Genova ha oggi l'onore e la responsabilità di ospitare le famiglie delle vittime delle mafie nella diciassettesima “Giornata della memoria e dell'impegno” indetta da Libera.
La tradizione democratica del capoluogo della Liguria, medaglia d'oro della Resistenza, rende questa giornata un'occasione preziosa per diffondere un messaggio di legalità e di aperta opposizione alle organizzazioni criminali che da tempo hanno violato questo territorio radicandosi come in numerose altre città italiane ed europee.
Fenomeno per molto tempo volutamente ignorato anche da rappresentanti delle istituzioni nonostante gli allarmi e le indicazioni precise venuti da altri rappresentanti istituzionali che per questo sono stati tacciati di nuocere al turismo o addirittura derisi.
Grazie a Libera per aver scelto Genova per manifestare la solidarietà alle famiglie delle vittime di 'ndrangheta, mafia, camorra, sacra corona unita e altre organizzazioni in Italia e all'estero.
Oggi saranno scanditi 900 nomi di uomini e donne che dal 1893 – con l'omicidio dell'uomo politico politico e sindaco di Palermo Emanuele Notarbartolo - hanno versato il loro sangue per dire No alla prepotenza criminale.
Dietro ogni nome una storia da non dimenticare, monito a tutti coloro che hanno responsabilità, a qualsiasi titolo, nel governo e nell'amministrazione pubblica.
Fra i 900 nomi è stato annunciato che saranno citati anche quelli delle vittime dell'alluvione del 4 novembre che ha devastato Genova: un segno di rispetto per questa città di cui siamo riconoscenti a Libera, che si unisce a noi nel ricordo di un giorno tristissimo e doloroso che ci ha segnati.
Genova ha pagato il suo prezzo, e rischia di pagarne uno ancora più alto se non farà quadrato in un'azione concreta per la legalità a partire dai più giovani; ma ha anche dimostrato di saper reagire. A parte l'azione efficace della magistratura e delle forze dell'ordine, il lavoro fatto per la costituzione della stazione unica appaltante con l'impegno diretto del Comune, del Prefetto e delle altre istituzioni; l'impegno per l'assegnazione dei beni confiscati alle mafie (fra quelli già assegnati, un locale anche a Libera e proprio nelle scorse settimane l'apertura nel centro storico, in vico Mele, della bottega solidate “In scia stradda”), diventati simbolo della resistenza alle organizzazioni criminali.
Sono attese circa 100 mila persone per oggi in città: Genova accoglie orgogliosamente tutti con un benvenuto particolare. Quello che lega le persone che stanno dalla stessa parte, quella della legalità, della civiltà, della lotta contro ogni forma di violenza.
La tradizione democratica del capoluogo della Liguria, medaglia d'oro della Resistenza, rende questa giornata un'occasione preziosa per diffondere un messaggio di legalità e di aperta opposizione alle organizzazioni criminali che da tempo hanno violato questo territorio radicandosi come in numerose altre città italiane ed europee.
Fenomeno per molto tempo volutamente ignorato anche da rappresentanti delle istituzioni nonostante gli allarmi e le indicazioni precise venuti da altri rappresentanti istituzionali che per questo sono stati tacciati di nuocere al turismo o addirittura derisi.
Grazie a Libera per aver scelto Genova per manifestare la solidarietà alle famiglie delle vittime di 'ndrangheta, mafia, camorra, sacra corona unita e altre organizzazioni in Italia e all'estero.
Oggi saranno scanditi 900 nomi di uomini e donne che dal 1893 – con l'omicidio dell'uomo politico politico e sindaco di Palermo Emanuele Notarbartolo - hanno versato il loro sangue per dire No alla prepotenza criminale.
Dietro ogni nome una storia da non dimenticare, monito a tutti coloro che hanno responsabilità, a qualsiasi titolo, nel governo e nell'amministrazione pubblica.
Fra i 900 nomi è stato annunciato che saranno citati anche quelli delle vittime dell'alluvione del 4 novembre che ha devastato Genova: un segno di rispetto per questa città di cui siamo riconoscenti a Libera, che si unisce a noi nel ricordo di un giorno tristissimo e doloroso che ci ha segnati.
Genova ha pagato il suo prezzo, e rischia di pagarne uno ancora più alto se non farà quadrato in un'azione concreta per la legalità a partire dai più giovani; ma ha anche dimostrato di saper reagire. A parte l'azione efficace della magistratura e delle forze dell'ordine, il lavoro fatto per la costituzione della stazione unica appaltante con l'impegno diretto del Comune, del Prefetto e delle altre istituzioni; l'impegno per l'assegnazione dei beni confiscati alle mafie (fra quelli già assegnati, un locale anche a Libera e proprio nelle scorse settimane l'apertura nel centro storico, in vico Mele, della bottega solidate “In scia stradda”), diventati simbolo della resistenza alle organizzazioni criminali.
Sono attese circa 100 mila persone per oggi in città: Genova accoglie orgogliosamente tutti con un benvenuto particolare. Quello che lega le persone che stanno dalla stessa parte, quella della legalità, della civiltà, della lotta contro ogni forma di violenza.