Rientrati a Genova il 30 Luglio, sono stati accolti e salutati dal Sindaco Doria, che ha ringraziato i volontari e tutte le associazioni che hanno collaborato alla buona riuscita della missione. Iniziativa che associa all’azione umanitaria anche quella del riuso di varie attrezzature oltre al farci conoscere le diverse situazioni ed emergenze nei territori toccati dalle Azioni di Music for Peace.
Missione che quest’anno hanno conosciuto diversi intoppi trovandosi nel mezzo delle rivolte iniziate il 27 giugno al Cairo sfociate nella rivoluzione in Egitto (29 e 30 giugno), contro il presidente Morsi. Quaranta giorni, tanto è durata la permanenza in zone ostili e in rivolta del convoglio, per ottenere i vari permessi peraltro già concordati tramite Ambasciate, un notevole esborso economico per necessarie misure di sicurezza, che come evidenziato da Stefano Rebora, non sono mai state presenti.
Una vicenda che alla fine si è conclusa positivamente con la consegna dei materiali il giorno 27 luglio. L’operazione condotta da Stefano Rebora ha messo in evidenza il mancato rispetto di alcune norme della Convenzione di Ginevra, che impone agli stati di garantire il passaggio dei beni essenziali per la popolazione civile anche in caso di blocco militare, oltre a sancire il diritto all’assistenza della stessa, velocizzando il passaggio dei convogli e garantendo rispetto e protezione al personale di soccorso.
I Volontari hanno anche attivato alcune azioni politiche da parte di diverse amministrazioni, fra cui quella Genovese, dove il Sindaco, che ha sempre seguito l’evolversi della situazione non ha esitato a diffondere ad inviare un appello tramite WEB, per sollecitare l’intervento dello Stato Italiano. Notevole anche il movimento spontaneo tramite WEB che ha raggiunto in 24 ore oltre 2000 adesioni, riuscendo a sensibilizzare i Media sul convoglio bloccato in Egitto.
I Parlamentari Arturo Scotto e Mario Tullo hanno promosso specifiche interrogazioni alla III commissione Affari esteri e Comunitari . Una missione voluta e condotta con tenacia, che si è conclusa dopo la consegna delle merci, trasportate tramite container messi a disposizione gratuitamente dalla Messina, con il rientro dei cinque volontari il 30 luglio, pronti a riattivare nuove e consolidate raccolte merci, ma anche attività ricreative ed educative a favore delle realtà sofferenti ed emarginate
Missione che quest’anno hanno conosciuto diversi intoppi trovandosi nel mezzo delle rivolte iniziate il 27 giugno al Cairo sfociate nella rivoluzione in Egitto (29 e 30 giugno), contro il presidente Morsi. Quaranta giorni, tanto è durata la permanenza in zone ostili e in rivolta del convoglio, per ottenere i vari permessi peraltro già concordati tramite Ambasciate, un notevole esborso economico per necessarie misure di sicurezza, che come evidenziato da Stefano Rebora, non sono mai state presenti.
Una vicenda che alla fine si è conclusa positivamente con la consegna dei materiali il giorno 27 luglio. L’operazione condotta da Stefano Rebora ha messo in evidenza il mancato rispetto di alcune norme della Convenzione di Ginevra, che impone agli stati di garantire il passaggio dei beni essenziali per la popolazione civile anche in caso di blocco militare, oltre a sancire il diritto all’assistenza della stessa, velocizzando il passaggio dei convogli e garantendo rispetto e protezione al personale di soccorso.
I Volontari hanno anche attivato alcune azioni politiche da parte di diverse amministrazioni, fra cui quella Genovese, dove il Sindaco, che ha sempre seguito l’evolversi della situazione non ha esitato a diffondere ad inviare un appello tramite WEB, per sollecitare l’intervento dello Stato Italiano. Notevole anche il movimento spontaneo tramite WEB che ha raggiunto in 24 ore oltre 2000 adesioni, riuscendo a sensibilizzare i Media sul convoglio bloccato in Egitto.
I Parlamentari Arturo Scotto e Mario Tullo hanno promosso specifiche interrogazioni alla III commissione Affari esteri e Comunitari . Una missione voluta e condotta con tenacia, che si è conclusa dopo la consegna delle merci, trasportate tramite container messi a disposizione gratuitamente dalla Messina, con il rientro dei cinque volontari il 30 luglio, pronti a riattivare nuove e consolidate raccolte merci, ma anche attività ricreative ed educative a favore delle realtà sofferenti ed emarginate