Giunta alla diciannovesima edizione, la manifestazione organizzata dal Centro culturale Primo Levi e dal Comune di Genova, rappresenta ogni anno un momento di grande importanza per il Centro e per la città di Genova, con l’intento di onorare coloro che, con il proprio impegno morale, spirituale e civile, hanno contribuito alla pace ed alla giustizia per un mondo libero da pregiudizi, razzismo e intolleranza.
Nel corso dell’iniziativa il premiato è chiamato a tenere un discorso pubblico, in una cerimonia dove hanno sempre partecipato autorità nazionali e locali, affiancate da personalità chiamate a testimoniare l'opera del premiato. Nelle precedenti edizioni sono stati premiati: Elie Wiesel, Willy Brandt, Hans Jorghen Holst, Jacques Delors, Lea Rabin, Médecins Sans Frontières, Shimon Peres, Carlo Azeglio Ciampi, Carla Del Ponte, Nadine Gordimer, Andrea Riccardi, Amos Oz, Simone Veil, Andrzej Wajda, Ágnes Heller, Jacob Finci, Denis Mukwege, Guido Calabresi, e ora, Sebastião Salgado.
Per partecipare alla cerimonia è necessario ritirare un coupon che sarà distribuito a Palazzo Ducale dalle ore 11 alle ore 18 del 27.11
Il fotografo brasialiano riceve l’onoreficenza per: “Lo sguardo e la passione con i quali il più grande documentarista fotografico del nostro tempo ha testimoniato per anni e in ogni luogo del pianeta le drammatiche condizioni di vita dei popoli africani, le tragiche condizioni del mondo del lavoro, la situazione di soggezione politica dei popoli dell'America Latina, le grandi migrazioni umane.
Al termine di questo lungo viaggio, Salgado, ha esplorato la necessità per l'uomo di salvaguardare l'ambiente in cui vive nel rispetto e nella protezione della natura. Proposito da lui realizzato con coerenza, grazie alla fondazione dell'Istituto Terra e alla riforestazione di una parte della regione brasiliana Minas Gerais, divenuta oggi una grande riserva naturale".
Così recita la motivazione stilata dalla commissione scientifica del Centro culturale Primo Levi.
L’opera di Salgado si allinea con l’insegnamento portato avanti da Primo Levi nel corso della sua vita e con le sue opere. In particolare possiamo pensare che le immagini di Salgado ben rappresentano i temi trattati da Primo Levi nel libro I sommersi e i salvati l’opera che Levi porta a compimento, quarant’anni dopo la pubblicazione di Se questo è un uomo, e che vuole essere la testimonianza oltre alle riflessioni che hanno animato quel suo primo libro.
«È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire», e indubbiamente la fotografia rappresenta un grande e unico strumento per conservare la memoria.
Nel corso dell’iniziativa il premiato è chiamato a tenere un discorso pubblico, in una cerimonia dove hanno sempre partecipato autorità nazionali e locali, affiancate da personalità chiamate a testimoniare l'opera del premiato. Nelle precedenti edizioni sono stati premiati: Elie Wiesel, Willy Brandt, Hans Jorghen Holst, Jacques Delors, Lea Rabin, Médecins Sans Frontières, Shimon Peres, Carlo Azeglio Ciampi, Carla Del Ponte, Nadine Gordimer, Andrea Riccardi, Amos Oz, Simone Veil, Andrzej Wajda, Ágnes Heller, Jacob Finci, Denis Mukwege, Guido Calabresi, e ora, Sebastião Salgado.
Per partecipare alla cerimonia è necessario ritirare un coupon che sarà distribuito a Palazzo Ducale dalle ore 11 alle ore 18 del 27.11
Il fotografo brasialiano riceve l’onoreficenza per: “Lo sguardo e la passione con i quali il più grande documentarista fotografico del nostro tempo ha testimoniato per anni e in ogni luogo del pianeta le drammatiche condizioni di vita dei popoli africani, le tragiche condizioni del mondo del lavoro, la situazione di soggezione politica dei popoli dell'America Latina, le grandi migrazioni umane.
Al termine di questo lungo viaggio, Salgado, ha esplorato la necessità per l'uomo di salvaguardare l'ambiente in cui vive nel rispetto e nella protezione della natura. Proposito da lui realizzato con coerenza, grazie alla fondazione dell'Istituto Terra e alla riforestazione di una parte della regione brasiliana Minas Gerais, divenuta oggi una grande riserva naturale".
Così recita la motivazione stilata dalla commissione scientifica del Centro culturale Primo Levi.
L’opera di Salgado si allinea con l’insegnamento portato avanti da Primo Levi nel corso della sua vita e con le sue opere. In particolare possiamo pensare che le immagini di Salgado ben rappresentano i temi trattati da Primo Levi nel libro I sommersi e i salvati l’opera che Levi porta a compimento, quarant’anni dopo la pubblicazione di Se questo è un uomo, e che vuole essere la testimonianza oltre alle riflessioni che hanno animato quel suo primo libro.
«È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire», e indubbiamente la fotografia rappresenta un grande e unico strumento per conservare la memoria.
