Marcia della memoria, Genova ha ricordato gli ebrei genovesi deportati nel ‘43 

Una marcia silenziosa da Galleria Mazzini alla Sinagoga di via Bertora, due luoghi che ricordano la deportazione degli ebrei di Genova, il 3 novembre 1943, e del loro rabbino Riccardo Pacifici. Organizzato come ogni anno dalla Comunità ebraica, dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Centro Primo Levi, il corteo ha rievocato su cartelli neri i tristi nomi dei campi di sterminio e racchiuso nello striscione di apertura il significato più profondo: “Non c’è futuro senza memoria”. La fotografia è per gentile concessione di Andrea Leoni

Testo Alternativo
Subito alle spalle, il gonfalone di Genova. E di un percorso dalla storia al presente ha parlato il sindaco Marco Doria che ha partecipato insieme all’assessore Elena Fiorini. “La rimozione della memoria della Shoah – ha affermato – è magari comprensibile se compiuta dalle vittime, è invece colpevole se compiuta da altri”. Le radici del genocidio furono indubbiamente il razzismo e l’intolleranza, connessi al totalitarismo, alla guerra e tragicamente anche alla moderna tecnologia del Novecento. Le radici di quel terribile evento - ha osservato ancora il sindaco - non spiegano però tutto. La Shoah avvenne perché ci furono uomini che la determinarono consapevolmente, molti che ne furono complici e tantissimi altri che restarono indifferenti. Solo pochi decisero allora di opporsi. La Shoah è una vicenda assolutamente specifica, non confrontabile ad altre, ma riflettere su di essa è importante perché in tante parti del mondo si manifestano oggi vicende più o meno estreme di discriminazione, razzismo, intolleranza. Sull’inquietante diffusione in Europa e nel mondo di gruppi, partiti e addirittura istituzioni che negano la Shoah si sono soffermati il rabbino capo Giuseppe Momigliano, il presidente della Comunità ebraica di Genova Amnon Cohen e Andrea Chiappori della Comunità di Sant’Egidio. “Non deve più accadere – ha esclamato Cohen – né a casa nostra né a casa d’altri. Accettare il diverso vuol dire crescere”.
4 novembre 2014
Ultimo aggiornamento: 04/11/2014
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