Entrate, uscite e altre cifre. Passano veloci i numeri sotto la lente d'ingrandimento dei consiglieri comunali. Bisogna fare presto e il neo presidente Giampiero Malatesta ha il suo bel da fare a pigiare sul pedale dell’acceleratore dei lavori. La legge ha messo il limite del 30 giugno per l’approvazione del documento, se salta l’obiettivo scatta il commissarimento. Un percorso tutto in salita se si tiene conto che quasi nessuno, tra i nuovi inquilini della Sala Rossa, si era mai cimentato con un bilancio di queste dimensioni, con uscite a sei zeri ed entrate altrettanto corpose. A rispondere alle domande dei consilgieri neo eletti della Sala Rossa questa volta è il turno dei neo assessori Renata Paola Dameri (Politiche Socio Sanitarie e della Casa) e Isabella Lanzone (Personale).
Come più volte annunciato dal sindaco Marco Doria, non è intenzione dell’ Amministrazione ridurre i servizi alla persona, intesi come assistenza alle persone in difficoltà e ai minori. Verrà mantenuto il livello attuale delle cure a domicilio per disabili e anziani, gli aiuti ai non autosufficienti e i servizi residenziali sociosanitari. Dopo il capitolo dei Servizi Sociosanitari, la discussione si indirizza al tema della casa, un percorso irto di ostacoli, sia per la “fame” di alloggi che Genova soffre da anni, e sia per i tagli che la Regione, anch’essa alle prese con un bilancio di “guerra”, sta effetttunado a sua volta.
«Per le politiche della casa – spiega l’assessore Dameri - la situazione non è semplicissima. La carenza di fondi pone un problema che deve essere affrontato e che è quello della manutenzione del patrimonio abitativo. Una spesa ingente che però va affrontata per aumentare il numero di alloggi da assegnare alle famiglie richiedenti». Alcuni fondi poi, come quello degli aiuti al pagamento degli affitti, non sembra verranno confermati dalla Regione, se non in parte. «Stiamo cercando di capire – ha concluso l’assessore – come fare fronte a questi mancati trasferimenti, con un quadro di risorse veramente desolante».
La parola passa poi al nuovo assessore al Personale. «La voce dei dipendenti – ha detto l’assessore Isabella Lanzone - ha una forte incidenza nell’ambito del bilancio. Si tratta di 250 milioni di euro di spese ritenute fisse. Ci troviamo a lavorare in un quadro in cui tutte le politiche che potremmo mettere in atto nei prossimi anni per migliorare i servizi dovranno fare a meno della leva salariale». Anzi, sottolinea l’assessore, il Comune è intenzionato a confermare il trend di riduzione di questa spesa che negli ultimi cinque anni è passata da 270 a 250 milioni, con un risparmio di 20 milioni di euro.
«Non abbiamo possibilità – continua Lanzone - di fare operazioni di sviluppo dal punto di vista retributivo, nel senso che le risorse sono tendenzialmente da diminuire. Nel rispetto del patto di stabilità possiamo sostituire solo in modo parziale il turn over. In assenza di leve economiche, sulle quali operare, agiremo sulla base di incentivi immateriali e motivazionali». Prossimo appuntamento della commissione Bilancio lunedì 18 giugno.
Come più volte annunciato dal sindaco Marco Doria, non è intenzione dell’ Amministrazione ridurre i servizi alla persona, intesi come assistenza alle persone in difficoltà e ai minori. Verrà mantenuto il livello attuale delle cure a domicilio per disabili e anziani, gli aiuti ai non autosufficienti e i servizi residenziali sociosanitari. Dopo il capitolo dei Servizi Sociosanitari, la discussione si indirizza al tema della casa, un percorso irto di ostacoli, sia per la “fame” di alloggi che Genova soffre da anni, e sia per i tagli che la Regione, anch’essa alle prese con un bilancio di “guerra”, sta effetttunado a sua volta.
«Per le politiche della casa – spiega l’assessore Dameri - la situazione non è semplicissima. La carenza di fondi pone un problema che deve essere affrontato e che è quello della manutenzione del patrimonio abitativo. Una spesa ingente che però va affrontata per aumentare il numero di alloggi da assegnare alle famiglie richiedenti». Alcuni fondi poi, come quello degli aiuti al pagamento degli affitti, non sembra verranno confermati dalla Regione, se non in parte. «Stiamo cercando di capire – ha concluso l’assessore – come fare fronte a questi mancati trasferimenti, con un quadro di risorse veramente desolante».
La parola passa poi al nuovo assessore al Personale. «La voce dei dipendenti – ha detto l’assessore Isabella Lanzone - ha una forte incidenza nell’ambito del bilancio. Si tratta di 250 milioni di euro di spese ritenute fisse. Ci troviamo a lavorare in un quadro in cui tutte le politiche che potremmo mettere in atto nei prossimi anni per migliorare i servizi dovranno fare a meno della leva salariale». Anzi, sottolinea l’assessore, il Comune è intenzionato a confermare il trend di riduzione di questa spesa che negli ultimi cinque anni è passata da 270 a 250 milioni, con un risparmio di 20 milioni di euro.
«Non abbiamo possibilità – continua Lanzone - di fare operazioni di sviluppo dal punto di vista retributivo, nel senso che le risorse sono tendenzialmente da diminuire. Nel rispetto del patto di stabilità possiamo sostituire solo in modo parziale il turn over. In assenza di leve economiche, sulle quali operare, agiremo sulla base di incentivi immateriali e motivazionali». Prossimo appuntamento della commissione Bilancio lunedì 18 giugno.