"Villa Croce è il centro della proposta di arte contemporanea in città e conferma anche con questa mostra la sua vitalità. Andy Warhol sul comò propone una collezione interessantissima di opere d’arte contemporanea raccolte, a partire dalla fine degli anni sessanta, dalla collezionista genovese Rosetta Barabino, prima, e poi dal figlio Maurizio Barabino - che è presente oggi e che ringrazio.” Così il sindaco Marco Doria che ha visitato la mostra insieme agli ospiti, accompagnato dalla curatrice e direttrice del museo Ilaria Bonacossa
“Oltre ad esporre opere importanti – ha aggiunto Doria – questa mostra fa conoscere una collezionista genovese, diventata di fatto una delle maggiori collezioniste italiane di opere d’arte contemporanea soprattutto estere, e quindi dotata di grande curiosità intellettuale e apertura culturale”.
“L’idea del titolo della mostra – spiega la curatrice - nasce dal fatto che questa collezione è sempre stata ospitata in un ambiente domestico e quindi volevamo che già nel titolo ci fosse un richiamo alla casa. Rosetta Barabino ha sempre comprato opere la cui dimensione ‘funzionasse’ nella sua casa e Villa Croce, che prima di essere museo era una abitazione privata, è stata riallestita in modo da suggerire i diversi ambienti di una casa”.
“In questa splendida villa affacciata sul mare - sottolinea l'assessora alla cultura Carla Sibilla - una collezione di arte contemporanea raccolta nel tempo da una nostra concittadina rappresenta anche una restituzione ai genovesi che, non solo possono prendere contatto con l’arte contemporanea, ma anche capire quanto sia poliedrica la cultura della nostra città e quanto l’innovazione e la curiosità siano nel sangue di tanti genovesi. Con questa mostra il museo di Villa Croce assolve a una duplice missione: da un lato far conoscere l’arte contemporanea e dall’altro portare alla luce collezionisti genovesi che nel tempo hanno messo insieme collezioni importanti come Andy Warhol sul comò da parte di Rosetta Barabino".
"Villa Croce è un museo del sistema genovese dove si fa sperimentazione. - aggiunge Sibilla - Anche nella gestione pubblica-privata in collaborazione con Palazzo Ducale e con privati e aziende che danno il loro contributo non solo economico, ma anche di idee, di relazioni, di contatti e di promozione, con una presenza importante dell’associazione Amixi che supporta nella gestione del museo".
A giugno si inaugurerà, negli spazi della mansarda di Villa Croce, un’altra mostra con opere della collezione di un genovese, Sergio Bertola. “E’ significativo che per alcune settimane le due collezioni siano esposte contemporaneamente – spiega Bonacossa – perché i due collezionisti si conoscevano e spesso scherzavano su chi dei due era riuscito a ‘rubare’ all’altro un’opera di un autore ‘di quelli che resteranno’, come diceva Rosetta Barabino”.
Nel frattempo, Villa Croce ospiterà una mostra di opere grafiche di Eugenio Carmi, da metà aprile fino alla chiusura dell’antologica di Palazzo Ducale.
“Oltre ad esporre opere importanti – ha aggiunto Doria – questa mostra fa conoscere una collezionista genovese, diventata di fatto una delle maggiori collezioniste italiane di opere d’arte contemporanea soprattutto estere, e quindi dotata di grande curiosità intellettuale e apertura culturale”.
“L’idea del titolo della mostra – spiega la curatrice - nasce dal fatto che questa collezione è sempre stata ospitata in un ambiente domestico e quindi volevamo che già nel titolo ci fosse un richiamo alla casa. Rosetta Barabino ha sempre comprato opere la cui dimensione ‘funzionasse’ nella sua casa e Villa Croce, che prima di essere museo era una abitazione privata, è stata riallestita in modo da suggerire i diversi ambienti di una casa”.
“In questa splendida villa affacciata sul mare - sottolinea l'assessora alla cultura Carla Sibilla - una collezione di arte contemporanea raccolta nel tempo da una nostra concittadina rappresenta anche una restituzione ai genovesi che, non solo possono prendere contatto con l’arte contemporanea, ma anche capire quanto sia poliedrica la cultura della nostra città e quanto l’innovazione e la curiosità siano nel sangue di tanti genovesi. Con questa mostra il museo di Villa Croce assolve a una duplice missione: da un lato far conoscere l’arte contemporanea e dall’altro portare alla luce collezionisti genovesi che nel tempo hanno messo insieme collezioni importanti come Andy Warhol sul comò da parte di Rosetta Barabino".
"Villa Croce è un museo del sistema genovese dove si fa sperimentazione. - aggiunge Sibilla - Anche nella gestione pubblica-privata in collaborazione con Palazzo Ducale e con privati e aziende che danno il loro contributo non solo economico, ma anche di idee, di relazioni, di contatti e di promozione, con una presenza importante dell’associazione Amixi che supporta nella gestione del museo".
A giugno si inaugurerà, negli spazi della mansarda di Villa Croce, un’altra mostra con opere della collezione di un genovese, Sergio Bertola. “E’ significativo che per alcune settimane le due collezioni siano esposte contemporaneamente – spiega Bonacossa – perché i due collezionisti si conoscevano e spesso scherzavano su chi dei due era riuscito a ‘rubare’ all’altro un’opera di un autore ‘di quelli che resteranno’, come diceva Rosetta Barabino”.
Nel frattempo, Villa Croce ospiterà una mostra di opere grafiche di Eugenio Carmi, da metà aprile fino alla chiusura dell’antologica di Palazzo Ducale.