla partenza un coro ritmato più volte: "Siamo tutti black bloc".
Dietro un grande scriscione ("Loro la crisi noi la speranza"), anche Vittorio Agnoletto, uno dei leader del movimento che dieci anni fa hanno animato le piazze del vertice di Genova, con i Grandi della Terra riuniti dietro la protezione della famigerata zona rossa, mentre la città veniva sconvolta dagli scontri provocati dai black bloc, spesso sotto gli occhi di una polizia immobile che invece ha usato metodi durissimi contro manifestanti pacifici. «I grandi temi delle storture della globalizzazione - ha detto fra l'altro Agnoletto ai giornalisti - sono attuali oggi come lo erano nel 2001»
Diversi i personaggi politici cittadini presenti alla manifestazione. In piazza Montano, in mezzo alle bandiere della Cgil, sono stati visti l'assessore comunale alla cultura Andrea Ranieri e l'on. Mario Tullo (Pd). E ancora don Andrea Gallo, l'assessore Pastorino... Nutrita la presenza delle delegazioni giunte da tutt'Italia con striscioni e bandiere. Fra gli aderenti alla manifestazione Legambiente, Cgil, Arci, Cobas, Arci, moltissimi centri sociali... Presenti anche alcune vittime delle violenze alla Diaz: tra questi Lorenzo Guadagnucci, che reca ancora sul corpo i segni delle torture subite.
Imponente lo schieramento delle forze dell'ordine, in tenuta antisommossa e pronto a intervenire, ma ostentando un atteggiamento tranquillo. La polizia si è tenuta in testa al corteo, ma a una distanza di almeno mezzo chilometro. La manifestazione comunque si è svolta nella massima tranquillità: qualche problema al traffico per le modifiche alla viabilità.
Per capire l'entità della partecipazione, poco dopo le 17 la testa del serpentone di gente aveva raggiunto piazza di Negro, mentre la coda era ancora in via Cantore. La situazione è stata tenuta sotto controllo da elicotteri di polizia e carabinieri, che fin dal mattino hanno coordinato dall'alto il pattugliamento della città, ripulita cautelarmente da cassonetti della spazzatura e transenne (per evitare incendi o incidenti di vario tipo).
Laura Tartarini, legale che in questi anni ha combattutto per capire e far emergere la verità sui quei giorni del 2001, divenuta punto di riferimento per i movimenti genovesi e non solo, a caldo così commenta il corteo e i giorni del decennale: «Una bella manifestazione, una bella serie di eventi, che rischiavano di rimanere solamente dei memorabilia - spiega l'avvocato - ma grazie alla partecipazione di persone e di tematiche legate ad argomenti come la Tav, 14 dicembre, scuola e università, si è creato un percorso che guarda al futuro».
Molte le bandiere della pace, tantissimi gli anziani, tanta musica e balli, soprattutto da parte dei giovani dei centri sociali. Arrivo a Caricamento, dunque, e chiusura con concerto dei Modena City Ramblers e di due rappresentanti dei CCCP.
Dopo il corteo il sindaco Marta Vincenzi ha espresso soddisfazione per lo svolgimento pacifico della manifestazione. «Le iniziative promosse in questo mese - ha dichiarato - tra cui il corteo di oggi e l’assemblea conclusiva di domani, hanno avuto l’obiettivo di richiedere verità e giustizia rispetto ai fatti del 2001. Prospettare una nuova idea del mondo globale che metta al centro le persone, una nuova visione del Mediterraneo come mare di pace, a partire dalle rivoluzioni democratiche dei Paesi del Sud del Nord-Africa. In questa prospettiva i giorni di Genova si proiettano verso il Global Social Forum che avrà luogo a Tunisi nel 2013.
Nel 2011 la città può finalmente ringraziare le migliaia di persone che hanno partecipato, gli organizzatori e le Forze dell’Ordine che hanno garantito che il corteo si svolgesse in un clima di totale sicurezza».