L’Impegno del Comune di 22 milioni di euro, oltre ai 5,5 milioni per sanare i deficit costi ricavi già versati per i primi mesi del 2012, non è sufficiente a evitare la liquidazione dell’Azienda a fine anno. Servono pertanto azioni che salvaguardino i posti di lavoro e il servizio, oltre a una corretta informazione.
È rammaricato, il Sindaco, per un volantino sindacale di cui legge alcune parole: "Marco Doria e la sua giunta dichiarano guerra ai tranvieri".
«In realtà stiamo operando per salvare i posti di lavoro e il servizio pubblico. Non credo che questo significhi fare la guerra ai lavoratori. La realtà è che se non si fa nulla l'azienda chiude».
Bisogna tenere conto che nel breve volgere di un paio di mesi l’amministrazione si è trovata a fronteggiare diverse emergenze che riguardavano l'azienda di trasporto, da quando «a inizio giugno un consiglio di amministrazione mutilato, senza più il presidente, avvertì che la situazione stava precipitando». Fu necessario nominare d'urgenza il presidente e furono necessarie le prime misure economiche, per tamponare la falla, previste già dal bilancio approvato in giugno. Non bisogna dimenticare, infatti, che a quell'epoca la priorità assoluta era il documento economico del Comune. Sulla partita Amt pesa anche l’emergenza dovuta anche al taglio dei fondi dello stato; la mancanza della Legge Regionale in materia non consente ulteriori dilazioni dei tempi.
Considerando tali premesse, non dovrebbe sorprendere perciò che il Sindaco abbia deciso di portare al più presto la discussione in Consiglio Comunale, dove la tensione è stata forte, ma almeno Doria ha avuto modo di chiarire la posizione sua e della Giunta: l'intento di evitare di aumentare l'Imu e di introdurre una tassa di scopo, pur escludendo la privatizzazione di Amt.
Sul tema "privatizzazione" il Sindaco specifica che la delibera incarica la Giunta di un'attività istruttoria, cioè di definire ipotesi per la cessione di quote azionarie. All'istruzione seguirà la discussione in Consiglio Comunale. Non si tratta perciò, come qualcuno ha detto, di una "delibera di privatizzazione" di Amt.
Recepiti gli emendamenti dei consiglieri nel corso della seduta si è anche concordato un incontro con le forze di maggioranza chiesto dall’Italia dei Valori che ha votato contro la delibera, pur non avendo avanzato contrarietà nel corso delle riunioni precedenti la seduta di Consiglio.
In passato il Comune ripianava ogni anno i conti Amt, riconoscendo l'importanza per la città del trasporto pubblico urbano. In bilancio compaiono ancora gli interessi dei mutui contratti per queste periodiche operazioni.
L'ente locale, non solo qui, ma anche in molte altre parti d'Italia, si trovava all'epoca a essere contemporaneamente gestore dl servizio e committente. Questa sovrapposizione di ruoli non è più ammissibile, oggi.
Quindi, non volendo aumentare l'Imu o introdurre una nuova tassa, per evitare la liquidazione di Amt è necessario un programma di contenimento dei costi che la Giunta presenterà in Consiglio Comunale. Tale programma sarà elaborato prendendo in considerazione anche l'esperienza di altre realtà locali che si sono trovate a fronteggiare una situazione simile; la finalità del piano sarà la riqualificazione e la salvaguardia del servizio.
Il piano aziendale, precisa il Presidente di AMT, «dovrà prevedere un'azione veloce per contenere lo squilibrio costi-ricavi, con l'obiettivo non della privatizzazione dell’Azienda ma della cessione di quote di azionariato, il ricorso a eventuali ammortizzatori pubblici ancora consentiti dalle leggi nazionali, la tutela dei posti di lavoro e delle tariffe. Dovrà anche affrontare il tema di una rimodulazione del servizio in funzione dei cambiamenti della nostra società, non escludend, se sarà il caso, una riduzione dei Km delle tratte dei bus.
Questa seconda parte del piano può avere un tempo più lungo, a partire dall'inizio del 2013, mentre per la riduzione dei costi saranno avviate le consultazioni con i sindacati già da lunedì prossimo.
È rammaricato, il Sindaco, per un volantino sindacale di cui legge alcune parole: "Marco Doria e la sua giunta dichiarano guerra ai tranvieri".
«In realtà stiamo operando per salvare i posti di lavoro e il servizio pubblico. Non credo che questo significhi fare la guerra ai lavoratori. La realtà è che se non si fa nulla l'azienda chiude».
Bisogna tenere conto che nel breve volgere di un paio di mesi l’amministrazione si è trovata a fronteggiare diverse emergenze che riguardavano l'azienda di trasporto, da quando «a inizio giugno un consiglio di amministrazione mutilato, senza più il presidente, avvertì che la situazione stava precipitando». Fu necessario nominare d'urgenza il presidente e furono necessarie le prime misure economiche, per tamponare la falla, previste già dal bilancio approvato in giugno. Non bisogna dimenticare, infatti, che a quell'epoca la priorità assoluta era il documento economico del Comune. Sulla partita Amt pesa anche l’emergenza dovuta anche al taglio dei fondi dello stato; la mancanza della Legge Regionale in materia non consente ulteriori dilazioni dei tempi.
Considerando tali premesse, non dovrebbe sorprendere perciò che il Sindaco abbia deciso di portare al più presto la discussione in Consiglio Comunale, dove la tensione è stata forte, ma almeno Doria ha avuto modo di chiarire la posizione sua e della Giunta: l'intento di evitare di aumentare l'Imu e di introdurre una tassa di scopo, pur escludendo la privatizzazione di Amt.
Sul tema "privatizzazione" il Sindaco specifica che la delibera incarica la Giunta di un'attività istruttoria, cioè di definire ipotesi per la cessione di quote azionarie. All'istruzione seguirà la discussione in Consiglio Comunale. Non si tratta perciò, come qualcuno ha detto, di una "delibera di privatizzazione" di Amt.
Recepiti gli emendamenti dei consiglieri nel corso della seduta si è anche concordato un incontro con le forze di maggioranza chiesto dall’Italia dei Valori che ha votato contro la delibera, pur non avendo avanzato contrarietà nel corso delle riunioni precedenti la seduta di Consiglio.
In passato il Comune ripianava ogni anno i conti Amt, riconoscendo l'importanza per la città del trasporto pubblico urbano. In bilancio compaiono ancora gli interessi dei mutui contratti per queste periodiche operazioni.
L'ente locale, non solo qui, ma anche in molte altre parti d'Italia, si trovava all'epoca a essere contemporaneamente gestore dl servizio e committente. Questa sovrapposizione di ruoli non è più ammissibile, oggi.
Quindi, non volendo aumentare l'Imu o introdurre una nuova tassa, per evitare la liquidazione di Amt è necessario un programma di contenimento dei costi che la Giunta presenterà in Consiglio Comunale. Tale programma sarà elaborato prendendo in considerazione anche l'esperienza di altre realtà locali che si sono trovate a fronteggiare una situazione simile; la finalità del piano sarà la riqualificazione e la salvaguardia del servizio.
Il piano aziendale, precisa il Presidente di AMT, «dovrà prevedere un'azione veloce per contenere lo squilibrio costi-ricavi, con l'obiettivo non della privatizzazione dell’Azienda ma della cessione di quote di azionariato, il ricorso a eventuali ammortizzatori pubblici ancora consentiti dalle leggi nazionali, la tutela dei posti di lavoro e delle tariffe. Dovrà anche affrontare il tema di una rimodulazione del servizio in funzione dei cambiamenti della nostra società, non escludend, se sarà il caso, una riduzione dei Km delle tratte dei bus.
Questa seconda parte del piano può avere un tempo più lungo, a partire dall'inizio del 2013, mentre per la riduzione dei costi saranno avviate le consultazioni con i sindacati già da lunedì prossimo.