Fincantieri, lavoratori di nuovo in piazza
Grondona: «Confindustria deve difenderci»

Dopo l’assemblea di stamattina nello stabilimento occupato di Sestri, l’ennesima protesta degli operai, assieme ai colleghi delle Riparazioni Navali e agli studenti di alcune scuole superiori. Sit-in sotto la sede di Confindustria. Intanto da Bruxelles potrebbero arrivare aiuti alla cantieristica 

Fincantieri protesta Confindustria
Ennesima giornata “calda” nella vicenda Fincantieri: anche oggi i lavoratori dello stabilimento occupato di Sestri Ponente sono scesi in piazza, decisione presa stamattina nel corso dell’assemblea generale all’interno del cantiere. Non sono bastate le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a placare gli animi degli operai: soprattutto dopo alcune dichiarazioni di Marco Bisagno, ex presidente di Confindustria e titolare dei Cantieri Mariotti, secondo cui, dovendo scegliere, sarebbe stato meglio salvare la Fincantieri di Monfalcone che quella di Genova. Il motivo principale della manifestazione, che da Principe è arrivata sotto all’ex grattacielo Sip, sede della Confindustria cittadina, è stato proprio questo: «Le dichiarazioni di Bisagno – ha detto Bruno Manganaro, segretario della Fiom genovese – fanno pensare che Confindustria sia complice del gruppo Fincantieri, che sta facendo di tutto per chiudere lo stabilimento. Chiediamo una rettifica e pretendiamo le scuse da parte dell’industriale, e soprattutto, che Confindustria prenda una posizione chiara difendendo la realtà produttiva del cantiere, rivendicando l’importanza delle costruzioni navali nella nostra città». Assieme ai lavoratori di Fincantieri, i colleghi delle Riparazioni Navali e gli studenti delle scuole superiori Bergese, Odero e Mazzini, per un totale di circa un migliaio di persone.

Partito da Principe, il corteo si è articolato lungo corso Aurelio Saffi e viale Brigate Bisagno, causando forti disagi al traffico cittadino. All’altezza di via Cipro, una piccola rappresentanza guidata da Pino Durante, della Fiom Riparazioni Navali, si è staccata per andare a protestare sotto l’ufficio Direzione Navi Militari Fincantieri, i cui dipendenti non hanno colto l’appello dello sciopero. «Lavoro! Lavoro!», «Il cantiere non deve chiudere!», «Se non cambierà lotta dura sarà» alcuni degli slogan ripetuti nel corso della dimostrazione. «Studenti e operai, uniti nella lotta, il cantiere non si tocca» è il coro degli alunni dell’Odero: «Quello che stanno vivendo gli operai di Fincantieri nel presente, potrebbe essere il nostro futuro», ha dichiarato uno di loro, mentre un compagno ha sottolineato che «tra i dipendenti dello stabilimento a rischio chiusura, ci sono anche i nostri genitori».

Giunti sotto la sede di Confindustria (all’angolo tra via Fiume e via San Vincenzo) gli operai hanno bloccato mentre un drappello di rappresentanti sindacali ha ottenuto un incontro con Marco Romussi, responsabile delle relazioni industriali di Confindustria Genova. Tra i componenti della delegazione, Francesco Grondona, segretario provinciale della Fiom: «La decisione concordata prima dell’incontro era di occupare la sede di Confindustria, ma mentre eravamo a colloquio attorno al tavolo è arrivata la notizia di un’intervista rilasciata a una radio locale da Marco Bisagno, che si scusava e spiegava come le sue parole fossero state fraintese. Arrivata la rettifica, ci siamo sentiti soddisfatti. Romussi ci ha promesso che Confindustria si impegnerà affinché Fincantieri possa rimanere nell’ambito della cantieristica navale. Lunedì si torna a lavorare, ma con il blocco tassativo degli straordinari».

Pino Durante, vulcanico rappresentante della Fiom Riparazioni Navali, azienda che ha incominciato a fare ricorso alla cassa integrazione e che, se non verrà presto approvato il bando per la Sesta Vasca, rischia un forte ridimensionamento, non si è accontentato delle scuse, «che per fortuna sono arrivate. Non metto in dubbio che Bisagno possa essere stato travisato. Ma quando si parla di una realtà delicata come Fincantieri, in cui sono in ballo numerosi posti lavoro, è necessario esprimersi con la massima delicatezza».

Una volta terminato l’incontro, si è sciolto l’assembramento in via Fiume e la circolazione è tornata regolare: soltanto i lavoratori delle Riparazioni Navali hanno proseguito in corteo fino alla Stazione Principe, passando per via XX Settembre.    

In una nota rilasciata poco dopo l'incontro, Confindustria Genova ha reso noto che, «insieme a Fincantieri», si sta adoperando «per trovare la soluzione migliore possibile per assicurare allo stabilimento di Sestri Ponente continuità industriale».

Intanto, a livello sovranazionale, Bruxelles si mobilita per attivare strumenti con cui affrontare la crisi della cantieristica e contribuire così anche alla soluzione della vertenza Fincantieri. Il vicepresidente della Commissione Ue responsabile per l’industria Antonio Tajani, dopo l’incontro di ieri a Genova con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha avuto colloqui con i vertici della Banca europea degli investimenti (Bei) - il presidente Philippe Maystadt e il vicepresidente Dario Scannapieco - richiamando la loro attenzione sulla necessità di facilitare il ricorso ai finanziamenti del braccio creditizio dell’Ue. Lunedì inoltre, secondo quanto ha reso noto lo stesso Tajani, la situazione della cantieristica e le possibili iniziative europee saranno al centro di una riunione tecnica che si svolgerà presso la direzione industria della Commissione Ue, mentre la presidenza di turno polacca dell’Ue dovrebbe inserire l’argomento all’ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio dei ministri per la competitività dell’Unione.

La Bei ha avviato una riflessione sulla sua politica nei confronti del settore trasporti e in questa ottica si punta ora a fare tutto il possibile per agevolare le condizioni di accesso al credito, presupposto necessario - si osserva a Bruxelles - per ottenere nuovi ordini. Tra le ipotesi allo studio, la modifica dei criteri di selezione per l'ottenimento del credito, la possibilità di fornire capitale d'esercizio per le costruzioni navali alle imprese a media capitalizzazione e quella di erogare i prestiti all'avvio del progetto di costruzione navale e non solo al momento del suo completamento.  Da parte dei servizi del commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia si sta poi valutando la possibilità di concedere entro l’anno una proroga del regime speciale per gli aiuti alla cantieristica.
Genova, 14 ottobre 2011
Ultimo aggiornamento: 14/10/2011
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