L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Genova conta oltre 4.700 iscritti, in costante crescita, suddivisi in tre settori: Civile Ambientale, Industriale e dell’Informazione, all’interno dei quali si contano ben 26 specializzazioni. Si tratta in massima parte dipendenti di aziende private (non tutte con sede nel territorio genovese). Solo una minima percentuale (compresi i liberi professionisti) opera abitualmente nella nostra città o in provincia; gli altri lavorano fuori dalla Liguria e, spesso, all’estero.
La situazione genovese è atipica nel panorama ordinistico nazionale e, pertanto, viene tenuta in particolare considerazione dai colleghi italiani. Genova è una città bella, interessante ed anche affascinante che ci offre gioie e, purtroppo, troppo spesso, dolori. Anni fa le sue industrie ed il suo porto erano l’orgoglio dei genovesi e dell’Italia produttiva; oggi, nonostante l’attività non sia più quella di una volta, ci conforta il fatto che l’ingegneria genovese continui a competere con altre realtà nazionali ed estere per non essere seconda a nessuno.
Noi genovesi, di nascita e di adozione, personaggi ruvidi ma operosi, anche se “mugugnoni”, spesso siamo stati poco attenti a conservare i nostri tesori; talvolta abbiamo prestato più attenzione al battibecco ed al veto (o, meglio, al partito del “No”), ma, grazie soprattutto alla nostra Facoltà di Ingegneria, abbiamo custodito un capitale: quei professionisti, stimati nel mondo, silenziosamente e pazientemente formati. Per questo rammarica il fatto che, pur essendo la nostra Facoltà di Ingegneria (nella foto: Villa Cambiaso) tra le migliori in Italia, a Genova non ci sia sufficiente ricettività lavorativa. Mentre in altre parti d’Italia, e soprattutto all’estero, è abbastanza usuale incontrare ingegneri e/o imprenditori genovesi che operano attivamente tenendo alto il prestigio del nostro Paese.
Infatti, colleghi professionisti (liberi e dipendenti), tra i quali alcuni Consiglieri dell’Ordine, professionalmente impegnati all’estero, anche in zone a rischio, riferiscono di numerosi e frequenti contatti in Paesi stranieri con ingegneri o con tecnici di società.
Anche per questo il Consiglio dell’Ordine ha ritenuto di organizzare il convegno “inGEnium, l’ingegneria genovese nel mondo”. Per portare a conoscenza della cittadinanza e, soprattutto, del mondo imprenditoriale e di quello politico locale, una realtà che, oltre a far riflettere, deve stimolare a creare nuove opportunità per i nostri giovani.
L’Ordine degli Ingegneri, che mi onoro di presiedere, sta cercando, nei limiti delle sue possibilità, di aiutare le nuove leve nei loro impegni professionali: ma ogni sforzo sarà vano se chi a Genova detiene il reale potere decisionale non darà un’immediata, decisa e concreta azione di sostegno alle iniziative di valorizzazione dell’ingegneria genovese e delle potenzialità professionali proprio dei giovani. Il convegno è un’occasione per dare segnali concreti in questo senso, e per che ci facciano continuare ad esser fieri di vivere in una città laboriosa e ricca di “inGEnium”.
* L'autore di questo contributo è Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova
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Convegno per scoprirne i segreti
La situazione genovese è atipica nel panorama ordinistico nazionale e, pertanto, viene tenuta in particolare considerazione dai colleghi italiani. Genova è una città bella, interessante ed anche affascinante che ci offre gioie e, purtroppo, troppo spesso, dolori. Anni fa le sue industrie ed il suo porto erano l’orgoglio dei genovesi e dell’Italia produttiva; oggi, nonostante l’attività non sia più quella di una volta, ci conforta il fatto che l’ingegneria genovese continui a competere con altre realtà nazionali ed estere per non essere seconda a nessuno.
Noi genovesi, di nascita e di adozione, personaggi ruvidi ma operosi, anche se “mugugnoni”, spesso siamo stati poco attenti a conservare i nostri tesori; talvolta abbiamo prestato più attenzione al battibecco ed al veto (o, meglio, al partito del “No”), ma, grazie soprattutto alla nostra Facoltà di Ingegneria, abbiamo custodito un capitale: quei professionisti, stimati nel mondo, silenziosamente e pazientemente formati. Per questo rammarica il fatto che, pur essendo la nostra Facoltà di Ingegneria (nella foto: Villa Cambiaso) tra le migliori in Italia, a Genova non ci sia sufficiente ricettività lavorativa. Mentre in altre parti d’Italia, e soprattutto all’estero, è abbastanza usuale incontrare ingegneri e/o imprenditori genovesi che operano attivamente tenendo alto il prestigio del nostro Paese.
Infatti, colleghi professionisti (liberi e dipendenti), tra i quali alcuni Consiglieri dell’Ordine, professionalmente impegnati all’estero, anche in zone a rischio, riferiscono di numerosi e frequenti contatti in Paesi stranieri con ingegneri o con tecnici di società.
Anche per questo il Consiglio dell’Ordine ha ritenuto di organizzare il convegno “inGEnium, l’ingegneria genovese nel mondo”. Per portare a conoscenza della cittadinanza e, soprattutto, del mondo imprenditoriale e di quello politico locale, una realtà che, oltre a far riflettere, deve stimolare a creare nuove opportunità per i nostri giovani.
L’Ordine degli Ingegneri, che mi onoro di presiedere, sta cercando, nei limiti delle sue possibilità, di aiutare le nuove leve nei loro impegni professionali: ma ogni sforzo sarà vano se chi a Genova detiene il reale potere decisionale non darà un’immediata, decisa e concreta azione di sostegno alle iniziative di valorizzazione dell’ingegneria genovese e delle potenzialità professionali proprio dei giovani. Il convegno è un’occasione per dare segnali concreti in questo senso, e per che ci facciano continuare ad esser fieri di vivere in una città laboriosa e ricca di “inGEnium”.
* L'autore di questo contributo è Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova
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