Neppure il tempo di cancellarle, che ne fanno subito di nuove. Sono le scritte spray sui muri – oscene, sciocche, efferate - che a ondate successive deturpano la città. Un problema diffuso un po’ ovunque, ma sentito in modo particolare nel Centro Storico, patrimonio dell’Unesco per i palazzi storici, i Rolli, le cui facciate, rimesse a nuovo da cittadini e enti pubblici, vengono imbrattate da scritte, vecchi manifesti e locandine che a volte sopravvivono, nella generale trascuratezza, da un anno all'altro.
Per combattere il degrado causato dalla diffusione di graffiti, Comune di Genova e Soprintendenza della Liguria, si sono alleati per sostenere enti e privati cittadini, proprietari di immobili, nella ripulitura e il ripristino delle facciate.
La decisione, scaturita nel corso di un incontro operativo presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Liguria, a cui seguirà un tavolo tecnico in Prefettura con le Forze dell’Ordine e la Procura, è stata presentata stamani alla stampa dall’assessore Gianni Crivello, il presidente di Aster Agostino Barisione, il responsabile P.M. Centro est Alfredo Rucher, il soprintendente Vincenzo Tiné e il responsabile dell’Area Monumenti della Soprintendenza Roberto Leone.
“E’ un problema che, oltre a intrecciarsi con la qualità della vita dei cittadini, è dirompente per l’immagine turistica della città – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Gianni Crivello. Ma non vi sono solo i graffiti da cancellare, ma anche insegne e manifesti abusivi e lavori non autorizzati. E’ dal 2012 che interveniamo, limitatamente agli edifici pubblici, per rimuovere le scritte sui muri, per una spesa che si aggira intorno ai 50.000 annui, prevalentemente per rimuovere frasi particolarmente odiose, che istigano alla violenza contro lo Stato, le religioni e le Forze dell’Ordine”.
Un impegno che si avvarrà del concorso degli altri enti che condividono questi obiettivi in termini istituzionali, come Prefettura, Forze dell’Ordine e Procura, ai quali sarà richiesta una speciale collaborazione per il controllo e la repressione delle varie tipologie di danno ai beni culturali genovesi. La Soprintendenza aveva effettuato nei mesi scorsi un accurato e dettagliato reportage fotografico dal quale era emerso lo stato di degrado di alcuni tra i più importanti palazzi genovesi.
“Sono più di vent’anni – ha detto il sovrintendente Vincenzo Tinè – che a Genova si restaurano palazzi e risistemano strade del Centro Storico. Una città la cui bellezza, partendo dal Porto Antico, rischia di essere messa in discussione dall’azione di writer privi di scrupoli ai quali è ridicolo attribuire velleità artistiche. Uno scempio continuo che deturpa palazzi e chiese di grande pregio, come le colonne della chiesa di San Donato, imbrattate solo pochi giorni fa. Al degrado, poi, subentra degrado e, alle scritte, si aggiunge l’affissione abusiva e i lavori in facciata lasciati a metà. Bisogna chiamare tutti a una assunzione di responsabilità, che non riguarda solo i proprietari privati ma anche gli enti pubblici”.
Ogni intervento per rimuovere le scritte sui muri è costato in media 1.000 euro. A volte basta un po’ di vernice, in altre è necessario, come nel caso delle colonne delle chiese e dei palazzi storici, l’intervento di ditte specializzate e restauratori. Sono due le pattuglie della Polizia Municipale impegnate ogni mattina nel Centro Storico per contrastare i writer, due nel pomeriggio e presto dovrebbe aggiungersene un'altra in borghese coadiuvata dalle forze dell'ordine per monitorare la situazione dei vicoli anche nelle ore notturne.
Per combattere il degrado causato dalla diffusione di graffiti, Comune di Genova e Soprintendenza della Liguria, si sono alleati per sostenere enti e privati cittadini, proprietari di immobili, nella ripulitura e il ripristino delle facciate.
La decisione, scaturita nel corso di un incontro operativo presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Liguria, a cui seguirà un tavolo tecnico in Prefettura con le Forze dell’Ordine e la Procura, è stata presentata stamani alla stampa dall’assessore Gianni Crivello, il presidente di Aster Agostino Barisione, il responsabile P.M. Centro est Alfredo Rucher, il soprintendente Vincenzo Tiné e il responsabile dell’Area Monumenti della Soprintendenza Roberto Leone.
“E’ un problema che, oltre a intrecciarsi con la qualità della vita dei cittadini, è dirompente per l’immagine turistica della città – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Gianni Crivello. Ma non vi sono solo i graffiti da cancellare, ma anche insegne e manifesti abusivi e lavori non autorizzati. E’ dal 2012 che interveniamo, limitatamente agli edifici pubblici, per rimuovere le scritte sui muri, per una spesa che si aggira intorno ai 50.000 annui, prevalentemente per rimuovere frasi particolarmente odiose, che istigano alla violenza contro lo Stato, le religioni e le Forze dell’Ordine”.
Un impegno che si avvarrà del concorso degli altri enti che condividono questi obiettivi in termini istituzionali, come Prefettura, Forze dell’Ordine e Procura, ai quali sarà richiesta una speciale collaborazione per il controllo e la repressione delle varie tipologie di danno ai beni culturali genovesi. La Soprintendenza aveva effettuato nei mesi scorsi un accurato e dettagliato reportage fotografico dal quale era emerso lo stato di degrado di alcuni tra i più importanti palazzi genovesi.
“Sono più di vent’anni – ha detto il sovrintendente Vincenzo Tinè – che a Genova si restaurano palazzi e risistemano strade del Centro Storico. Una città la cui bellezza, partendo dal Porto Antico, rischia di essere messa in discussione dall’azione di writer privi di scrupoli ai quali è ridicolo attribuire velleità artistiche. Uno scempio continuo che deturpa palazzi e chiese di grande pregio, come le colonne della chiesa di San Donato, imbrattate solo pochi giorni fa. Al degrado, poi, subentra degrado e, alle scritte, si aggiunge l’affissione abusiva e i lavori in facciata lasciati a metà. Bisogna chiamare tutti a una assunzione di responsabilità, che non riguarda solo i proprietari privati ma anche gli enti pubblici”.
Ogni intervento per rimuovere le scritte sui muri è costato in media 1.000 euro. A volte basta un po’ di vernice, in altre è necessario, come nel caso delle colonne delle chiese e dei palazzi storici, l’intervento di ditte specializzate e restauratori. Sono due le pattuglie della Polizia Municipale impegnate ogni mattina nel Centro Storico per contrastare i writer, due nel pomeriggio e presto dovrebbe aggiungersene un'altra in borghese coadiuvata dalle forze dell'ordine per monitorare la situazione dei vicoli anche nelle ore notturne.