Martedi 12 i sindacati confederali e di categoria incontreranno, alle 9 del mattino, i vertici aziendali Amt. Il giorno successivo si riunirà l’assemblea dei soci.
Sul tavolo la pesantissima situazione dell’azienda di trasporti genovese: un piano industriale che attende di essere definito e approvato e lo spettro di conti in rosso per decine di milioni di euro.
Intanto stamattina la situazione è stata esaminata in una riunione fra le organizzazioni sindacali del comparto trasporti (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl Trasporti), il sindaco Marco Doria e l’assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino. «L’incontro - si legge in una nota diffusa dall’Ufficio Stampa del Comune – è stato franco, concreto e non rituale».
Nel colloquio si è discusso del bilancio 2012 Amt, che «suscita forte preoccupazione» e per cui sono necessari «interventi incisivi», anche in considerazione dell’urgenza e degli elementi di incertezza derivanti da un quadro normativo nazionale e regionale per certi aspetti non ancora definito, in particolare riguardo alla proposta di riforma della legge regionale 31/98, che è in discussione in Regione.
«La difficile situazione economica rende imprescindibile un percorso che veda impegnati tutti i soggetti coinvolti (sindacati, azienda, Comune e Regione)», prosegue il comunicato. A breve termine perciò ci saranno altri incontri, «nella consapevolezza della serietà della situazione e nello stesso tempo dell’impraticabilità di soluzioni tampone».
Il Sindaco «ha voluto ribadire l'impegno dell'amministrazione nei confronti di questo delicato settore pubblico – sostengono dal canto loro i sindacati in un comunicato unitario diffuso dopo l’incontro – al punto che, pur nella ristrettezza del bilancio comunale, l'Amministrazione conferma un trasferimento, al lordo dell'Iva, di 22 milioni di euro a favore dell'Azienda», che vanno ad aggiungersi ai previsti circa 70 milioni che arriveranno dalla Regione.
I sindacati questa mattina hanno denunciato la difficoltà di trattare «con un’azienda che non ha rispettato gli accordi di un anno fa», hanno evidenziato l’urgenza di «un piano industriale che salvi l'Amt e il servizio agendo concretamente in una prospettiva pluriennale» e l’impossibilità di «agire sulle condizioni reddituali e normative dei lavoratori». Hanno inoltre ribadito l’urgenza di un’azione nei confronti della Regione per arrivare in tempi brevi a una nuova normativa in favore del trasporto pubblico in Liguria, perché sia «scongiurato quanto previsto dalle norme sulle liberalizzazione e sulle privatizzazioni che obbligano a "svendere" le aziende pubbliche attraverso atti che saranno obbligatoriamente compiuti dal 30 giugno in poi».
La situazione è molto difficile, secondo quanto ha dichiarato dopo la riunione a Tursi Corrado Cavanna, Segretario generale Filt Cgil Liguria: «Convocare, come ha fatto Amt, le organizzazioni sindacali a un incontro, quello di domani, che quasi certamente non porterà a un accordo, per fare poi subito, il giorno dopo, l’assemblea dei soci, può indicare l’intenzione di “prendere atto delle difficoltà" per aprire le procedure di legge dovute per ripianare il bilancio, esautorando così completamente gli Enti locali e impedendo di fatto una soluzione positiva del problema dei trasporti a Genova e nella regione. Nel piano industriale presentato da Amt era previsto uno stanziamento comunale di 8 milioni, mentre il sindaco - sia Marta Vincenzi prima, sia Marco Doria oggi - parlano di 22: un impegno molto forte, se si considera che l’obbligo di legge per il Comune di Genova sarebbe di soli 14 milioni di euro».
C’è poi, secondo il dirigente sindacale, la questione di un passivo difficile da determinare: «Si tratta di perdite che Amt prevede di avere a fine anno. Una cifra che in certe occasioni è indicata in 25 milioni di euro, mentre altre volte in 30 o perfino in 35».
Sul tavolo la pesantissima situazione dell’azienda di trasporti genovese: un piano industriale che attende di essere definito e approvato e lo spettro di conti in rosso per decine di milioni di euro.
Intanto stamattina la situazione è stata esaminata in una riunione fra le organizzazioni sindacali del comparto trasporti (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl Trasporti), il sindaco Marco Doria e l’assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino. «L’incontro - si legge in una nota diffusa dall’Ufficio Stampa del Comune – è stato franco, concreto e non rituale».
Nel colloquio si è discusso del bilancio 2012 Amt, che «suscita forte preoccupazione» e per cui sono necessari «interventi incisivi», anche in considerazione dell’urgenza e degli elementi di incertezza derivanti da un quadro normativo nazionale e regionale per certi aspetti non ancora definito, in particolare riguardo alla proposta di riforma della legge regionale 31/98, che è in discussione in Regione.
«La difficile situazione economica rende imprescindibile un percorso che veda impegnati tutti i soggetti coinvolti (sindacati, azienda, Comune e Regione)», prosegue il comunicato. A breve termine perciò ci saranno altri incontri, «nella consapevolezza della serietà della situazione e nello stesso tempo dell’impraticabilità di soluzioni tampone».
Il Sindaco «ha voluto ribadire l'impegno dell'amministrazione nei confronti di questo delicato settore pubblico – sostengono dal canto loro i sindacati in un comunicato unitario diffuso dopo l’incontro – al punto che, pur nella ristrettezza del bilancio comunale, l'Amministrazione conferma un trasferimento, al lordo dell'Iva, di 22 milioni di euro a favore dell'Azienda», che vanno ad aggiungersi ai previsti circa 70 milioni che arriveranno dalla Regione.
I sindacati questa mattina hanno denunciato la difficoltà di trattare «con un’azienda che non ha rispettato gli accordi di un anno fa», hanno evidenziato l’urgenza di «un piano industriale che salvi l'Amt e il servizio agendo concretamente in una prospettiva pluriennale» e l’impossibilità di «agire sulle condizioni reddituali e normative dei lavoratori». Hanno inoltre ribadito l’urgenza di un’azione nei confronti della Regione per arrivare in tempi brevi a una nuova normativa in favore del trasporto pubblico in Liguria, perché sia «scongiurato quanto previsto dalle norme sulle liberalizzazione e sulle privatizzazioni che obbligano a "svendere" le aziende pubbliche attraverso atti che saranno obbligatoriamente compiuti dal 30 giugno in poi».
La situazione è molto difficile, secondo quanto ha dichiarato dopo la riunione a Tursi Corrado Cavanna, Segretario generale Filt Cgil Liguria: «Convocare, come ha fatto Amt, le organizzazioni sindacali a un incontro, quello di domani, che quasi certamente non porterà a un accordo, per fare poi subito, il giorno dopo, l’assemblea dei soci, può indicare l’intenzione di “prendere atto delle difficoltà" per aprire le procedure di legge dovute per ripianare il bilancio, esautorando così completamente gli Enti locali e impedendo di fatto una soluzione positiva del problema dei trasporti a Genova e nella regione. Nel piano industriale presentato da Amt era previsto uno stanziamento comunale di 8 milioni, mentre il sindaco - sia Marta Vincenzi prima, sia Marco Doria oggi - parlano di 22: un impegno molto forte, se si considera che l’obbligo di legge per il Comune di Genova sarebbe di soli 14 milioni di euro».
C’è poi, secondo il dirigente sindacale, la questione di un passivo difficile da determinare: «Si tratta di perdite che Amt prevede di avere a fine anno. Una cifra che in certe occasioni è indicata in 25 milioni di euro, mentre altre volte in 30 o perfino in 35».