Nelle stanze della Duchessa Brignole - Sale. A Palazzo Rosso rinasce l'Ottocento

I musei di Strada Nuova si arricchiscono di nuovi tesori. A Palazzo Rosso, in occasione dei prossimi Rolli Days in programma il 15 e 16 ottobre, i cittadini e i tanti turisti attesi potranno vedere le cinque nuove sale dedicate ad arredi, sculture e dipinti dell'Ottocento. Sono state riarredate le stanze dell'ultimo piano di Palazzo Rosso, dove vissero Antonio Brignole-Sale con la moglie Artemisia Negrone e le figlie Maria e Luisa. Un percorso nell'Ottocento fra tappeti preziosi, quadri importanti, tessuti damascati e mobili di architetti famosi, a conferma del gusto raffinato di questa famiglia sempre generosa con la città

Si cammina su tappeti sontuosi, in stanze finemente arredate con i mobili commissionati da Antonio Brignole-Sale, intorno al 1840, all’ebanista inglese Henry Thomas Peters e quelli francesi, opera di Jean-Jacques Werner e Guillaume Grohé, provenienti da Parigi, dove Maria Brignole-Sale (1811-1888), risiedette col marito, Raffaele de Ferrari, dal 1854 alla morte all'Hôtel de Matignon. Oggi è la dimora del Primo ministro francese.

Benvenuti all’ultimo piano di Palazzo Rosso dove, grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, è stato possibile recuperare le stanze abitate dalle ultime due generazioni della famiglia Brignole – Sale, cioè Antonio (1786-1863) con la moglie Artemisia Negrone e le figlie Maria e Luisa.

«Con il recupero e l’apertura al pubblico di queste cinque stanze – commenta il sindaco Marco Doria – si arricchisce ulteriormente il percorso museale di Strada Nuova. Questi sono musei in continuo divenire, non sono “fermi”, continuano ad ampliarsi: gli spazi restituiti alla fruizione del pubblico a Palazzo Tursi, il passaggio tra Palazzo Bianco e Palazzo Tursi inaugurato prima dell’estate e ora qui a Palazzo Rosso dove l’ultimo piano, prima adibito a uffici, è stato riportato al suo splendore originario. Questo è un altro passo sulla strada della valorizzazione di Genova come città d’arte e di storia.  Il sistema culturale che siamo riusciti a creare, anche grazie a un’efficace collaborazione con soggetti privati, migliora la qualità di vita dei genovesi ed è una risorsa fondamentale per la promozione turistica della città. L’aumento costante dei visitatori, il successo dei Rolli Days, dimostrano che l’Amministrazione comunale ha fatto bene a considerare l’impegno per la cultura e quello per la promozione turistica tra le sue scelte fondamentali».

Danneggiate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e poi adibite a uffici, queste stanze avevano perso il loro charme di casa privata di metà Ottocento, che è stato sapientemente ricreato con gli eleganti arredi e le fini suppellettili, testimonianza del gusto raffinato dei padroni di casa.

Sono stati riuniti qui anche i ritratti degli ultimi Brignole, che oltre a costituire un’antologia di ritrattistica ottocentesca, servono a far comprendere ai visitatori qual era l’idea di pubblica fruizione iniziata da Antonio Brignole-Sale e, di fatto, imposto in sede testamentaria da Luisa (1822-1868): vi è il dipinto che ritrae la firma dell'atto di donazione alla città di Genova del Palazzo Rosso “colle entrostanti Galleria di Quadri e Biblioteca” da parte di Maria Brignole-Sale e un delegato di suo figlio Filippo de Ferrari, il 12 gennaio 1874.

Inoltre, nelle sue ultime volontà,  Maria volle destinare a Palazzo Rosso anche parte dei mobili, molti quadri e tanti oggetti personali della sua residenza francese, dando luogo a una raccolta unica per qualità in tutta Italia.

«Visitare Palazzo Rosso è come fare un viaggio nella storia, con ambienti e arredi propri, non ricreati - racconta Piero Boccardo, direttore dei Musei di Strada Nuova – perché il palazzo conserva decorazioni e arredi di ben sette sue fasi abitative, dal 1680 al 1950. Questa sua ricca e sorprendente stratificazione storica costituisce un documento unico di storia dell’abitare dalla fine del Seicento alla metà del Novecento».

«Ci sono voluti quattro anni di lavoro – spiega l’assessore alla Cultura Carla Sibilla – per arrivare a questo splendido risultato. Come Amministrazione siamo grati alla Compagnia di San Paolo che da anni sostiene gli interventi di recupero dei musei di Strada Nuova che, quest’anno, hanno visto aumentare le visite del 27 per cento rispetto al 2015. Questo dato indica il grande apprezzamento da parte del pubblico per l’offerta museale di una città sempre più dinamica e viva culturalmente».

Con le sale dell’ultimo piano del museo si porta a compimento un lavoro a più ampio raggio finanziato dalla Compagnia di San Paolo che, nel 2013, aveva permesso la ripresentazione al pubblico della volta e delle pareti affrescate della Sala dell’Autunno, ripristinandovi la quadreria seicentesca, e della Loggia delle Rovine, cioè due ambienti che fanno parte del più antico di questi appartamenti. Ora si potrà vedere anche quanto è rimasto della fase ottocentesca della nobile dimora, mentre due altri appartamenti che ancora sussistono all’interno del palazzo – il mezzanino del 1710 e le stanze del 1783 – non sono accessibili al pubblico perché ancora da restaurare.

I lavori edili sono stati diretti dal Settore Edifici di Pregio e Istituzionali del Comune di Genova e la sistemazione museologica è frutto della collaborazione dell’architetto Corrado Anselmi con la Direzione dei Musei di Strada Nuova e con Eugenio Labate per la parte illuminotecnica. I lavori di allestimento sono stati realizzati da ArticolArte srl.
27 settembre 2016
Ultimo aggiornamento: 27/09/2016
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