Raccontare il bello e il buono della Liguria, attraverso le esperienze dei suoi imprenditori e i desideri di innovazione e ricerca di nuovi mercati. Su come trasformare la nostra regione in uno spazio economico in cui conviene investire si sono interrogati amministratori, imprenditori e universitari nel corso del convegno “Il potenziale di un grande territorio” che si è tenuto oggi a Palazzo San Giorgio.
L’incontro, organizzato da Deloitte Genova con il progetto “Why Liguria – Il bello e il buono”, è stato introdotto da Paolo Emilio Signorini, presidente autorità portuale, Marco Bucci, il sindaco di Genova, Monsignor Nicolò Anselmi, Vescovo ausiliare di Genova, Giovanni Mondini, presidente Confindustria e Luigi Puddu, professore Università di Torino.
Dopo gli interventi di apertura si è svolta una tavola rotonda a cui hanno preso parte, Augusto Cosulich, Gian Enzo Ducci, Edoardo Garrone, Maurizio Gattiglia, Mattia Noberasco, Neil Palomba e Massimo Pollio.
Moderatore Alberto Quarati, giornalista del Secolo XIX.
Le conclusioni, intitolate “Le tradizioni per il futuro”, sono di Vittorio Doria Lamba.
Nel convegno si parla di un generale aumento dell’attenzione verso la nostra città e regione. I segnali positivi provengono dal porto, che sta andando molto bene e che quest’anno chiuderà in netta ripresa rispetto agli anni passati, dallo shipping, che si sta riprendendo a livello mondiale con sé benefici nel trasporto e nella logistica, e dal turismo, che è diventato un punto di forza nell’economia cittadina. Ma, per assumere decisioni concrete, ci si deve avvallere di persone che sanno avanzare le giuste proposte, basate su esperienza e elementi oggettivi.
“Siamo molto soddisfatti – ha detto il sindaco marco Bucci - che Deloitte, ai primi posti nella realtà mondiale nei servizi professionali alle imprese, abbia preso così a cuore il nostro territorio. Concordiamo pienamente su quelle che sono le linee economiche che faranno Genova grande: porto, logistica, turismo e alta tecnologia. Ma i risultati, oggi soddisfacenti, potranno decollare solo con un sistema infrastrutturale di supporto, come il nuovo nodo ferroviario e il Terzo Valico. Nel settore industriale, ad esempio, dove noi ci giochiamo le carte migliori, possiamo ambire al primo o ai primissimi posti nel nostro Paese e in Europa, anche perché il Nord Italia è e rimane la regione più ricca del vecchio continente. Su questa base, dobbiamo agire affinché Genova torni a essere una realtà economica dove investire rende di più che in qualsiasi altra parte. I motivi sono noti. Qualità della vita, capitale umano, università, commercio e tecnologia, con un costo del lavoro più basso tra nostri diretti concorrenti: il 15% in meno rispetto a Milano, il 30% in meno rispetto a Parigi e 60% rispetto alla Germania. Siamo estremante competitivi. Se poi c’è – ha concluso Bucci - una amministrazione che aiuta, che frena la burocrazia, dando agli imprenditori la possibilità di fare il proprio lavoro e di farlo bene abbiamo veramente un poker d’assi vincente”.
L’incontro, organizzato da Deloitte Genova con il progetto “Why Liguria – Il bello e il buono”, è stato introdotto da Paolo Emilio Signorini, presidente autorità portuale, Marco Bucci, il sindaco di Genova, Monsignor Nicolò Anselmi, Vescovo ausiliare di Genova, Giovanni Mondini, presidente Confindustria e Luigi Puddu, professore Università di Torino.
Dopo gli interventi di apertura si è svolta una tavola rotonda a cui hanno preso parte, Augusto Cosulich, Gian Enzo Ducci, Edoardo Garrone, Maurizio Gattiglia, Mattia Noberasco, Neil Palomba e Massimo Pollio.
Moderatore Alberto Quarati, giornalista del Secolo XIX.
Le conclusioni, intitolate “Le tradizioni per il futuro”, sono di Vittorio Doria Lamba.
Nel convegno si parla di un generale aumento dell’attenzione verso la nostra città e regione. I segnali positivi provengono dal porto, che sta andando molto bene e che quest’anno chiuderà in netta ripresa rispetto agli anni passati, dallo shipping, che si sta riprendendo a livello mondiale con sé benefici nel trasporto e nella logistica, e dal turismo, che è diventato un punto di forza nell’economia cittadina. Ma, per assumere decisioni concrete, ci si deve avvallere di persone che sanno avanzare le giuste proposte, basate su esperienza e elementi oggettivi.
“Siamo molto soddisfatti – ha detto il sindaco marco Bucci - che Deloitte, ai primi posti nella realtà mondiale nei servizi professionali alle imprese, abbia preso così a cuore il nostro territorio. Concordiamo pienamente su quelle che sono le linee economiche che faranno Genova grande: porto, logistica, turismo e alta tecnologia. Ma i risultati, oggi soddisfacenti, potranno decollare solo con un sistema infrastrutturale di supporto, come il nuovo nodo ferroviario e il Terzo Valico. Nel settore industriale, ad esempio, dove noi ci giochiamo le carte migliori, possiamo ambire al primo o ai primissimi posti nel nostro Paese e in Europa, anche perché il Nord Italia è e rimane la regione più ricca del vecchio continente. Su questa base, dobbiamo agire affinché Genova torni a essere una realtà economica dove investire rende di più che in qualsiasi altra parte. I motivi sono noti. Qualità della vita, capitale umano, università, commercio e tecnologia, con un costo del lavoro più basso tra nostri diretti concorrenti: il 15% in meno rispetto a Milano, il 30% in meno rispetto a Parigi e 60% rispetto alla Germania. Siamo estremante competitivi. Se poi c’è – ha concluso Bucci - una amministrazione che aiuta, che frena la burocrazia, dando agli imprenditori la possibilità di fare il proprio lavoro e di farlo bene abbiamo veramente un poker d’assi vincente”.