La città metropolitana è un ente amministrativo previsto per la prima volta dalla legge n. 142/90 sul nuovo ordinamento degli Enti locali.
Quindi in base alla legge 135/2012, è articolata territorialmente sull’area dell’attuale Provincia, lasciando la libertà ai comuni di scegliere se andare a far parte della costituenda città metropolitana oppure confluire sotto una provincia limitrofa, la legge prevede anche la possibilità di articolare il Comune capoluogo in più comuni.
Il fine è quello di ottemperare agli obiettivi imposti dagli obblighi europei in materia di finanza pubblica, in concreto la “vecchia Provincia” sarà riorganizzata con 2 organi, il Consiglio Metropolitano, che nel caso di Genova sarà composto da 12 consiglieri, eletti tra i Sindaci e i Consiglieri dei Comuni ricompresi nel territorio della città metropolitana e il Sindaco Metropolitano che potrà nominare un Vicesindaco e dare deleghe ai Consiglieri. La legge precisa che tutte queste cariche sono a titolo onorifico quindi senza nessuna forma di remunerazione.
Quali le funzioni attribuite, oltre a quelle già espletate dalle Provincie si aggiungono la pianificazione territoriale e delle infrastrutture, la strutturazione e il coordinamento dei servizi pubblici e l’organizzazione dei servizi pubblici in ambito metropolitano, mobilità e viabilità e promozione dello sviluppo economico e sociale. Stato e Regione potranno conferire ulteriori funzioni.
Alle città metropolitane spetta il patrimonio delle provincie sia in termini di risorse umane e strumentali che economici sono attribuite alle città metropolitane:
una compartecipazione al gettito dell’IRPEF del territorio di competenza e della tassa automobilistica regionale, l’imposta RC auto e l’IPT già devolute alle province e tutti i tributi già riconosciuti come TARSU/TIA ecc.. oltre a potere, se previste dal regolamento, d’intesa con la conferenza unificata, essere istituite addizionali e imposte di scopo.
La Città metropolitana, nascerà il 1° gennaio 2014. Ed oggi si è tenuta la prima riunione nella sede della Provincia, invitati i 67 Sindaci del territorio interessato, presente anche il Presidente della Regione Claudio Burlando, l’argomento è stato quello dello statuto che dovrà essere approvato entro il 31 ottobre 2013 con una maggioranza di due terzi, l’incontro di oggi ha sottolineato il Commissario Straordinario Piero Fossati, vuole sottolineare l’intento di partecipazione e di dialogo fra le istituzioni.
Lo statuto della costituenda realtà metropolitana dovrà prevedere l’organizzazione interna, il funzionamento degli organismi decisionali, indirizzo e coordinamento del governo del territorio, disciplinare i rapporti fra comuni, regolamentare accordi fra comuni adiacenti fissare le modalità di elezione del Sindaco metropolitano (che può essere di diritto il Sindaco del Capoluogo oppure eletto a suffragio universale o con elezione di secondo grado).
Il Presidente Burlando, ha voluto mettere in evidenza il lavoro svolto con gli uffici della Regione in questa fase di ascolto, necessaria a ridisegnare i confini della città e alla creazione dello statuto che dovrà passare diverse approvazioni è quindi importante impostare bene il lavoro da subito. Non nascondendo comunque una fase di confusione normativa.
Il Sindaco del capoluogo Marco Doria si è soffermato sulle opportunità che la costituzione della città metropolitana può dare ai comuni, che rimangono fondamentali nel nostro sistema territoriale, pur riconoscendo le difficoltà che ci potranno essere per riconfigurare i nuovi assetti, in particolare per i comuni numericamente importanti dove sarà necessario risistemare ad esempio servizi come Anagrafe, vigilanza, situazioni debitorie ecc.. un percorso innovativo che potrà dare maggiore spazio ai piccoli comuni.
Maggiori le preoccupazioni dei piccoli comuni che, in particolare quelli del tigullio, temono la perdita di autonomia e secondo la quasi totalità dell’assemblea chiedono una dilatazione dei tempi ritenendoli troppo stretti per realizzare un confronto fattivo.
Quindi in base alla legge 135/2012, è articolata territorialmente sull’area dell’attuale Provincia, lasciando la libertà ai comuni di scegliere se andare a far parte della costituenda città metropolitana oppure confluire sotto una provincia limitrofa, la legge prevede anche la possibilità di articolare il Comune capoluogo in più comuni.
Il fine è quello di ottemperare agli obiettivi imposti dagli obblighi europei in materia di finanza pubblica, in concreto la “vecchia Provincia” sarà riorganizzata con 2 organi, il Consiglio Metropolitano, che nel caso di Genova sarà composto da 12 consiglieri, eletti tra i Sindaci e i Consiglieri dei Comuni ricompresi nel territorio della città metropolitana e il Sindaco Metropolitano che potrà nominare un Vicesindaco e dare deleghe ai Consiglieri. La legge precisa che tutte queste cariche sono a titolo onorifico quindi senza nessuna forma di remunerazione.
Quali le funzioni attribuite, oltre a quelle già espletate dalle Provincie si aggiungono la pianificazione territoriale e delle infrastrutture, la strutturazione e il coordinamento dei servizi pubblici e l’organizzazione dei servizi pubblici in ambito metropolitano, mobilità e viabilità e promozione dello sviluppo economico e sociale. Stato e Regione potranno conferire ulteriori funzioni.
Alle città metropolitane spetta il patrimonio delle provincie sia in termini di risorse umane e strumentali che economici sono attribuite alle città metropolitane:
una compartecipazione al gettito dell’IRPEF del territorio di competenza e della tassa automobilistica regionale, l’imposta RC auto e l’IPT già devolute alle province e tutti i tributi già riconosciuti come TARSU/TIA ecc.. oltre a potere, se previste dal regolamento, d’intesa con la conferenza unificata, essere istituite addizionali e imposte di scopo.
La Città metropolitana, nascerà il 1° gennaio 2014. Ed oggi si è tenuta la prima riunione nella sede della Provincia, invitati i 67 Sindaci del territorio interessato, presente anche il Presidente della Regione Claudio Burlando, l’argomento è stato quello dello statuto che dovrà essere approvato entro il 31 ottobre 2013 con una maggioranza di due terzi, l’incontro di oggi ha sottolineato il Commissario Straordinario Piero Fossati, vuole sottolineare l’intento di partecipazione e di dialogo fra le istituzioni.
Lo statuto della costituenda realtà metropolitana dovrà prevedere l’organizzazione interna, il funzionamento degli organismi decisionali, indirizzo e coordinamento del governo del territorio, disciplinare i rapporti fra comuni, regolamentare accordi fra comuni adiacenti fissare le modalità di elezione del Sindaco metropolitano (che può essere di diritto il Sindaco del Capoluogo oppure eletto a suffragio universale o con elezione di secondo grado).
Il Presidente Burlando, ha voluto mettere in evidenza il lavoro svolto con gli uffici della Regione in questa fase di ascolto, necessaria a ridisegnare i confini della città e alla creazione dello statuto che dovrà passare diverse approvazioni è quindi importante impostare bene il lavoro da subito. Non nascondendo comunque una fase di confusione normativa.
Il Sindaco del capoluogo Marco Doria si è soffermato sulle opportunità che la costituzione della città metropolitana può dare ai comuni, che rimangono fondamentali nel nostro sistema territoriale, pur riconoscendo le difficoltà che ci potranno essere per riconfigurare i nuovi assetti, in particolare per i comuni numericamente importanti dove sarà necessario risistemare ad esempio servizi come Anagrafe, vigilanza, situazioni debitorie ecc.. un percorso innovativo che potrà dare maggiore spazio ai piccoli comuni.
Maggiori le preoccupazioni dei piccoli comuni che, in particolare quelli del tigullio, temono la perdita di autonomia e secondo la quasi totalità dell’assemblea chiedono una dilatazione dei tempi ritenendoli troppo stretti per realizzare un confronto fattivo.