Lungo e carico di emozioni il corteo che ha percorso, come ogni 25 aprile, via XX settembre sostando al Ponte monumentale per l’omaggio civile e militare ai caduti della Resistenza e ai deportati. Un applauso commosso ha accolto in particolare il gonfalone della Città di Genova, decorato di medaglia d’oro, e le bandiere dell’Anpi.
Presenti tutte le autorità, la Prefetto Fiamma Spena, l’ammiraglio Pettorino, i comandi di tutte le Forze armate, il Questore e, insieme al sindaco Marco Doria, gli altri primi i cittadini del Genovesato, diversi parlamentari e l’assessore regionale Ilaria Cavo.
Piazza Matteotti è stata ancora una volta teatro di una manifestazione di sentito impegno civile e di testimonianza per la democrazia. Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’Anpi, nel suo discorso ufficiale, richiama soprattutto il valore di questo impegno, il dovere di non restare “indifferenti” di fronte ai venti di guerra che soffiano nel mondo, all’ emergere in varie forme del razzismo e del fascismo in Europa, al diffondersi di chiusure, di muri, di “egoismo” fino alla volontà di ricacciare indietro i disperati che cercano salvezza sulle nostre coste.
Smuraglia ripercorre i principi fondamentali della Costituzione: il lavoro, il diritto ad una occupazione adeguatamente retribuita, l’eguaglianza, il ripudio della guerra, il diritto sociale alla salute. È evidente che la Costituzione è ancora largamente disattesa nella realtà - osserva Smuraglia – e qualcuno vorrebbe cambiare la nostra Carta. “No, dobbiamo invece impegnarci per cambiare la realtà, realizzando pienamente la Costituzione”.
L’impegno civile e il dovere di “scegliere” oggi, così come scelsero gli antifascisti sotto la dittatura, i partigiani nelle città e sulle montagne e quanti fornirono appoggio alla loro lotta, sono i temi dell’intervento del Sindaco Doria, accolto e seguito da un insistito applauso.
C’è un unico muro che dobbiamo erigere, un muro fatto soltanto di valori - osserva il sindaco – quello che anche oggi deve distinguere l’antifascismo da ciò che significa tuttora fascismo: il razzismo, la guerra, le discriminazioni, la violenza.
Presenti tutte le autorità, la Prefetto Fiamma Spena, l’ammiraglio Pettorino, i comandi di tutte le Forze armate, il Questore e, insieme al sindaco Marco Doria, gli altri primi i cittadini del Genovesato, diversi parlamentari e l’assessore regionale Ilaria Cavo.
Piazza Matteotti è stata ancora una volta teatro di una manifestazione di sentito impegno civile e di testimonianza per la democrazia. Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’Anpi, nel suo discorso ufficiale, richiama soprattutto il valore di questo impegno, il dovere di non restare “indifferenti” di fronte ai venti di guerra che soffiano nel mondo, all’ emergere in varie forme del razzismo e del fascismo in Europa, al diffondersi di chiusure, di muri, di “egoismo” fino alla volontà di ricacciare indietro i disperati che cercano salvezza sulle nostre coste.
Smuraglia ripercorre i principi fondamentali della Costituzione: il lavoro, il diritto ad una occupazione adeguatamente retribuita, l’eguaglianza, il ripudio della guerra, il diritto sociale alla salute. È evidente che la Costituzione è ancora largamente disattesa nella realtà - osserva Smuraglia – e qualcuno vorrebbe cambiare la nostra Carta. “No, dobbiamo invece impegnarci per cambiare la realtà, realizzando pienamente la Costituzione”.
L’impegno civile e il dovere di “scegliere” oggi, così come scelsero gli antifascisti sotto la dittatura, i partigiani nelle città e sulle montagne e quanti fornirono appoggio alla loro lotta, sono i temi dell’intervento del Sindaco Doria, accolto e seguito da un insistito applauso.
C’è un unico muro che dobbiamo erigere, un muro fatto soltanto di valori - osserva il sindaco – quello che anche oggi deve distinguere l’antifascismo da ciò che significa tuttora fascismo: il razzismo, la guerra, le discriminazioni, la violenza.