Il momento culminante è alla fine, quando Antonio Graniero, segretario generale Cisl, dà a ogni rappresentante di Municipio gli assegni di competenza del suo territorio, i cui destinatari sono stati scelti proprio con la collaborazione delle municipalità. I sindacati infatti avevano richiesto l’intervento del Comune di Genova e delle sue articolazioni territoriali per valutare e per scegliere le modalità di erogazione dei fondi.
Il risultato è che sono stati assegnati 115 mila euro a 34 diversi beneficiari, cittadini e organizzazioni, mentre 9 mila sono accantonati per assegnare borse di studio per i ragazzi delle scuole medie superiori genovesi.
La scelta del Comune è di dare il massimo risalto all’iniziativa, come il Sindaco Marco Doria sottolinea: «L’impiego di una sede prestigiosa come il Salone di Rappresentanza significa l’importanza che noi attribuiamo a quanto è stato fatto, il pieno e totale apprezzamento del Comune di Genova per l’iniziativa dei sindacati». Doria, che è accompagnato, a sottolineare il rilievo dell’evento, dal presidente del Consiglio Comunale Giorgio Guerello, dall’assessore alle Politiche Socio Sanitarie e della Casa Paola Dameri, dall’assessore alle Scuole Pino Boero e dall’assessore ai Lavori Pubblici e alla Protezione Civile Giovanni Crivello, che si incarica di pronunciare l’intervento introduttivo, ringrazia poi «formalmente ma di cuore le organizzazioni sindacali e tutti i lavoratori che hanno dato il loro contributo».
In rappresentanza dei territori interessati ci sono i presidenti dei Municipi Centro Est, Bassa Valbisagno, Media Valbisagno e Medio Levante, nell’ordine Simone Leoncini, Massimo Ferrante, Agostino Gianelli e Alessandro Morgante, e, per il Levante, l’assessore alla Protezione Civile Michele Raffaelli.
Cgil Cisl e Uil, rappresentate dai segretari generali delle organizzazioni genovesi Ivano Bosco, Antonio Graniero e Pier Angelo Massa, hanno deciso, al termine della consultazione con l’amministrazione comunale e con i territori, di conferire 28 assegni di 2500 euro a famiglie che a causa dell’alluvione hanno dovuto lasciare la propria casa, uno da 10 mila alla Caritas Diocesana, a sostegno del “Progetto Edera”, finalizzato all’ospitalità per persone e famiglie senza dimora in seguito all’evento del 4 novembre scorso, uno da 5 mila ai Volontari del Soccorso di Via della Fenice, la cui sede è stata distrutta dall’inondazione, e 30 mila euro distribuiti tra i municipi per interventi di ripristino di scuole danneggiate, che saranno realizzati impegnando anche, in piccoli lavori di manutenzione, persone svantaggiate, applicando il metodo dei progetti di inclusione sociale e socio-lavorativa dei soggetti in difficoltà.
I restanti 9 mila, come si diceva, serviranno ad assegnare borse di studio di 500 euro ciascuna. Il tema dell’elaborato degli studenti sarà la solidarietà, secondo l’esempio dei cosiddetti angeli del fango. «Sarà anche un’occasione – come sottolinea Massa della Uil, che parla anche a nome delle altre due confederazioni promotrici dell’iniziativa – per avvicinare i ragazzi al sindacato, ai lavoratori, alla solidarietà» Un modo per guardare avanti, perché «un sindacato non può dirsi progressista se non guarda al futuro»
Doria, nel suo articolato intervento, non ha mancato di sottolineare l’impegno del Comune di Genova per ridurre il rischio di disastri, tenendo conto che la città di Genova è tra le zone del Paese a maggior rischio di piccoli o grandi eventi disastrosi. Una situazione che non è solo dovuta alla complessa orografia del suo territorio, ma ha anche radici nel passato, e specialmente nei decenni ’50 ’60 e ’70.
Compito del Comune è la riduzione del rischio, che non ci si può illudere di realizzare in tempi brevi, perché non è possibile far tornare indietro l’orologio della storia, ma si realizza piano piano, attraverso interventi strutturali, come nell’esempio del tristemente celebre edificio di Via Giotto, costruito sull’alveo del Chiaravagna, che il Comune è finalmente sul punto, al termine di una procedura incredibilmente complessa che ha interessato anche la Corte dei Conti, di demolire, ma anche aiutando la popolazione a divenire consapevole di come ci si debba muovere in una situazione di pericolo.
Sono in arrivo fondi dal Governo. Non basteranno per la molteplicità degli interventi necessari, che per la sola Genova richiedono varie centinaia di milioni. È necessario perciò procedere per piccoli passi.
In questo senso si devono vedere, oltre ai piccoli o grandi interventi sulle strutture, le esercitazioni di protezione civile che l’amministrazione sta attuando, inserite in un’opera di miglioramento costante della capacità d’intervento del sistema. «Dobbiamo abituarci a convivere con il pericolo in maniera responsabile».
Il risultato è che sono stati assegnati 115 mila euro a 34 diversi beneficiari, cittadini e organizzazioni, mentre 9 mila sono accantonati per assegnare borse di studio per i ragazzi delle scuole medie superiori genovesi.
La scelta del Comune è di dare il massimo risalto all’iniziativa, come il Sindaco Marco Doria sottolinea: «L’impiego di una sede prestigiosa come il Salone di Rappresentanza significa l’importanza che noi attribuiamo a quanto è stato fatto, il pieno e totale apprezzamento del Comune di Genova per l’iniziativa dei sindacati». Doria, che è accompagnato, a sottolineare il rilievo dell’evento, dal presidente del Consiglio Comunale Giorgio Guerello, dall’assessore alle Politiche Socio Sanitarie e della Casa Paola Dameri, dall’assessore alle Scuole Pino Boero e dall’assessore ai Lavori Pubblici e alla Protezione Civile Giovanni Crivello, che si incarica di pronunciare l’intervento introduttivo, ringrazia poi «formalmente ma di cuore le organizzazioni sindacali e tutti i lavoratori che hanno dato il loro contributo».
In rappresentanza dei territori interessati ci sono i presidenti dei Municipi Centro Est, Bassa Valbisagno, Media Valbisagno e Medio Levante, nell’ordine Simone Leoncini, Massimo Ferrante, Agostino Gianelli e Alessandro Morgante, e, per il Levante, l’assessore alla Protezione Civile Michele Raffaelli.
Cgil Cisl e Uil, rappresentate dai segretari generali delle organizzazioni genovesi Ivano Bosco, Antonio Graniero e Pier Angelo Massa, hanno deciso, al termine della consultazione con l’amministrazione comunale e con i territori, di conferire 28 assegni di 2500 euro a famiglie che a causa dell’alluvione hanno dovuto lasciare la propria casa, uno da 10 mila alla Caritas Diocesana, a sostegno del “Progetto Edera”, finalizzato all’ospitalità per persone e famiglie senza dimora in seguito all’evento del 4 novembre scorso, uno da 5 mila ai Volontari del Soccorso di Via della Fenice, la cui sede è stata distrutta dall’inondazione, e 30 mila euro distribuiti tra i municipi per interventi di ripristino di scuole danneggiate, che saranno realizzati impegnando anche, in piccoli lavori di manutenzione, persone svantaggiate, applicando il metodo dei progetti di inclusione sociale e socio-lavorativa dei soggetti in difficoltà.
I restanti 9 mila, come si diceva, serviranno ad assegnare borse di studio di 500 euro ciascuna. Il tema dell’elaborato degli studenti sarà la solidarietà, secondo l’esempio dei cosiddetti angeli del fango. «Sarà anche un’occasione – come sottolinea Massa della Uil, che parla anche a nome delle altre due confederazioni promotrici dell’iniziativa – per avvicinare i ragazzi al sindacato, ai lavoratori, alla solidarietà» Un modo per guardare avanti, perché «un sindacato non può dirsi progressista se non guarda al futuro»
Doria, nel suo articolato intervento, non ha mancato di sottolineare l’impegno del Comune di Genova per ridurre il rischio di disastri, tenendo conto che la città di Genova è tra le zone del Paese a maggior rischio di piccoli o grandi eventi disastrosi. Una situazione che non è solo dovuta alla complessa orografia del suo territorio, ma ha anche radici nel passato, e specialmente nei decenni ’50 ’60 e ’70.
Compito del Comune è la riduzione del rischio, che non ci si può illudere di realizzare in tempi brevi, perché non è possibile far tornare indietro l’orologio della storia, ma si realizza piano piano, attraverso interventi strutturali, come nell’esempio del tristemente celebre edificio di Via Giotto, costruito sull’alveo del Chiaravagna, che il Comune è finalmente sul punto, al termine di una procedura incredibilmente complessa che ha interessato anche la Corte dei Conti, di demolire, ma anche aiutando la popolazione a divenire consapevole di come ci si debba muovere in una situazione di pericolo.
Sono in arrivo fondi dal Governo. Non basteranno per la molteplicità degli interventi necessari, che per la sola Genova richiedono varie centinaia di milioni. È necessario perciò procedere per piccoli passi.
In questo senso si devono vedere, oltre ai piccoli o grandi interventi sulle strutture, le esercitazioni di protezione civile che l’amministrazione sta attuando, inserite in un’opera di miglioramento costante della capacità d’intervento del sistema. «Dobbiamo abituarci a convivere con il pericolo in maniera responsabile».