Ecco i nostri "Terreni ris-Orti"
 Al Galata l'agricoltura urbana

Fino al 12 di febbraio sarà visitabile al Museo del Mare lo spazio dedicato ai pannelli espositivi che illustrano i progetti del Comune di Genova legati agli orti: tradizionali, didattici, collettivi, terapeutici e innovativi

Testo Alternativo
L’inaugurazione di questa piccola ma importante mostra si è inserita nella giornata di eventi dedicata alle diffusione delle “buone prassi”che, attraverso la cura e la coltivazione di piccoli appezzamenti di terreno situati in ambito urbano, consentono di evitare l’abbandono e il degrado del nostro territorio.
L’evento, organizzato in collaborazione con Italia Nostra, Coldiretti, l’istituito Marsano e Amiu, si è sviluppato attraverso laboratori e dimostrazioni che hanno illustrato alcune “arti” tradizionali legate alle tradizione della nostra regione: come costruire e curare i muretti a secco, l’uso e lo sviluppo della compostiera domestica, la produzione del pesto al mortaio, oltre ad un’esposizione di diverse tipologie di basilico.
L’idea di promuovere questa cultura per gli orti urbani, è finalizzata da un lato a preservare ove possibile il territorio in cui viviamo, sottraendo all’incuria e al degrado pezzi di terra altrimenti destinati all’oblio, mentre dall’altro lato garantisce il trasmettersi di certi saperi e di certe bio-diversità, vero e proprio patrimonio collettivo.
Questo progetto, che si inserisce nella scia di PUC e Smart City, prosegue la strada già intrapresa nel 2008, quando Comune di Genova, attraverso Anci, aveva firmato un protocollo di intesa Italia Nostra e Coldiretti, proprio per promuovere iniziative con queste finalità.

Ma come si può diventare assegnatari di un orto urbano? L’assegnazione avviene attraverso bando pubblico. Ad oggi sono circa 256 gli orti urbani, divisi tra i Municipi di Centro Est, Centro Ovest, Bassa Valbisagno, Media Valbisagno, Valpolcevera e Medio Ponente. La materia è regolamentata dal “Regolamento per l’assegnazione e la gestione degli orti urbani” (D.C.C. n 126 del 2000 e le “Norme Tecniche” di attuazione del regolamento suddetto di cui alla D.G.C. n 712 del 2001). Chi fosse, quindi, interessato, può rivolgersi direttamente ai relativi municipi.

L’assessore Montanari, ha sottolineato anche la genesi aggiornata degli orti cosiddetti “innovativi”: «Che sanno unire coltivazioni tradizionali con metodologie nuove, in modo da ridurre l’impatto ambientale della coltivazione, mantenendo e integrando le bio diversità».

L’assessore Senesi ha ricordato che Genova è «capofila per la diffusione delle compostiere domestiche a livello europeo, con circa 3000 famiglie coinvolte, e liste di attesa veramente interessanti».

Marta Vincenzi, presente all’incontro ha cosi sottolineato l’importanza di questa iniziativa: «La cura del territorio nasce proprio dalla cultura per il territorio: i terreni risOrti sono strappati al degrado, e restituiti alla città, preservando quindi sapere e ecosistema».

Mai come in questo caso, quindi, la cultura e i comportamenti virtuosi nascono dal basso: l’utilizzo consapevole e rispettoso della nostra terra, ci consentirà di goderne i suoi frutti, noi e chi verrà dopo di noi.
 
Genova, 3 febbraio 2012
Ultimo aggiornamento: 03/02/2012
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