Porta Pila, il monumento nomade, continuerà il suo viaggio. Il progetto è praticamente pronto e l’amministrazione appoggia l’idea: dopo il confino sulla collina di Montesano, il monumento seicentesco potrebbe finalmente rinascere a vita nuovo, porta d’ingresso per chi arriva in città, portale multimediale per le iniziative culturali.
Ma andiamo con ordine: eretta nel 1647, la porta monumentale era integrata nelle mura, accesso di levante della città; adornata con pilastri in pietra di Finale, viene arricchita con una statua della Madonna, opera di Domenico Scorticone, su disegno del Fiasella. Alcuni dicono che in realtà fosse destinata a Porto Maurizio, ma poi dirottata in direzione Genova: nel 1898, durante i lavori per la costruzione di via Giulia, oggi via XX Settembre, fu demolita e ricostruita alla base del colle di Montesano, per poi essere nuovamente spostata durante i lavori di allargamento della stazione ferroviaria di Brignole. Nel 1951 la definitiva sistemazione, con l’addossamento del muro di sostegno di via Imperia. Fuori da ogni circuito turistico, da ogni percorso pedonale di un certo livello, negli decenni ha accumulato i segni del degrado, dimenticata in un angolo sfortunato della città. Oggi il progetto di rinascita.
«La porta accoglierà i visitatori usciti dalla stazione – sottolinea Marco Guarino, autore del progetto di ricollocamento – sistemandosi sull’asse Brignole, Piazza della Vittoria e collina di Carignano, e aprendo quindi una nuova prospettiva sulla città. Il progetto prevede inoltre una fontana alla base della porta, posti a sedere per chi aspetta gli autobus ed uno schermo sul retro, che funzionerà da piattaforma multimediale per le iniziative culturali della città».
Lo spazio previsto per questa istallazione è quel triangolo tra via Thaon di Revel e le pensile degli autobus, destinato da anni, in maniera mai definitiva, a gazebo e arredamenti urbani di scarso valore.
Questa idea e questo progetto, nascono dall’impulso de “La Maona”, Centro Internazionale di Cultura per lo Sviluppo dei Popoli, associazione culturale senza fine di lucro che dal 1985 si batte per la rivalutazione del patrimonio artistico, culturale e storico della città. Tra le sue più importanti iniziative il seguitissimo “Trekking Urbano”.
Il finanziamento del progetto, tema dolente di questi tempi, potrebbe essere assicurato da un progetto parallelo: i primi 50.000 euro sono stati regalati da Lottomatica, i rimanente dovrebbe essere garantito dall’opera che sorgerà nel sedime attuale di Porta Pila: un edificio con box meccanizzati, spazi pubblici e un ascensore.
«Un progetto che unisce storia, cultura, turismo e riqualificazione urbana – sottolinea Andrea Ranieri – il tutto a costo ipoteticamente zero per la città. Il Comune appoggia questo progetto».
Il progetto è questo, il dibattito è aperto: Genova può riconquistare una sua porta, e aprirla alla cultura e al turismo.
Ma andiamo con ordine: eretta nel 1647, la porta monumentale era integrata nelle mura, accesso di levante della città; adornata con pilastri in pietra di Finale, viene arricchita con una statua della Madonna, opera di Domenico Scorticone, su disegno del Fiasella. Alcuni dicono che in realtà fosse destinata a Porto Maurizio, ma poi dirottata in direzione Genova: nel 1898, durante i lavori per la costruzione di via Giulia, oggi via XX Settembre, fu demolita e ricostruita alla base del colle di Montesano, per poi essere nuovamente spostata durante i lavori di allargamento della stazione ferroviaria di Brignole. Nel 1951 la definitiva sistemazione, con l’addossamento del muro di sostegno di via Imperia. Fuori da ogni circuito turistico, da ogni percorso pedonale di un certo livello, negli decenni ha accumulato i segni del degrado, dimenticata in un angolo sfortunato della città. Oggi il progetto di rinascita.
«La porta accoglierà i visitatori usciti dalla stazione – sottolinea Marco Guarino, autore del progetto di ricollocamento – sistemandosi sull’asse Brignole, Piazza della Vittoria e collina di Carignano, e aprendo quindi una nuova prospettiva sulla città. Il progetto prevede inoltre una fontana alla base della porta, posti a sedere per chi aspetta gli autobus ed uno schermo sul retro, che funzionerà da piattaforma multimediale per le iniziative culturali della città».
Lo spazio previsto per questa istallazione è quel triangolo tra via Thaon di Revel e le pensile degli autobus, destinato da anni, in maniera mai definitiva, a gazebo e arredamenti urbani di scarso valore.
Questa idea e questo progetto, nascono dall’impulso de “La Maona”, Centro Internazionale di Cultura per lo Sviluppo dei Popoli, associazione culturale senza fine di lucro che dal 1985 si batte per la rivalutazione del patrimonio artistico, culturale e storico della città. Tra le sue più importanti iniziative il seguitissimo “Trekking Urbano”.
Il finanziamento del progetto, tema dolente di questi tempi, potrebbe essere assicurato da un progetto parallelo: i primi 50.000 euro sono stati regalati da Lottomatica, i rimanente dovrebbe essere garantito dall’opera che sorgerà nel sedime attuale di Porta Pila: un edificio con box meccanizzati, spazi pubblici e un ascensore.
«Un progetto che unisce storia, cultura, turismo e riqualificazione urbana – sottolinea Andrea Ranieri – il tutto a costo ipoteticamente zero per la città. Il Comune appoggia questo progetto».
Il progetto è questo, il dibattito è aperto: Genova può riconquistare una sua porta, e aprirla alla cultura e al turismo.