Presidio civile del territorio: i volontari a Tursi
Vincenzi: «Reprimere criminalità organizzata»

Nel corso della cerimonia di ringraziamento pubblico il sindaco e l’assessore Scidone hanno colto l’occasione per riflettere sull’allarme sicurezza in città. Servizi sempre più a rischio per i tagli della finanziaria

Vincenzi e Scidone ringraziano i volontari di presidio civile
«L’aumento delle azioni criminali, soprattutto in queste settimane, è un fenomeno patologico che va analizzato a fondo. Bisogna verificare se esiste un coordinamento a monte degli episodi violenti che si stanno intensificando». Con queste parole Marta Vincenzi è tornata a riflettere sull’emergenza sicurezza in città, a margine della cerimonia di ringraziamento pubblico dei volontari che svolgono attività di presidio civile del territorio. «Dobbiamo capire - ha proseguito il sindaco - se dietro a tutto questo c'é un preciso disegno della criminalità organizzata. Trovo molto strano, ad esempio, che ogni volta che lanciamo qualche iniziativa per far rivivere il centro storico, puntualmente in quelle zone si intensifichino le azioni criminali». In questo caso, secondo Vincenzi, l’unica risposta non potrebbe essere altro che la repressione dell’anello portante della catena «tenendo presente che quando si parla di criminalità organizzata raramente si ha a che fare con immigrati e clandestini». È forte la preoccupazione del sindaco che sottolinea anche come questa verifica non spetti al Comune, ma che il Comune debba sempre essere in prima linea sul presidio del territorio.

PRESIDIO CIVILE e TUTOR D’AREA - Due i settori che nel corso dell’anno hanno coinvolto e stanno coinvolgendo i volontari della sicurezza cittadina. Da un lato, gli addetti al presidio civile (volontari di Associazione Nazionale Carabinieri, Associazione Dilettantistica Sportiva Insieme per Amicizia, Società di Mutuo Soccorso della Polizia Municipale) si sono occupati della sorveglianza di 13 luoghi pubblici, in prevalenza parchi e giardini, con il compito di segnalare eventuali anomalie direttamente alle forze di polizia, tramite una linea preferenziale: dalla pulizia dell’area da foglie, rifiuti e deiezioni di animali, alla potatura della vegetazione, dalla pulizia dei tombini e dei WC pubblici alla sostituzione di lampadine della pubblica illuminazione, fino alla necessità di raccogliere le siringhe. Le “pattuglie” costituite da due persone (chiamate “in servizio” due volte alla settimana), presidiano i luoghi preposti tutti i giorni dalle 15 alle 19, sabato e domenica compresi. Un investimento tra i 14 e i 15 mila euro al mese che il Comune versa alle associazioni senza retribuire direttamente i volontari che, comunque, percepiscono un rimborso intorno ai 20€ a giornata.
Il secondo settore di attività riguarda il progetto “tutor d’area”, un’evoluzione dei “nonni vigile”. In questo caso, i volontari (Auser, Gruppo Amici Lagaccio, Associazione Nazionale Marina Mercantile, Anteas) si occupano di presidiare il territorio circostante una settantina di edifici scolastici cittadini: turni singoli da due ore giornaliere, per un investimento complessivo intorno ai 10 mila euro al mese.   

SICUREZZA IN CRISI - Entrambe le iniziative, fondamentali per l’opera di prevenzione della criminalità e di sostegno al lavoro delle forze di pubblica sicurezza, sono a forte rischio in seguito agli ingenti tagli agli enti locali prevista dalla manovra finanziaria che costringerà il Comune non solo a rivedere il sostegno economico alle iniziative semi-volontaristiche ma anche a ridurre il numero di vigili impiegati sul territorio.
Il 2011 è un anno in forte controtendenza rispetto al passato. Dal 2007 al 2010 Genova ha aumentato la sua capacità di auto-produrre sicurezza: ne sono testimonianza le oltre 30 posizioni scalate sul tema nella classifica che raggruppa tutte le città della penisola. Già prima della pausa estiva, tuttavia, l’assessore Francesco Scidone lanciava l’allarme in Consiglio comunale: «Dopo l'immissione di 100 unità di personale tra polizia, carabinieri e finanzieri nel 2007 a seguito della firma del patto per la sicurezza con il governo Prodi, i dati statistici sono lusinghieri. Dal 2007 al 2009 i delitti, fonte Ministro dell'Interno, scendono da oltre 68 mila a 28 mila; tra i reati i borseggi scendono da 7.462 a 2.833, i furti in casa da 2.865 a 1.055, le rapine da 980 a 295. Nel 2010 però diventano insostenibili i tagli feroci al comparto sicurezza, anche se le forze dell'ordine non si risparmiano e nel 2011 il calo del numero dei reati subisce uno stop con problemi che diventano preoccupanti». Ecco perché l’allarme sicurezza sta diventando sempre più pressante. «Se le cose non cambieranno e non credo che potranno cambiare così facilmente - ammette Marta Vincenzi - saremo costretti a consegnare la città a un degrado di tensioni sociali da cui sarà molto difficile rialzarsi. In questo senso possiamo dire di essere davvero in piena emergenza». 
Genova, 22 settembre 2011
Ultimo aggiornamento: 30/12/2011
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