Genova al centro del seminario organizzato a Roma, presso la Camera dei Deputati, sala Mappamondo, dalla Fondazione Italiadecide (presieduta da Franco Bassanini e Luciano Violante), sul tema “Prevenzione e gestione dei conflitti nella realizzazione di grandi infrastrutture”. Il seminario si colloca all’interno del percorso svolto dal Tavolo “Infrastrutture e competitività”, iniziativa con la quale varie Fondazioni e soggetti operanti nel settore delle infrastrutture si propone di monitorare periodicamente le principali criticità del sistema-Paese in questo settore, decisivo per lo sviluppo e le prospettive di crescita.
Il seminario si proponeva di fare il punto su una delle criticità del sistema italiano: la debolezza degli istituti di partecipazione riferiti alla realizzazione di infrastrutture a forte impatto ambientale e territoriale, e il possibile inquadramento normativo di tale materia. Il tema viene approfondito studiando alcune esperienze significative nelle quali si è avviato un dialogo strutturato fra istituzioni e cittadini. Fra queste, il caso di Genova viene considerato esemplare per l’impostazione, le modalità di attuazione e i risultati conseguiti. A illustrare l’esperienza genovese è stato invitato l’assessore Andrea Ranieri, che ha seguito fin dall’inizio il dibattito pubblico, guidando il processo, e diventando in qualche modo protagonista del dialogo, insieme con la Sindaco.
«Il seminario – dice Andrea Ranieri – fa parte di un progetto di ricerca-intervento volto ad approfondire le cause della difficoltà, esistente in Italia, di pianificare grandi infrastrutture con il consenso e la partecipazione delle popolazioni e del territorio. Tale difficoltà discende dal fatto che chi fa i progetti (Autostrade, Ferrovie ecc.) tende a privilegiare efficienza ed economicità, scaricando i costi ambientali e sociali sul territorio, ed eventualmente ponendosi il problema di come risarcire in termini di pura compensazione. La percezione è che i progetti vengano calati dall’alto in modo indifferente, e che non si tenga conto delle ragioni del territorio, crea opposizione al progetto stesso».
Servono quindi processi condivisi e capaci di coinvolgere e creare le condizioni per un dialogo, una condivisione – o almeno una comprensione – del progetto. Serve , in altre parole, un processo di partecipazione, che ha trovato una attuazione nel “dibattito pubblico”, in cui Genova è all’avanguardia a livello internazionale. Con l’obiettivo, portato avanti da Italiadecide, di arrivare ad una legge che istituzionalizzi il dibattioto pubblico per tutte le grandi opere di interesse strategico.
Genova è stata assunta come esperimento pilota nella gestione e sviluppo di questo percorso. «In effetti la nostra città – prosegue Ranieri – viene unanimemente riconosciuta come il più importate esempio di risposta positiva a queste esigenze, sia dal punto di vista del metodo, sia da quello delle risposte. Il dibattito pubblico realizzato intorno alla Gronda autostradale di ponente ha fatto sì che le esigenze del territorio siano state inserite, per la prima volta, nel progetto stesso, e non solo nella limitazione delle ricadute negative. Con il consenso e la collaborazione della Società Autostrade si è cambiato il modo di “pensare” il progetto, che ora costa di più ma tiene conto delle esigenze della popolazione. Rispetto ai costi che gravano sul territorio non è certo indifferente, ad esempio, limitare al massimo il numero delle case che dovranno essere abbattute”. Altro esempio importante le modifiche previste per evitare danni alla Villa Galliera.
Un’altra scelta interessante, compiuta da Genova, è l’istituzione dell’”Osservatorio per la Gronda di ponente”, presieduto dalla Sindaco, con la partecipazione dei Presidenti dei quattro Municipi interessati, tecnici e 10 cittadini eletti dai residenti. “L’osservatorio – dice Ranieri – accompagnerà i diversi stadi di avanzamento dei lavori , dai cantieri alle ricadute sul territorio, cercando di prevenire i problemi, come ad esempio quello di Villa Galliera”.
Al seminario romano sono intervenuti , oltre all’assessore Ranieri, anche il responsabile del progetto Gronda della Società Autostrade, Alberto Selleri e il prof. Luigi Bobbio, dell’Università di Torino, che in qualità di esperto di politiche pubbliche ha presieduto al Commissione indipendente per il dibattito pubblico sulla Gronda.
Gli stessi temi verranno approfonditi mercoledì 1 febbraio alle ore 10 alla Loggia di Banchi, nel seminario “Istituti della partecipazione e cittadinanza attiva”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche in collaborazione con il Comune di Genova, con la partecipazione della Sindaco, di Andrea Ranieri, del prof. Bobbio e di altri esperti e professori universitari.
Il seminario si proponeva di fare il punto su una delle criticità del sistema italiano: la debolezza degli istituti di partecipazione riferiti alla realizzazione di infrastrutture a forte impatto ambientale e territoriale, e il possibile inquadramento normativo di tale materia. Il tema viene approfondito studiando alcune esperienze significative nelle quali si è avviato un dialogo strutturato fra istituzioni e cittadini. Fra queste, il caso di Genova viene considerato esemplare per l’impostazione, le modalità di attuazione e i risultati conseguiti. A illustrare l’esperienza genovese è stato invitato l’assessore Andrea Ranieri, che ha seguito fin dall’inizio il dibattito pubblico, guidando il processo, e diventando in qualche modo protagonista del dialogo, insieme con la Sindaco.
«Il seminario – dice Andrea Ranieri – fa parte di un progetto di ricerca-intervento volto ad approfondire le cause della difficoltà, esistente in Italia, di pianificare grandi infrastrutture con il consenso e la partecipazione delle popolazioni e del territorio. Tale difficoltà discende dal fatto che chi fa i progetti (Autostrade, Ferrovie ecc.) tende a privilegiare efficienza ed economicità, scaricando i costi ambientali e sociali sul territorio, ed eventualmente ponendosi il problema di come risarcire in termini di pura compensazione. La percezione è che i progetti vengano calati dall’alto in modo indifferente, e che non si tenga conto delle ragioni del territorio, crea opposizione al progetto stesso».
Servono quindi processi condivisi e capaci di coinvolgere e creare le condizioni per un dialogo, una condivisione – o almeno una comprensione – del progetto. Serve , in altre parole, un processo di partecipazione, che ha trovato una attuazione nel “dibattito pubblico”, in cui Genova è all’avanguardia a livello internazionale. Con l’obiettivo, portato avanti da Italiadecide, di arrivare ad una legge che istituzionalizzi il dibattioto pubblico per tutte le grandi opere di interesse strategico.
Genova è stata assunta come esperimento pilota nella gestione e sviluppo di questo percorso. «In effetti la nostra città – prosegue Ranieri – viene unanimemente riconosciuta come il più importate esempio di risposta positiva a queste esigenze, sia dal punto di vista del metodo, sia da quello delle risposte. Il dibattito pubblico realizzato intorno alla Gronda autostradale di ponente ha fatto sì che le esigenze del territorio siano state inserite, per la prima volta, nel progetto stesso, e non solo nella limitazione delle ricadute negative. Con il consenso e la collaborazione della Società Autostrade si è cambiato il modo di “pensare” il progetto, che ora costa di più ma tiene conto delle esigenze della popolazione. Rispetto ai costi che gravano sul territorio non è certo indifferente, ad esempio, limitare al massimo il numero delle case che dovranno essere abbattute”. Altro esempio importante le modifiche previste per evitare danni alla Villa Galliera.
Un’altra scelta interessante, compiuta da Genova, è l’istituzione dell’”Osservatorio per la Gronda di ponente”, presieduto dalla Sindaco, con la partecipazione dei Presidenti dei quattro Municipi interessati, tecnici e 10 cittadini eletti dai residenti. “L’osservatorio – dice Ranieri – accompagnerà i diversi stadi di avanzamento dei lavori , dai cantieri alle ricadute sul territorio, cercando di prevenire i problemi, come ad esempio quello di Villa Galliera”.
Al seminario romano sono intervenuti , oltre all’assessore Ranieri, anche il responsabile del progetto Gronda della Società Autostrade, Alberto Selleri e il prof. Luigi Bobbio, dell’Università di Torino, che in qualità di esperto di politiche pubbliche ha presieduto al Commissione indipendente per il dibattito pubblico sulla Gronda.
Gli stessi temi verranno approfonditi mercoledì 1 febbraio alle ore 10 alla Loggia di Banchi, nel seminario “Istituti della partecipazione e cittadinanza attiva”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche in collaborazione con il Comune di Genova, con la partecipazione della Sindaco, di Andrea Ranieri, del prof. Bobbio e di altri esperti e professori universitari.