Elisabetta Pozzi è “La Diva” capricciosa dello Stabile

Mercoledì 19 novembre ha debuttato al Teatro Duse di Genova “La Diva”, per la regia di Laura Sicignano con Elisabetta Pozzi e Sara Cianfriglia. Lo spettacolo resterà in scena fino al 23 novembre.

Testo Alternativo
Elisabetta Pozzi è Julia Lambert. Definita dalla stampa “la più grande attrice d’Inghilterra”, la protagonista si ritrova a fare i conti con una crisi di identità, non riesce  ad accettare il tempo che passa ed in concomitanza con la duecentesima  replica della “Fedra” di Racine, rievoca, nel suo camerino invaso di fiori, i suoi primi cinquant’anni di carriera.

I racconti di Julia Lambert non sono narrati in maniera lineare e cronologica ma vengono esposti in modo istintivo e passionale, riprendendo il flusso di coscienza di Joyce.
Elisabetta Pozzi riesce, con l’uso che è in grado di fare della propria voce, a rendere vivi e reali “gli opposti” che nella personalità di Julia coesistono: entusiasmo e depressione, cinismo ed ingenuità, egocentrismo e generosità, riuscendo a trasmettere l’immagine di una donna fragile ma capace di reagire con forza e determinazione, talvolta celando i suoi sentimenti ed indossando le maschere dei personaggi che ha interpretato sulla scena.

Il racconto degli amori, delle delusioni, delle sofferenze e delle gioie di Julia è costantemente seguito dalla sua fedele cameriera, interpretata da Sara Cianfriglia. Questo personaggio estremamente enigmatico, reso muto sulla scena, riesce, solamente attraverso la sua fisicità, a rappresentare tutta l’ambiguità che lo caratterizza. Ora amica e confidente, ora dura e severa e talvolta anche indifferente, risulta inafferrabile ed indefinibile riuscendo benissimo a bilanciare la figura della protagonista che, al contrario, si svela poco a poco allo spettatore in tutte le sue contraddizioni.

L’arredamento decadente del camerino assieme ai moltissimi fiori recisi presenti sulla scena, accompagnano e sottolineano la crisi di una donna che, “convinta di essere giunta all’apice della sua vita, si vede crollare tutto intorno. Ogni relazione si polverizza come il suo sé”.


La regista Laura Sicignano, che ha curato anche la riduzione drammaturgica, mescola toni allegri con altri più malinconici creando un risultato non banale e cucito addosso alla sua protagonista.
E’ riuscita a mettere in luce , con sensibilità, delicatezza e discrezione il dolore di Julia per il rapporto difficile e conflittuale con il figlio, il quale la accusa di non esistere affermando “non esisti, mamma. Sei solo un veicolo per tutte le persone che fingi di essere”.

L’attenzione del pubblico viene mantenuta viva fino alla fine grazie alle doti attoriali di Elisabetta Pozzi, realmente capace di trasmettere e far provare emozioni.
Non si tratta di uno spettacolo di puro intrattenimento, bensì di una rappresentazione in grado di far riflettere, facendo confrontare lo spettatore con fragilità, paure e passioni che egli stesso vive.

Informazioni: www.genovateatro.it





21 novembre 2014
Ultimo aggiornamento: 21/11/2014
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