"Uno sguardo in avanti"
Il pianeta anziani allo specchio

Un convegno per discutere il tema di quando scatta il diritto alle cure socio-sanitarie. Cruciale il passaggio dall'anzianità attiva allo stadio della fragilità. Garantire i livelli essenziali di assistenza

Testo Alternativo
Ieri pomeriggio, nella sala delle Grida del Palazzo della Borsa, si è tenuto un convegno dal titolo “Uno sguardo in avanti", organizzato da Anaste Liguria, l'associazione nazionale che raccoglie le strutture della terza età, in collaborazione con Confesercenti (Ascom), Confcommercio e Federsalute. Abbiamo chiesto a Luca Pallavicini, presidente Anaste, e animatore dell'incontro, di spiegarci il sottotitolo del convegno, ovvero "esigibilità del diritto socio-sanitario": "Avere i piedi ben piantati nel presente a volte non basta. Per capire il futuro bisogna puntare lo sguardo in avanti, a quando cioè si paleseranno le consegenze degli attuali tagli alla spesa socio-sanitaria. Dobbiamo continuare a pretendere che i livelli di assistenza raggiunti con tanta fatica negli scorsi decenni, non vengano vanificati da i tagli indiscriminati della spendig rewiev. Il diritto ad un livello di assistenza dignitoso per tutti i cittadini, siano essi non autosufficienti, anziani fragili, disabili, pazienti con problematiche di tipo psichiatrico o fisico, va garantito anche nel futuro". Recentemente, la VII Commisione della Camera (Affari sociali) ha approvato una risoluzione in cui si impegna il Governo ad assumere, si legge nel testo, tutte le iniziative necessarie per assicurare una corretta attuazione e la concreta esigibilità delle prestazioni socio-sanitarie, alle categorie a rischio, assicurando loro le prestazioni domiciliari, semiresidenziali e resienziale. Contro l'inasprimento della spending rewiev in Liguria, le aziende che fanno capo ad Anaste, come ha ricordato l'assessore alla sanità della Regione, Claudio Montaldo, hanno contribuito “Con uno sforzo del 5% del valore delle loro convenzioni". Un aiuto concreto ad allontanare lo spettro dell'accompagnamento-commissariamento, che interverrà se non verrà raggiunto il riequilibrio della spesa sanitaria regionale entro l'anno. Montaldo:"Siamo a buon punto manca poco, abbiamo fatto un lavoro di rioganizzazione pesantissimo”. Superato il taglio dei costi del 5% “siamo sicuramente lontani dall’accompagnamento e quello che ci manca speriamo di farlo senza mettere tasse in più”.
Resta il tema anziani. Per il 2013 la Regione proporrà di sviluppare il lavoro che è stato fatto dall'inizio dell'anno con l'associazione che raccoglie le strutture della terza età perchè: "Dobbiamo spostarci sempre di più - ha detto montaldo - verso il mantenimento a casa degli anziani, anche rincorventendo in questo abito una parte dell'attività che svolgono queste imprese". Un nuovo modello di assistenza si profila all'orizzonte del pianeta anziani, un modello in cui la residenzialità c'è ma non deve diventare la prima risposta, anzi, anziani e famiglie devono avere la possibilità di tenere i propri cari a casa. “Lo abbiamo fatto l’anno scorso con il fondo non autosufficienza – ha spiegato Montaldo – aiutando 7.000 persone a stare a casa propria”. Poi hanno dimezzato “brutalmente il fondo”, circa 3500-4000 sono stati aiutati con i soldi della Regione. “Ora non abbiamo neppure più quelli però – ha avvisato – dobbiamo trovare altre soluzioni, perché è un aspetto fondamentale, non possiamo pensare che il 27% della popolazione sia condannato a uscire dalla sua vita familiare precocemente, l’uscita dalla propria abitazione deve essere l’estrema
ratio”. Tra le “altre soluzioni” c’è il volontariato e, soprattutto, l’assistenza domiciliare. Ma anche il “privato che – ha concluso Montaldo – deve ricollocarsi con una riconversione su una fascia che dobbiamo fare crescere”.  
genova, 27 novembre 2012
Ultimo aggiornamento: 27/11/2012
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