La Creatività artistica, espressiva, sociale è stata al centro delle politiche che questa amministrazione ha dedicato ai giovani e alla cultura.
L’apertura dello spazio Dogana al Ducale – uno spazio per giovani artisti nel palazzo più prestigioso e nobile della città - l’affidare a giovani artisti il riempimento a rotazione dei piedistalli della facciata di Piazza Matteotti orfane delle statue dei Doria, sono la più evidente manifestazione di questa scelta, che corrisponde poi alla consapevolezza che il patrimonio culturale storico vive, ha valore, se stimola la produzione di nuovo, in un rapporto costante tra passato e futuro,tra storia e progettazione del nuovo, che è un modo per vincere la tirannia del presente, dell’individualismo massificato dal consumismo e di gran parte dei media.
Ma conquistato il centro storico, la creatività giovanile ha bisogno di espandersi nella città. Di provare a ridare vita e significato ai luoghi della vita e del lavoro quotidiano di migliaia di persone. Nei municipi della città, per contrastare la tendenza a considerarli e a considerarsi “periferie”. Distribuire sul territorio i segni dell’innovazione e della creatività è uno dei modi fondamentali per battere questa tendenza, per rivitalizzare i tanti centri che compongono questa città.
Questo è il senso dei due progetti che vi presentiamo, che hanno visto la partecipazione di giovani creativi singoli e associati, delle scuole d’arte, dell’Università, dell’Accademia, ma accomunati dalla volontà di fare della creatività un modo per costruire relazioni, per rendere più vivibile, più bella, più sostenibile socialmente e ambientalmente la propria città. Le proprie piazze, le proprie strade, i propri sottopassi.
I progetti sono soprattutto un atto d’amore per la propria città. Quell’amore che i giovani angeli del fango hanno dimostrato con la loro azione per rimettere in piedi la città dopo l’alluvione. Artisti anche loro, se scopo dell’arte e quello di restituire dignità, bellezza umanità quando questa viene messa a repentaglio. Dalla natura certo, ma anche dalle tante scelte degli uomini, che incapaci di guardare oltre il proprio naso, quella bellezza hanno messo a repentaglio cementificando, consumando acqua, aria, terra, senza pensiero alcuno per il mondo che offriranno alle nuove generazioni. Quelle che ci hanno liberato dal fango, quelle che provano a inserire segni di bellezza e di intelligenza nel tessuto urbano con queste opere, quelle su cui si basa la speranza di avere un futuro.
Andrea Ranieri
Assessore alla Cultura
Pasquale Ottonello
Assessore allo Sviluppo delle Manutenzioni articolate sul territorio e alla Riqualificazione ambientale
L’apertura dello spazio Dogana al Ducale – uno spazio per giovani artisti nel palazzo più prestigioso e nobile della città - l’affidare a giovani artisti il riempimento a rotazione dei piedistalli della facciata di Piazza Matteotti orfane delle statue dei Doria, sono la più evidente manifestazione di questa scelta, che corrisponde poi alla consapevolezza che il patrimonio culturale storico vive, ha valore, se stimola la produzione di nuovo, in un rapporto costante tra passato e futuro,tra storia e progettazione del nuovo, che è un modo per vincere la tirannia del presente, dell’individualismo massificato dal consumismo e di gran parte dei media.
Ma conquistato il centro storico, la creatività giovanile ha bisogno di espandersi nella città. Di provare a ridare vita e significato ai luoghi della vita e del lavoro quotidiano di migliaia di persone. Nei municipi della città, per contrastare la tendenza a considerarli e a considerarsi “periferie”. Distribuire sul territorio i segni dell’innovazione e della creatività è uno dei modi fondamentali per battere questa tendenza, per rivitalizzare i tanti centri che compongono questa città.
Questo è il senso dei due progetti che vi presentiamo, che hanno visto la partecipazione di giovani creativi singoli e associati, delle scuole d’arte, dell’Università, dell’Accademia, ma accomunati dalla volontà di fare della creatività un modo per costruire relazioni, per rendere più vivibile, più bella, più sostenibile socialmente e ambientalmente la propria città. Le proprie piazze, le proprie strade, i propri sottopassi.
I progetti sono soprattutto un atto d’amore per la propria città. Quell’amore che i giovani angeli del fango hanno dimostrato con la loro azione per rimettere in piedi la città dopo l’alluvione. Artisti anche loro, se scopo dell’arte e quello di restituire dignità, bellezza umanità quando questa viene messa a repentaglio. Dalla natura certo, ma anche dalle tante scelte degli uomini, che incapaci di guardare oltre il proprio naso, quella bellezza hanno messo a repentaglio cementificando, consumando acqua, aria, terra, senza pensiero alcuno per il mondo che offriranno alle nuove generazioni. Quelle che ci hanno liberato dal fango, quelle che provano a inserire segni di bellezza e di intelligenza nel tessuto urbano con queste opere, quelle su cui si basa la speranza di avere un futuro.
Andrea Ranieri
Assessore alla Cultura
Pasquale Ottonello
Assessore allo Sviluppo delle Manutenzioni articolate sul territorio e alla Riqualificazione ambientale