Settimana di fuoco, e non solo per il gran caldo, quella che si sta preparando a Tursi per l’approvazione del Bilancio Preventivo 2012. Questa mattina si è riunita la commissione capigruppo, presieduta dal presidente del Consiglio Giorgio Guerello. Per la maggioranza hanno risposto all’appello Antonio Bruno (Federazione della Sinistra), Gian Piero Pastorino (Sel), Enrico Pignone (Lista Doria), Simone Farello (Pd) e Stefano Anzalone (Idv); per la minoranza Boccaccio (M5S), Pietro Salemi (lista Enrico Musso), Lilli Lauro (Pdl) e Alfonso Gioia (Gruppo Misto-Udc).
Sul tavolo l’ordine dei lavori dei prossimi Consigli comunali che sono stati fissati nei giorni di lunedì 25 (pomeriggio), martedì 26 e mercoledì 27 giugno (intera giornata). Nella riunione sono state accolte due proposte di modifica al calendario. La prima fa slittare a lunedì a mezzogiorno il termine ultimo per la presentazione degli ordini del giorno e degli emendamenti e la seconda di non escludere, ma in via del tutto eccezionale, l’eventualità di una seduta supplementare da fissare per giovedì 27 giugno.Tutto dipenderà dal numero di proposte di modifica al Bilancio Preventivo 2012 che verranno presentate e che al momento ammontano a 40 ordini del giorno e un solo emendamento.
Lunedì mattina si riuniscono, a mezz’ora l’una dall’altra, tutte le commissioni consiliare che devono ancora eleggere presidente e vicepresidenti. L’unica ad avere l’organico al completo è quella del Bilancio che, nelle incertezze nei tempi di approvazione del documento economici degli Enti Locali, prima fissati al 30 giugno e ora, dopo l’intervento del Governo, al 31 agosto, ha seguito una corsia preferenziale. Le commissioni che devono ancora eleggere il presidente sono: Affari Istituzionali e Generali, Pari Opportunità e Politiche Femminili, Promozione della Città, Territorio, Sviluppo Economico ed Welfare.
Non è bastato il “ramoscello d’ulivo” che ieri il Partito democratico ha fatto consegnare a mezzo stampa all’Italia dei Valori per fare cambiare idea ai rappresentati del partito di Di Pietro in Consiglio Comunale, decisi a non votare l’aumento dell’Imu sulla prima casa dal 4 al 5 per mille. Il Partito democratico si è dichiarato disponibile ad accogliere alcune delle proposte dell’Idv per tentare di ridurre l’aliquota a settembre, come la dismissione di alcune partecipazioni non strategiche per il Comune ( bagni marini e farmacie) e la riduzione del premi ai dirigenti. Un no deciso invece per quanto riguarda la vendita del patrimonio immobiliare, così come l’eliminazione del fondo di accantonamento del bilancio. Per i rappresentati del partito di Di Pietro in Consiglio Comunale la decisione non cambia: l’aumento dell’Imu può attendere la scadenza del 30 agosto concesso dal Governo, nel frattempo l’aliquota va fissata al 4 per mille. Il braccio di ferro continua.
Sul tavolo l’ordine dei lavori dei prossimi Consigli comunali che sono stati fissati nei giorni di lunedì 25 (pomeriggio), martedì 26 e mercoledì 27 giugno (intera giornata). Nella riunione sono state accolte due proposte di modifica al calendario. La prima fa slittare a lunedì a mezzogiorno il termine ultimo per la presentazione degli ordini del giorno e degli emendamenti e la seconda di non escludere, ma in via del tutto eccezionale, l’eventualità di una seduta supplementare da fissare per giovedì 27 giugno.Tutto dipenderà dal numero di proposte di modifica al Bilancio Preventivo 2012 che verranno presentate e che al momento ammontano a 40 ordini del giorno e un solo emendamento.
Lunedì mattina si riuniscono, a mezz’ora l’una dall’altra, tutte le commissioni consiliare che devono ancora eleggere presidente e vicepresidenti. L’unica ad avere l’organico al completo è quella del Bilancio che, nelle incertezze nei tempi di approvazione del documento economici degli Enti Locali, prima fissati al 30 giugno e ora, dopo l’intervento del Governo, al 31 agosto, ha seguito una corsia preferenziale. Le commissioni che devono ancora eleggere il presidente sono: Affari Istituzionali e Generali, Pari Opportunità e Politiche Femminili, Promozione della Città, Territorio, Sviluppo Economico ed Welfare.
Non è bastato il “ramoscello d’ulivo” che ieri il Partito democratico ha fatto consegnare a mezzo stampa all’Italia dei Valori per fare cambiare idea ai rappresentati del partito di Di Pietro in Consiglio Comunale, decisi a non votare l’aumento dell’Imu sulla prima casa dal 4 al 5 per mille. Il Partito democratico si è dichiarato disponibile ad accogliere alcune delle proposte dell’Idv per tentare di ridurre l’aliquota a settembre, come la dismissione di alcune partecipazioni non strategiche per il Comune ( bagni marini e farmacie) e la riduzione del premi ai dirigenti. Un no deciso invece per quanto riguarda la vendita del patrimonio immobiliare, così come l’eliminazione del fondo di accantonamento del bilancio. Per i rappresentati del partito di Di Pietro in Consiglio Comunale la decisione non cambia: l’aumento dell’Imu può attendere la scadenza del 30 agosto concesso dal Governo, nel frattempo l’aliquota va fissata al 4 per mille. Il braccio di ferro continua.