C’è grande movimento al botteghino del Teatro della Corte, con quattro postazioni operative per vendita e rinnovi degli abbonamenti alla stagione 2016/2017 del Teatro Stabile. «Il nuovo sistema che rende possibile prenotare tutti gli spettacoli per tutto l’anno è un servizio in più, ma anche il segnale di un rapporto positivo con il nostro pubblico» commenta il direttore Angelo Pastore in apertura della conferenza stampa di presentazione delle manifestazioni per il sessantacinquesimo compleanno del Teatro. «Sarà una festa di compleanno di persone mature che, con leggerezza, ma anche con iniziative mirate, vogliono aprirsi, raccontarsi, attraverso quello che è stato e quello che sarà».
Un racconto lungo sette giorni - dal 17 al 22 ottobre - ricco di appuntamenti, mostre, incontri in diversi luoghi della città, con una grande festa di piazza intorno alla sede del Teatro e un compleanno in diretta televisiva per festeggiare i sessantacinque anni del Teatro fondato nel 1951 (soci fondatori furono Comune di Genova, Regione Liguria e Provincia).
«È il sessantacinquesimo compleanno di quella che è stata la prima istituzione culturale della città e che oggi è un teatro con un pubblico sempre più numeroso e un’offerta sempre più di qualità che ha contribuito a fare di Genova una città che ha gli ingredienti per essere anche un modello trainante» ha detto l’assessore alla cultura Carla Sibilla che ha anche ricordato l’importanza della figura di Ivo Chiesa e il suo ‘gruppo pionieristico’.
La settimana, che si aprirà ufficialmente il 17 ottobre alle 11 al Museo Biblioteca dell’Attore, con l’inaugurazione della mostra fotografica 65 anni d’immagini,sarà segnata da due debutti e due produzioni: il 18 ottobre alla Corte andrà in scena, in prima nazionale, La cucina di Arnold Wesker,produzine del Teatro Stabile di genova, che sarà preceduta dagli 'auguri' del Coro del Carlo Felice. Altra prima nazionale il 19 ottobre dopo al Duse per Il borghese gentiluomo di Molière, una coproduzione Teatro Stabile di Genova e Teatro Due di Parma. L’anteprima musicale, nel foyer del teatro Duse,sarà a cura del Conservatorio.
Il 20 ottobre nella sala del Teatro Duse il sindaco di Genova Marco Doria consegnerà il Grifo, massima onorificenza della città, all’attore Eros Pagni, la cui carriera è strettamente legata allo Stabile di Genova, dalle partecipazioni alle produzioni dirette da Luigi Squarzina nei primi anni sessanta, all’interpretazione del Sindaco del rione Sanità, con la regia di Marco Sciaccaluga, per cui nel 2015 ha ricevuto il premio “Le Maschere del Teatro”.
Il 22 ottobre, giornata conclusiva della settimana, alle 9.30 nell’aula magna della Scuola di scienze umanistiche dell’Università di Genova, si terrà il convegno Ivo Chiesa: la via genovese alla ‘stabilità' teatrale o, per dirla con le parole di Angelo Pastore «un ragionamento sul quel grande uomo che è stato Ivo Chiesa», mentre nel pomeriggio, a palazzo Rosso, si ragionerà sul futuro nella tavola rotonda ‘Fare teatro in Italia. In che senso?’.
«Spiazzare e spaziare» è quasi uno slogan quello che lancia il presidente Gian Enzo Duci «spaziare anche tra le fasce d’età, con l’utilizzo di strumenti moderni per invogliare i giovani ad avvicinarsi al Teatro». Giovani sono gli studenti del Conservatorio che cureranno gli inserti di canto che accompagneranno le proiezioni in 3D sull’edificio del Teatro della Corte la sera del 18 ottobre, così come giovani sono gli allievi dell’Accademia di belle arti che hanno lavorato durante l’estate per creare il logo dei sessantacinque anni dello Stabile, e provengono per gran parte da giovani le 575 domande di partecipazione alle selezioni per il prossimo corso della Scuola di recitazione dello Stabile che è un punto di riferimento nel mondo.
E se, come ha detto Angelo Pastore, «Fulcro di un teatro sono le produzioni e lavorare con le persone che dal teatro sono state formate» lo Stabile di Genova, al compimento del suo sessantacinquesimo compleanno, oltre ad avere 65 anni di storia, ha un grande futuro davanti a sé.
Alla conferenza stampa di martedì 13 settembre hanno partecipato l’assessore alla cultura della Regione Liguria Ilaria Cavo, il responsabile dell'archivio del Museo Biblioteca dell’attore Gian Domenico Ricaldone, il professor Eugenio Buonaccorsi, il rettore dell’Università di Genova Paolo Comanducci, e i professori Mario Benvenuto e Tiziana Canfora, rispettivamente per l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio Nicolò Paganini.
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Un racconto lungo sette giorni - dal 17 al 22 ottobre - ricco di appuntamenti, mostre, incontri in diversi luoghi della città, con una grande festa di piazza intorno alla sede del Teatro e un compleanno in diretta televisiva per festeggiare i sessantacinque anni del Teatro fondato nel 1951 (soci fondatori furono Comune di Genova, Regione Liguria e Provincia).
«È il sessantacinquesimo compleanno di quella che è stata la prima istituzione culturale della città e che oggi è un teatro con un pubblico sempre più numeroso e un’offerta sempre più di qualità che ha contribuito a fare di Genova una città che ha gli ingredienti per essere anche un modello trainante» ha detto l’assessore alla cultura Carla Sibilla che ha anche ricordato l’importanza della figura di Ivo Chiesa e il suo ‘gruppo pionieristico’.
La settimana, che si aprirà ufficialmente il 17 ottobre alle 11 al Museo Biblioteca dell’Attore, con l’inaugurazione della mostra fotografica 65 anni d’immagini,sarà segnata da due debutti e due produzioni: il 18 ottobre alla Corte andrà in scena, in prima nazionale, La cucina di Arnold Wesker,produzine del Teatro Stabile di genova, che sarà preceduta dagli 'auguri' del Coro del Carlo Felice. Altra prima nazionale il 19 ottobre dopo al Duse per Il borghese gentiluomo di Molière, una coproduzione Teatro Stabile di Genova e Teatro Due di Parma. L’anteprima musicale, nel foyer del teatro Duse,sarà a cura del Conservatorio.
Il 20 ottobre nella sala del Teatro Duse il sindaco di Genova Marco Doria consegnerà il Grifo, massima onorificenza della città, all’attore Eros Pagni, la cui carriera è strettamente legata allo Stabile di Genova, dalle partecipazioni alle produzioni dirette da Luigi Squarzina nei primi anni sessanta, all’interpretazione del Sindaco del rione Sanità, con la regia di Marco Sciaccaluga, per cui nel 2015 ha ricevuto il premio “Le Maschere del Teatro”.
Il 22 ottobre, giornata conclusiva della settimana, alle 9.30 nell’aula magna della Scuola di scienze umanistiche dell’Università di Genova, si terrà il convegno Ivo Chiesa: la via genovese alla ‘stabilità' teatrale o, per dirla con le parole di Angelo Pastore «un ragionamento sul quel grande uomo che è stato Ivo Chiesa», mentre nel pomeriggio, a palazzo Rosso, si ragionerà sul futuro nella tavola rotonda ‘Fare teatro in Italia. In che senso?’.
«Spiazzare e spaziare» è quasi uno slogan quello che lancia il presidente Gian Enzo Duci «spaziare anche tra le fasce d’età, con l’utilizzo di strumenti moderni per invogliare i giovani ad avvicinarsi al Teatro». Giovani sono gli studenti del Conservatorio che cureranno gli inserti di canto che accompagneranno le proiezioni in 3D sull’edificio del Teatro della Corte la sera del 18 ottobre, così come giovani sono gli allievi dell’Accademia di belle arti che hanno lavorato durante l’estate per creare il logo dei sessantacinque anni dello Stabile, e provengono per gran parte da giovani le 575 domande di partecipazione alle selezioni per il prossimo corso della Scuola di recitazione dello Stabile che è un punto di riferimento nel mondo.
E se, come ha detto Angelo Pastore, «Fulcro di un teatro sono le produzioni e lavorare con le persone che dal teatro sono state formate» lo Stabile di Genova, al compimento del suo sessantacinquesimo compleanno, oltre ad avere 65 anni di storia, ha un grande futuro davanti a sé.
Alla conferenza stampa di martedì 13 settembre hanno partecipato l’assessore alla cultura della Regione Liguria Ilaria Cavo, il responsabile dell'archivio del Museo Biblioteca dell’attore Gian Domenico Ricaldone, il professor Eugenio Buonaccorsi, il rettore dell’Università di Genova Paolo Comanducci, e i professori Mario Benvenuto e Tiziana Canfora, rispettivamente per l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio Nicolò Paganini.
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