Oltre il confine della “linea verde” disegnata sulla mappa della nostra città da Renzo Piano, esiste un territorio ricco di boschi e di vaste aree di vegetazione che quasi ogni anno, scongiuri a parte, vengono percorse da incendi più o meno vasti. Spesso le fiamme interessano anche i terreni che si insinuano tra le case, costituendo così un grave pericolo per la popolazione. Contro questo tipo di incendi, definiti di “interfaccia”, il Comune di Genova ha predisposto due strategie: prevenzione e contrasto.
Se alla Regione spetta il compito di decretare lo stato di crisi, vietando per legge tutte le attività che possano creare pericolo di innesco di incendi boschivi, al Comune compete ordinare ai propri cittadini di pulire e mantenere in ordine i terreni intorno alle case. Stiamo parlando dell’ordinanza numero 260 del 14 giugno scorso, ancora poco conosciuta, con la quale si obbliga i proprietari di aree verdi intorno alle abitazioni a mantenere i terreni vicino alle case puliti e in perfetto ordine, sgomberi da sterpaglie, cespugli, rovi, ramaglie, erbe, immondizie e rifiuti in genere, anche attraverso tagli periodici della vegetazione.
Da qualche anno, a Vigili del fuoco e Forestali, sempre in prima linea quando gli incendi lambiscono le abitazioni, si affiancano undici organizzazioni di volontariato convenzionate che, oltre all’attività generica di protezione civile, sono state dotate dal Comune di Genova di strumenti per contrastare gli incendi. A tutti costoro bisogna aggiungere duecento e più volontari del Gruppo Genova coordinati dall’Ufficio Programmazione di Protezione civile. In questi giorni, inoltre, è stata pubblicata la mappa degli oltre duemila idranti antincendio in città per consentire ai Vigili del fuoco e ai Forestali di individuarli con maggiore facilità.
Oltre all’allestimento di nuovi idranti, il Comune di Genova è anche impegnato a proteggere e a sostituire quelli esistenti, spesso danneggiati dalle auto e da azioni vandaliche. In questi giorni di gran caldo, di maggiore esposizione cioè al rischio di incendi boschivi, sono attivate quattro squadre di volontari per il presidio e la pronta partenza in caso di segnalazione di focolai attivi ed altrettante per il monitoraggio.
Se alla Regione spetta il compito di decretare lo stato di crisi, vietando per legge tutte le attività che possano creare pericolo di innesco di incendi boschivi, al Comune compete ordinare ai propri cittadini di pulire e mantenere in ordine i terreni intorno alle case. Stiamo parlando dell’ordinanza numero 260 del 14 giugno scorso, ancora poco conosciuta, con la quale si obbliga i proprietari di aree verdi intorno alle abitazioni a mantenere i terreni vicino alle case puliti e in perfetto ordine, sgomberi da sterpaglie, cespugli, rovi, ramaglie, erbe, immondizie e rifiuti in genere, anche attraverso tagli periodici della vegetazione.
Da qualche anno, a Vigili del fuoco e Forestali, sempre in prima linea quando gli incendi lambiscono le abitazioni, si affiancano undici organizzazioni di volontariato convenzionate che, oltre all’attività generica di protezione civile, sono state dotate dal Comune di Genova di strumenti per contrastare gli incendi. A tutti costoro bisogna aggiungere duecento e più volontari del Gruppo Genova coordinati dall’Ufficio Programmazione di Protezione civile. In questi giorni, inoltre, è stata pubblicata la mappa degli oltre duemila idranti antincendio in città per consentire ai Vigili del fuoco e ai Forestali di individuarli con maggiore facilità.
Oltre all’allestimento di nuovi idranti, il Comune di Genova è anche impegnato a proteggere e a sostituire quelli esistenti, spesso danneggiati dalle auto e da azioni vandaliche. In questi giorni di gran caldo, di maggiore esposizione cioè al rischio di incendi boschivi, sono attivate quattro squadre di volontari per il presidio e la pronta partenza in caso di segnalazione di focolai attivi ed altrettante per il monitoraggio.
