Sprint finale per l'approvazione del Bilancio in Consiglio Comunale. Poco prima delle 13 è stata approvata la proposta 46/2012 che, almeno per il momento, fissa l'aliquota sulla prima casa al 5 per mille.Tutto dipende dai risparmi che Palazzo Tursi riuscirà a realizzare dalla vendita delle partecipate e dalla riduzione dei premi ai dirigenti comunali. «Mi assumo l'impegno politico da subito - ha detto il sindaco Doria - di verificare la possibilità di risparmi di spesa per ridurre entro settembre l'Imu sulla prima casa».
E che il momento per il Paese sia particolarmente difficile lo si capisce dall’entità della crisi economica che, dice il Sindaco: «Si traduce in un moltiplicarsi di crisi aziendali e si riflette anche in una situazione di forte difficoltà per i comuni, che hanno oggettivamente avuto minori trasferimenti dallo Stato». E il conto per Palazzo Tursi si è rivelato particolarmente salato: 42 milioni di euro in meno rispetto all’anno precedente. Il primo cittadino ha auspicato che per la sopravvivenza degli Enti locali «L'intero gettito dell'Imu nel 2013 sia appannaggio dei Comuni. L'Imu così concepita è solo per lo Stato, c'é una scarsa autonomia dei Comuni.
Tutti i grandi Comuni italiani sono stati costretti ad aumentarla con maggioranze diverse: Roma, Napoli, Palermo, Torino». Colpa anche del federalismo mancato, in cui l’Imu costringe i comuni a essere esattori per conto del governo. Allora, in questo quadro, è stato determinante calcolare l'effettivo ammontare di spesa corrente, non comprimibile al giugno 2012. Ammontare di spesa fatto di voci articolate, non differibili, come i contratti del personale dirigente, che non possono essere cancellati con un atto di autorità, ma solo rivisti nel loro effettivo ammontare, secondo un principio di equità, in un momento in cui il Paese soffre di una forte crisi che tocca direttamente i redditi delle persone.
Il capogruppo Idv Stefano Anzalone ha detto «No a una tassa ingiusta come l'Imu, che colpisce le famiglie e le imprese, non in base al reddito, ma solo per il possesso di una casa o di un'attività, creando maggiore povertà nel Paese». Il capogruppo Pd Simone Farello ha invitato l'Idv a «non sacrificare la coesione politica e a lavorare insieme per individuare risparmi e diminuire l'Imu sulla prima casa entro settembre". Il sindaco di Genova Marco Doria ha ribadito che l'Idv resta nella maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale nonostante il voto negativo sull'aumento dell'Imu. «Considero l'Idv ancora in maggioranza - ha affermato Doria - la posizione del partito a livello nazionale contro l'Imu può aver influito a livello locale, l'Idv è parte della maggioranza perché è parte integrante del centrosinistra, sono convinto che il centrosinistra che governa Genova possa proporsi nel 2013 alla guida del Paese sottoponendo la coalizione al giudizio degli elettori». Poi si passa alla votazione. La delibera sull’aumento dell’Imu passa, come abbiamo detto, con 21 voti favorevoli e 18 contrari.
Una maggioranza risicata che sconta il voto contrario dei tre consiglieri dell’Idv. «Ventuno voti su 41 o 24 non importa. Il mio obiettivo – afferma Doria - è quello di affrontare una dopo l’altra una serie di questioni molto serie senza improvvisare, in nessun ambito. A settembre torneremo in Consiglio Comunale e se vi saranno i margini per diminuire l’Imu, senza compromettere la spesa sociale, lo faremo. Ora bisogna pensare alle emergenze che coinvolgono il comune direttamente o come rappresentante di una comunità, come la questione Finmeccanica e la vicenda Carlo Felice. Registro il voto negativo dell'Idv sull'Imu a Genova, lo considero un comportamento non positivo - ha concluso - sarebbe stato meglio assumersi le proprie responsabilità e garantire un bilancio in pareggio».
E che il momento per il Paese sia particolarmente difficile lo si capisce dall’entità della crisi economica che, dice il Sindaco: «Si traduce in un moltiplicarsi di crisi aziendali e si riflette anche in una situazione di forte difficoltà per i comuni, che hanno oggettivamente avuto minori trasferimenti dallo Stato». E il conto per Palazzo Tursi si è rivelato particolarmente salato: 42 milioni di euro in meno rispetto all’anno precedente. Il primo cittadino ha auspicato che per la sopravvivenza degli Enti locali «L'intero gettito dell'Imu nel 2013 sia appannaggio dei Comuni. L'Imu così concepita è solo per lo Stato, c'é una scarsa autonomia dei Comuni.
Tutti i grandi Comuni italiani sono stati costretti ad aumentarla con maggioranze diverse: Roma, Napoli, Palermo, Torino». Colpa anche del federalismo mancato, in cui l’Imu costringe i comuni a essere esattori per conto del governo. Allora, in questo quadro, è stato determinante calcolare l'effettivo ammontare di spesa corrente, non comprimibile al giugno 2012. Ammontare di spesa fatto di voci articolate, non differibili, come i contratti del personale dirigente, che non possono essere cancellati con un atto di autorità, ma solo rivisti nel loro effettivo ammontare, secondo un principio di equità, in un momento in cui il Paese soffre di una forte crisi che tocca direttamente i redditi delle persone.
Il capogruppo Idv Stefano Anzalone ha detto «No a una tassa ingiusta come l'Imu, che colpisce le famiglie e le imprese, non in base al reddito, ma solo per il possesso di una casa o di un'attività, creando maggiore povertà nel Paese». Il capogruppo Pd Simone Farello ha invitato l'Idv a «non sacrificare la coesione politica e a lavorare insieme per individuare risparmi e diminuire l'Imu sulla prima casa entro settembre". Il sindaco di Genova Marco Doria ha ribadito che l'Idv resta nella maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale nonostante il voto negativo sull'aumento dell'Imu. «Considero l'Idv ancora in maggioranza - ha affermato Doria - la posizione del partito a livello nazionale contro l'Imu può aver influito a livello locale, l'Idv è parte della maggioranza perché è parte integrante del centrosinistra, sono convinto che il centrosinistra che governa Genova possa proporsi nel 2013 alla guida del Paese sottoponendo la coalizione al giudizio degli elettori». Poi si passa alla votazione. La delibera sull’aumento dell’Imu passa, come abbiamo detto, con 21 voti favorevoli e 18 contrari.
Una maggioranza risicata che sconta il voto contrario dei tre consiglieri dell’Idv. «Ventuno voti su 41 o 24 non importa. Il mio obiettivo – afferma Doria - è quello di affrontare una dopo l’altra una serie di questioni molto serie senza improvvisare, in nessun ambito. A settembre torneremo in Consiglio Comunale e se vi saranno i margini per diminuire l’Imu, senza compromettere la spesa sociale, lo faremo. Ora bisogna pensare alle emergenze che coinvolgono il comune direttamente o come rappresentante di una comunità, come la questione Finmeccanica e la vicenda Carlo Felice. Registro il voto negativo dell'Idv sull'Imu a Genova, lo considero un comportamento non positivo - ha concluso - sarebbe stato meglio assumersi le proprie responsabilità e garantire un bilancio in pareggio».