Filca Cisl: progetto San Francesco
Un patto sociale contro la mafia

Contro la mafia l’intervento delle istituzioni e dei sindacati col progetto San Francesco. Si è discusso sul ruolo fondamentale delle banche, pedina necessaria della criminalità organizzata. Mutui da 700.000 euro su beni confiscati, «Una realtà che va impedita»

Testo Alternativo
La lotta alla mafia non conosce tregua. Il progetto San Francesco, portato avanti da Filca Cisl, va dritto al punto: «Bisogna devolvere il 35% dei capitali sequestrati alle mafie all'Agenzia Nazionale per i beni confiscati, al fine di utilizzarli per il recupero dei beni stessi nonché per gli ammortizzatori sociali  e per i lavoratori delle aziende ricattate» dichiara Alessandro De Lisi, direttore del San Francesco.

Un vero e proprio patto sociale contro le mafie: formazione civica, welfare sociale, white list delle imprese sostenibili, sono solo alcune delle iniziative di questo lungo cammino che coinvolge istituzioni pubbliche, private e liberi cittadini.

Al Palazzo della Borsa, Marta Vincenzi, sindaco di Genova, Anna Canepa, magistrato, Matteo Lupi di “Libera” e ancora la Fiba (federazione italiana banche e assicurativi) l’associazione studentesca Aiesec, tutti insieme riuniti per contribuire, ognuno con il proprio ruolo, al percorso partito dai giudici Falcone e Borsellino: lottare contro la criminalità organizzata.

Genova è al centro del dibattito: la mafia è penetrata ovunque, anche al nord, e Vincenzi ormai da anni si sta muovendo per debellarla, il Protocollo di illegalità ne è la prova. Il capoluogo ligure è l’unico comune della regione che ha aderito a questo accordo e «Si sta impegnando severamente» dichiara Marta vincenzi.

I fatti parlano chiaro: «Il 35% dei beni – sostiene Lisi - ammonta a circa 340 miliardi di euro. Ma al momento i capitali confiscati finiscono nelle casse del ministero del Tesoro».

Si chiede l’intervento della Regione, come istituzione vigilante, ma anche delle società: a riguardo la Cisl Filc reputa fondamentale la trasparenza degli appalti. Alle società di costruzione si chiede di denunciare e non tacere le illegalità e i soprusi.

E poi le banche, pedina fondamentale di questo drammatico puzzle: «Devono azzerare i mutui sui beni immobili confiscati – dichiara Salvatore Teresi, segretario regionale Filca Cisl e aggiunge – per adesso solo la Deutsche Bank ha già bloccato tutti mutui, aspettiamo tutte le altre».

Secondo i dati forniti dall'Agenzia nazionale per i beni confiscati, in Liguria sono stati confiscati alla criminalità organizzata 35 beni immobili e 8 aziende, questo è soltanto l’inizio.

L’educazione civica deve crescere dal basso ed estendersi tra la gente, si deve diffondere una nuova cultura di responsabilità sociale, contro i poteri forti e illeciti.
25 novembre 2011
Ultimo aggiornamento: 15/03/2012
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