Un giro d'affari vertiginoso che nel nostro Paese si aggira sugli 80 miliardi di euro all'anno e che batte ogni altra attività economica. Da tempo anche a Genova tabaccherie, bar e persino latterie ospitano in misura crescente new slot e videolottery.
Per arginare il proliferare delle macchinette mangisoldi è stato messo a punto dall'Amministrazione un regolamento che, dopo il via libera della Giunta, verrà presto discusso in Consiglio Comunale. Mercoledì 10 aprile c'è stato un primo passaggio in commissione consiliare sviluppo economico con la presntazione dei pareri dei nove municipi genovesi. Gli emendamenti alla delibera sono risultati tutti pertinenti, in gran parte accolti, o rinviatii alla discussione del Piano regolatore comunale.
Il Centro est ha ottenuto che, in funzione disicentivante, agli istituti scolastici, intesi come scuole secondarie, siano aggiunte nel testo del regolamento che stabilisce la distanza minima delle sale da gioco dagli istituti scolastici, anche le sedi universitarie. Dal Centro ovest nessun rilievo. Dalla Bassa val Bisagno si chiede che i parcheggi previsti dal Puc per le sale da gioco siano attigui al locale. La media Valbisagno vuole estendere il divieto di installare videogiochi con vincite in denaro anche ai circoli ricreativi. La Valpolcevera chiede che venga interdetta la possibilità di esporre all'esterno dei locali cartelli o pubblicità che enfatizzino vincite storiche. Dal medio Ponente giunge il suggerimento che i cartelli e gli avvisi contro il gioco d'azzardo siano stilati anche in arabo e spagnolo. Dal Ponente appoggio pieno alla delibera di Giunta. Il medio Levante propone di portare a 300 metri la distanza minima tra una sala da gioco e l'altra e che il gestore sia invitato a seguire un corso contro la ludopatia. Dal municipio Levante la richiesta di includere nel processo partecipativo di conoscenza sui rischi del gioco d'azzardo anche le associazioni sul territorio.
Per arginare il proliferare delle macchinette mangisoldi è stato messo a punto dall'Amministrazione un regolamento che, dopo il via libera della Giunta, verrà presto discusso in Consiglio Comunale. Mercoledì 10 aprile c'è stato un primo passaggio in commissione consiliare sviluppo economico con la presntazione dei pareri dei nove municipi genovesi. Gli emendamenti alla delibera sono risultati tutti pertinenti, in gran parte accolti, o rinviatii alla discussione del Piano regolatore comunale.
Il Centro est ha ottenuto che, in funzione disicentivante, agli istituti scolastici, intesi come scuole secondarie, siano aggiunte nel testo del regolamento che stabilisce la distanza minima delle sale da gioco dagli istituti scolastici, anche le sedi universitarie. Dal Centro ovest nessun rilievo. Dalla Bassa val Bisagno si chiede che i parcheggi previsti dal Puc per le sale da gioco siano attigui al locale. La media Valbisagno vuole estendere il divieto di installare videogiochi con vincite in denaro anche ai circoli ricreativi. La Valpolcevera chiede che venga interdetta la possibilità di esporre all'esterno dei locali cartelli o pubblicità che enfatizzino vincite storiche. Dal medio Ponente giunge il suggerimento che i cartelli e gli avvisi contro il gioco d'azzardo siano stilati anche in arabo e spagnolo. Dal Ponente appoggio pieno alla delibera di Giunta. Il medio Levante propone di portare a 300 metri la distanza minima tra una sala da gioco e l'altra e che il gestore sia invitato a seguire un corso contro la ludopatia. Dal municipio Levante la richiesta di includere nel processo partecipativo di conoscenza sui rischi del gioco d'azzardo anche le associazioni sul territorio.