Fincantieri: dopo corteo e appello del sindaco
le istituzioni scrivono a Passera: «Incontro subito!»

Stamattina, come previsto, cancelli di nuovo sbarrati e manifestazione nel quartiere con interruzioni al traffico sull’Aurelia e ai caselli dell’aeroporto e di Cornigliano. Situazione rientrata intorno a mezzogiorno. Vincenzi: «Il governo non può trattare così un polo strategico come Genova: la città si fermi»

Manifestazione Fincantieri dell' 11 gennaio 2012 - Foto di Mimmo Giordano
Con una lettera firmata da alcune dalle istituzioni e autorità cittadine (il sindaco Vincenzi, il Presidente della Regione Burlando, quello della Provincia Repetto, il presidente dell'Autorità portuale Merlo e quello della Camera di Commercio Odone) Genova ha chiesto un incontro ugente al Ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera per affrontare il caso Fincantieri. «L'incontro svoltosi ieri non ha risolto le apprensioni sociali legate all'incertezza produttiva e lavorativa di gran parte dei diendenti - si legge nel testo, scritto su un foglio che reca in testa i loghi di tutti gli Enti promotori dell'iniziativa - aggravando ulteriormente, come già segnalato nei giorni scorsi, le già alte tensioni in città. Per questo motivo si ritiene urgente e necessario un incontro con le istituzioni locali che consenta una definizione di questa problematica che riguarda non solo le maestranze del Cantiere ma l'intera città».

Si chiude così, con un atto ufficiale la giornata cominciata con la forte mobilitazione dei lavoratori del cantiere di Sestri Ponente e con l'appello dello stesso sindaco Vincenzi a una mobilitazione cittadina.

Come era stato annunciato ieri, infatti, dopo il deludente incontro con il ministro Corrado Passera, stamattina al rientro della delegazione operaia da Roma, è ripreso a Sestri Ponente il blocco dei cancelli della Fincantieri e lo sciopero a tempo indeterminato. E, come era prevedibile, dopo una breve assemblea i lavoratori hanno deciso di uscire in corteo invadendo le vie della delegazione: obiettivo, il casello stradale dell’aeroporto.

Il corteo – circa un migliaio di persone - che fin dalle prime ore del mattino ha bloccato via Soliman, è stato raggiunto dal sindaco Marta Vincenzi, che ha parlato a lungo con gli operai e i rappresentanti sindacali, e ha rilasciato una ferma dichiarazione alla stampa. «Ieri sera – ha detto davanti alle telecamere e ai registratori dei cronisti - è stata una doccia fredda. Ero in consiglio comunale dove c’era la discussone sulla moschea e ho telefonato per sapere com’era andato l’incontro a Roma: quando ho saputo mi è veuto un’accidente! Non si può prendere in giro una città in questo modo».

Da qui parole chiare al governo: «O si apre immediatamente un tavolo con la città, oppure inevitabilmente la città deve essere chiamata allo sciopero generale. Io vorrei non arrivarci, vorrei che il governo oggi, subito, ci desse la convocazione… Non ho alcun interesse a mettermi contro un esecutivo che secondo me ha anche degli elementi positivi, però il modo in cui ieri è stata affrontata la questione Fincantieri dimostra che non è stata capita la drammaticità della situazione, la tensione sociale, il fatto che Genova non può sentirsi dire quelle cose».
Per il sindaco Genova è una città strategica per l’economia di questo Paese ed è da qui che comincia la fase due, da azioni come il rilancio della navalmeccanica che salvano non solo Genova, ma l’intero Paese.

«Non è possibile non essere ascoltati – ha esclamato Marta Vincenzi – quando si muovono tutti, il sindaco, il Presidente della Regione, tutte le istituzioni! Noi sappiamo benissimo che c’è la crisi, che bisogna aprire dei tavoli, è necessario fare sacrifici, ma non vogliamo che si perda questo asset fondamentale per noi e per il l’Italia: non chiediamo favori per questa città, vogliamo che attraverso questa città si salvi il Paese! E si vada fino in fondo».

Rispondendo a una domanda sulla divisione sindacale, il sindaco ha detto che va ricomposta perché è con l’unità che si vincono le lotte, ma «che la responsabilità di queste divisioni deriva dal fatto che non ci sono riposte, non c’è mai risposta a nulla e ognuno prende la sua decisione dividendosi ulteriormente; ci vogliono una risposta, un tavolo, una proposta, e allora la ricomposizione dei sindacati seguirà. Non è col “divide et impera” che si risolvono le cose, e Genova che ha una storia di lotte operaie e sindacali questo lo capisce bene».

Il casello dell’autostrada di Genova-Aeroporto è rimasto bloccato dalle 9,30 fino a circa le 11, poi i lavoratori hanno ripreso il corteo verso Sestri bloccando l’Aurelia in entrambe le direzioni di marcia e l’entrata del casello di Sampierdarena in direzione Genova centro fino a poco prima di mezzogiorno, prima di ricominciare il rientro verso il cantiere. Lo sciopero ècontinuato per tutta la giornata, e riprenderà domani.
Genova, 11 gennaio 2012
Ultimo aggiornamento: 11/01/2012
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