L’edizione 2011 di SMAU, evento fieristico milanese dedicato all’informatica e alle nuove tecnologie, ospita quest’anno due giorni di lavoratori e convegni dedicati interamente al progetto Smart City: esposizioni delle moderne tecnologie e possibilità di confrontarsi su quanto fatto e su quanto ancora c’è da fare.
Le tematiche sotto i riflettori sono quelle strutturali all’idea della città intelligente del futuro: efficienza energetica, edilizia sostenibile, mobilità, sicurezza, turismo, valorizzazione dei beni culturali e la ricerca dei finanziamenti necessari per l’avvio dei progetti.
I lavori sono stati avviati con una tavola rotonda a cui hanno partecipato tra gli altri, il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, Michele Emiliano, primo cittadino di Bari, Flavio Zanonato, sindaco di Padova, Nicola Ciniero, Pietro Scott Jovane e David Bevilacqua, amministratori delegati rispettivamente di IBM, Microsoft Italia e CISCO.
Introduce Giancarlo Capitani, professore di Digital Cities del Politecnico di Milano: «Le città sono, e saranno sempre di più, il motore dell’economia mondiale: il 70% della popolazione vive nei centri urbani e quindi il futuro nasce qua; il nostro sogno deve essere quello di riuscire a mettere in rete le città italiane. Genova è stata la prima, l’apripista». Oggi a ruota altre città stanno seguendo questa via, e l’osservatorio Anci – SMAU è dimostrazione tangibile di una macchina che ha iniziato a macinare strada. «Gli obbiettivi sono chiari – sottolinea il professore – ma esistono degli elementi necessari che le città devono assicurarsi: un piano strategico aggiornato, una governante efficiente e attenta, il dialogo e la condivisione con i cittadini, strategie per trovare i fondi necessari e per creare un marketing istituzionale che crei la domanda per i servizi smart».
Segue l’intervento del sindaco di Genova, Marta Vincenzi: «L’esperienza Smart City sta già portando i primi segnali di rete: Genova e Torino hanno incominciato un percorso comune, ed è il primo caso in Italia. Non sarà facile: bisogna assolutamente superare i vincoli burocratici per sbloccare i progetti, e questi devono assolutamente coinvolgere le competenze dei giovani, vero patrimonio per il futuro dei nostri insediamenti urbani». Questo progetto,però, in qualche modo deve essere sostenuto su larga scala: «Il governo potrebbe inserire Smart City nel decreto sviluppo – sottolinea la Vincenzi – riconoscendo la priorità di questa iniziativa».
La portualità e la sua rivalutazione sono al centro dell’intervento di Michele Emiliano, che sa quale sono le potenzialità dei porti del sud d’Italia. Chiude i contributi istituzionali Zanonato, che, sebbene vivendo e lavorando in una realtà urbana più piccola, mette in primo piano la centralità della mobilità dei cittadini.
I lavori dureranno per tutta la giornata di domani, 21 ottobre, e metteranno allo stesso tavolo le piccole e grandi aziende dei settori considerati “smart”, con le amministrazioni, nell’intento di trovare o rafforzare impulsi e suggestioni per continuare questo cammino. Durante tutta la durata della fiera, sarà allestito uno spazio dedicato a queste tematiche, per condividere i progressi tecnologici acquisiti, le esperienze aziendali e amministrative, creare nuovi spazi di dialogo e lavoro. I primi esempi, in fase di sperimentazione, sono già realtà: il teleriscaldamento di Torino, i lampioni a luce variabile di Barletta, il robot-spazzino di Pisa, la connessione elettrica e al contempo internet di Brescia, le aree wi-fi e i QR-Code di Genova.
La strada è lunga, ma il cammino è già iniziato: l’integrazione con la vita dei singoli sarà fondamentale per capire e cambiare il tessuto urbano del futuro; la città sarà veramente “intelligente”, se i primi ad essere smart saranno i cittadini e gli stessi amministratori.
Le tematiche sotto i riflettori sono quelle strutturali all’idea della città intelligente del futuro: efficienza energetica, edilizia sostenibile, mobilità, sicurezza, turismo, valorizzazione dei beni culturali e la ricerca dei finanziamenti necessari per l’avvio dei progetti.
I lavori sono stati avviati con una tavola rotonda a cui hanno partecipato tra gli altri, il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, Michele Emiliano, primo cittadino di Bari, Flavio Zanonato, sindaco di Padova, Nicola Ciniero, Pietro Scott Jovane e David Bevilacqua, amministratori delegati rispettivamente di IBM, Microsoft Italia e CISCO.
Introduce Giancarlo Capitani, professore di Digital Cities del Politecnico di Milano: «Le città sono, e saranno sempre di più, il motore dell’economia mondiale: il 70% della popolazione vive nei centri urbani e quindi il futuro nasce qua; il nostro sogno deve essere quello di riuscire a mettere in rete le città italiane. Genova è stata la prima, l’apripista». Oggi a ruota altre città stanno seguendo questa via, e l’osservatorio Anci – SMAU è dimostrazione tangibile di una macchina che ha iniziato a macinare strada. «Gli obbiettivi sono chiari – sottolinea il professore – ma esistono degli elementi necessari che le città devono assicurarsi: un piano strategico aggiornato, una governante efficiente e attenta, il dialogo e la condivisione con i cittadini, strategie per trovare i fondi necessari e per creare un marketing istituzionale che crei la domanda per i servizi smart».
Segue l’intervento del sindaco di Genova, Marta Vincenzi: «L’esperienza Smart City sta già portando i primi segnali di rete: Genova e Torino hanno incominciato un percorso comune, ed è il primo caso in Italia. Non sarà facile: bisogna assolutamente superare i vincoli burocratici per sbloccare i progetti, e questi devono assolutamente coinvolgere le competenze dei giovani, vero patrimonio per il futuro dei nostri insediamenti urbani». Questo progetto,però, in qualche modo deve essere sostenuto su larga scala: «Il governo potrebbe inserire Smart City nel decreto sviluppo – sottolinea la Vincenzi – riconoscendo la priorità di questa iniziativa».
La portualità e la sua rivalutazione sono al centro dell’intervento di Michele Emiliano, che sa quale sono le potenzialità dei porti del sud d’Italia. Chiude i contributi istituzionali Zanonato, che, sebbene vivendo e lavorando in una realtà urbana più piccola, mette in primo piano la centralità della mobilità dei cittadini.
I lavori dureranno per tutta la giornata di domani, 21 ottobre, e metteranno allo stesso tavolo le piccole e grandi aziende dei settori considerati “smart”, con le amministrazioni, nell’intento di trovare o rafforzare impulsi e suggestioni per continuare questo cammino. Durante tutta la durata della fiera, sarà allestito uno spazio dedicato a queste tematiche, per condividere i progressi tecnologici acquisiti, le esperienze aziendali e amministrative, creare nuovi spazi di dialogo e lavoro. I primi esempi, in fase di sperimentazione, sono già realtà: il teleriscaldamento di Torino, i lampioni a luce variabile di Barletta, il robot-spazzino di Pisa, la connessione elettrica e al contempo internet di Brescia, le aree wi-fi e i QR-Code di Genova.
La strada è lunga, ma il cammino è già iniziato: l’integrazione con la vita dei singoli sarà fondamentale per capire e cambiare il tessuto urbano del futuro; la città sarà veramente “intelligente”, se i primi ad essere smart saranno i cittadini e gli stessi amministratori.