"Snellire il pubblico, senza farlo scomparire del tutto e dare la gestione ai privati". Questo in sintesi il "modello genova" che, dopo il Ducale e il Muma - dove in pochi anni si è riusciti a riconquistare il pubblico e a mettere in ordine i conti - ora verrà sperimentato in due ville del Ponente cittadino, anche grazie ad un finanziamento legato alle Colombiane del '92 che, dopo vent'anni, con un po' di ostinzione tutta genovese in fatto di "palanche", questa amministrazione ha saputo riscuotere.
Il provvedimento è stato portato in Giunta dall'assessore alle politiche ambientali, Pinuccia Montanari: "Dare il via al restyling dei parchi senza avere deciso preventivamente un modello di gestione da proporre con un bando pubblico, equivaleva a commettere gli stessi errori del passato: spendere dei soldi per la ristrutturazione delle ville per poi lasciarle in abbandono, sporche e senza controlli, in balia dei vandali". I furti più recenti hanno riguardato, a causa dell'alto valore del rame al mercato nero, le grondaie degli edifici all'interno dei parchi.
" Il "modello genova" - come tiene precisare il sindaco Marta Vincenzi - è la capacità che abbiamo messo in campo, partendo dall'operazione Fondazione Palazzo Ducale, ma non solo anche del MuMa e un po' si mostra nella nuova dimensione del Carlo Felice e del sistema dei Teatri, di una cultura che si costruisce in un rapporto stretto tra pubblico e privato, dove il pubblico, in generale, concentra le proprie risorse, chiamando i privati a metterci le loro, a fronte però della certezza che i bilanci siano in pareggio, che si consideri la cultura un settore produttivo, senza sprechi e che si risparmi il più possibile". Gli "scrigni" della cultura artistica genovese non subiranno il destino di tanti siti storici ed "ex giacimenti" culturali del nostro Paese.
Il "modello genova" lancia una sfida ad associazioni, imprenditori e volontari, che intendono contribuire a promuovere e valorizzare questi beni. Un patrimonio nel quale entrano di diritto i parchi storici, rappresentati da Villa Durazzo Pallavicini e di Villa Duchessa di Galliera, dove la scommessa riguarda la qualità dei servizi offerti e il pareggio del bilancio di gestione. E' nata così l'idea di un bando di gara per affidare a terzi la gestione per cinque anni di villa Durazzo Pallavicini e per dieci anni di villa Duchessa di Galliera. La "gestione integrata", che caratterizza il progetto studiato dal settore del Verde del Comune di Genova, comprende una nuova visione dei parchi storici intesi come beni complessi, ma unitari, la cui conservazione è garantita dalle linee guida contenute, appunto, nei due bandi di gara.
Sul piatto del futuro gestore, per ogni anno del primo triennio, il Comune concederà un contributo alle spese di 100 mila euro per villa Pallavicini e 33 mila euro per villa Duchessa di Galliera. Inoltre, il Comune continuerà a compartecipare alla manutenzione del verde, mentre i gestori avranno la possibilità di utilizzare gli edifici presenti nei parchi - e non occupati al momento della pubblicazione del bando - per nuove attività legate al parco. Il bando sarà aperto a tutti, operatori economici e associazioni, cooperative e volontari: ad ognuno di essi la possibilità di proporre una “visione” di quella che si spera possa essere una gestione sostenibile.
Il provvedimento è stato portato in Giunta dall'assessore alle politiche ambientali, Pinuccia Montanari: "Dare il via al restyling dei parchi senza avere deciso preventivamente un modello di gestione da proporre con un bando pubblico, equivaleva a commettere gli stessi errori del passato: spendere dei soldi per la ristrutturazione delle ville per poi lasciarle in abbandono, sporche e senza controlli, in balia dei vandali". I furti più recenti hanno riguardato, a causa dell'alto valore del rame al mercato nero, le grondaie degli edifici all'interno dei parchi.
" Il "modello genova" - come tiene precisare il sindaco Marta Vincenzi - è la capacità che abbiamo messo in campo, partendo dall'operazione Fondazione Palazzo Ducale, ma non solo anche del MuMa e un po' si mostra nella nuova dimensione del Carlo Felice e del sistema dei Teatri, di una cultura che si costruisce in un rapporto stretto tra pubblico e privato, dove il pubblico, in generale, concentra le proprie risorse, chiamando i privati a metterci le loro, a fronte però della certezza che i bilanci siano in pareggio, che si consideri la cultura un settore produttivo, senza sprechi e che si risparmi il più possibile". Gli "scrigni" della cultura artistica genovese non subiranno il destino di tanti siti storici ed "ex giacimenti" culturali del nostro Paese.
Il "modello genova" lancia una sfida ad associazioni, imprenditori e volontari, che intendono contribuire a promuovere e valorizzare questi beni. Un patrimonio nel quale entrano di diritto i parchi storici, rappresentati da Villa Durazzo Pallavicini e di Villa Duchessa di Galliera, dove la scommessa riguarda la qualità dei servizi offerti e il pareggio del bilancio di gestione. E' nata così l'idea di un bando di gara per affidare a terzi la gestione per cinque anni di villa Durazzo Pallavicini e per dieci anni di villa Duchessa di Galliera. La "gestione integrata", che caratterizza il progetto studiato dal settore del Verde del Comune di Genova, comprende una nuova visione dei parchi storici intesi come beni complessi, ma unitari, la cui conservazione è garantita dalle linee guida contenute, appunto, nei due bandi di gara.
Sul piatto del futuro gestore, per ogni anno del primo triennio, il Comune concederà un contributo alle spese di 100 mila euro per villa Pallavicini e 33 mila euro per villa Duchessa di Galliera. Inoltre, il Comune continuerà a compartecipare alla manutenzione del verde, mentre i gestori avranno la possibilità di utilizzare gli edifici presenti nei parchi - e non occupati al momento della pubblicazione del bando - per nuove attività legate al parco. Il bando sarà aperto a tutti, operatori economici e associazioni, cooperative e volontari: ad ognuno di essi la possibilità di proporre una “visione” di quella che si spera possa essere una gestione sostenibile.