Prosegue il dibattito su Bilancio e Imu
Già discusse 100 proposte di modifica

Idv conferma il no all'aumento dell'Imu. Enrico Musso propone una " Agenzia delle Uscite ", il Pdl l'emissione di bond comunali triennali, il Pd chiede il recupero di risorse attraverso la vendita di partecipazioni non strategiche e la riduzione dei premi ai dirigenti. Domani la discussione riprende alle 9.30

Testo Alternativo
Entra nel vivo il dibattito politico in Consiglio Comunale su Bilancio e Imu. Ad esclusione dell'Idv, che tiene ferma la barra e continua a essere contraria all'aumento delle aliquote Imu su prima e seconda casa, la maggioranza di centrosinistra preme per approvare i documenti entro mercoledì. «Aumentare le tasse in un momento difficile per le famiglie e le imprese è sbagliato - ha denunciato il capogruppo Idv Stefano Anzalone - il bilancio può essere approvato senza fretta entro il 31 agosto». Poi spezza una lancia anche a favore degli imprenditori: «Quello che sta avvenendo nelle piccole medie imprese e nel commercio - conclude l'ex assessore allo Sport della giunta Vincenzi -  è che chi fa impresa si è visto di fatto aumentare l’imu del 30%». Il capogruppo Pdl, Lilli Lauro, ha chiesto una riduzione dell'Imu sui canoni concordati, e per tutte le famiglie in una situazione di difficoltà economica. Allo scopo Lilli Lauro annuncia un ordine del giorno che mira dritto al canone concordato: «Abbiamo 5 mila famiglie che hanno chiesto aiuto per pagare il canone, senza contare le persone che dormono in macchina – spiega Lauro – E’ un aiuto inequivocabile, va abbassato a meno della prima casa per riconoscere l’azione sociale svolta dal canone concordato e premiare il proprietario illuminato». Il capogruppo del Pd, Simone Farello, conferma la posizione del suo partito, disposto a rivedere l’aliquota Imu a settembre. Per evitarne l'aumento ha invitato il Comune a recuperare risorse vendendo le partecipazioni non strategiche e rimodulando la contrattazione di secondo livello dei dipendenti comunali. «Noi pensiamo che la scelta dell’aumento dell’aliquota sia ancora reversibile, ma bisogna trovare altre voci d’entrata, non fattibile in pochi giorni – ribadisce l’ex assessore alla Mobilità della GiuntaVincenzi  – come Pd, insieme alle altre forze di maggioranza escluso Idv, abbiamo fatto delle proposte, anche condivise proprio da Idv nel merito». Ad esempio: intervenire nella spesa strutturale dell’ente a partire da alcune voci come la contrattazione del secondo livello del personale dirigente, la riorganizzazione della spesa «in modo che questa sia più produttiva e abbiamo individuato come linea d’azione il vasto mondo delle società partecipate del Comune dove possono avvenire non solo alienazioni ma anche valorizzazioni». Ma per tutto ciò sarà necessario il confronto con le organizzazioni sindacali e con il consiglio comunale: «sono misure che non si possono attuare nel giro di pochi giorni e che non si possono al momento quantificare dal punto di vista del gettito», conclude Farello. Un bilancio “vecchio nello stile”, secondo Enrico Musso, sfidante di Marco Doria alle amministrative e ora tra le fila dell’opposizione in Aula Rossa. «Considera le uscite la variabile indipendente, con l’aumento delle tasse come conseguenza inevitabile. La nostra visione è opposta: le spese correnti ferme senza bisogno di aumentare l’aliquota Imu”, ha concluso Musso. Il Comune di Genova istituisca una “Agenzia delle Uscite” per ridurre la spesa corrente della civica amministrazione. E' la proposta avanzata oggi pomeriggio in consiglio comunale dal capogruppo della Lista Musso, il senatore Enrico Musso. «Un soggetto esterno e terzo rispetto al governo della città per contenere la spesa corrente - ha chiesto Musso - spesa che continua ad aumentare anche nel bilancio 2012 del 5.8% rispetto alle previsioni definitive 2011». L'Agenzia delle Uscite dovrebbe essere composta da due membri, un uomo e una donna, con "comprovata e altissima qualificazione professionale nel settore della revisione contabile e del controllo di gestione». Gli emolumenti dei due componenti non dovrebbero «superare il 5% dei risparmi di spesa ottenuti in base all'accoglimento delle proposte dell'agenzia».Un secco no alla vendita delle partecipate arriva invece dal Movimento 5 Stelle. «C’è una grande voglia di vendere le partecipate - commenta Paolo Putti, capogruppo Movimento 5 Stelle – non vogliamo assolutamente, piuttosto vanno rese efficienti, magari mettendo dirigenti più motivati». Una nota polemica anche sul bilancio: «abbiamo avuto pochissimo tempo per leggerlo bene, è un bilancio difficile ma volevamo partecipare a costruire ipotesi diverse, abbiamo chiesto una settimana in più ma non ci è stata concessa».
genova, 25 giugno 2012
Ultimo aggiornamento: 25/06/2012
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