Primo maggio sotto la pioggia a Genova. Circa 6.000 persone hanno partecipato al corteo indetto da Cgil, Cisl e Uil, che quest'anno hanno scelto il capoluogo ligure per celebrare la festa nazionale dei lavoratori. In testa i segretari nazionali Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo, insime dietro uno striscione con impresso lo slogan della manifestazione: "Più valore al lavoro. Contrattazione, occupazione, pensioni".
Dopo aver reso omaggio, sotto il Ponte Monumentale al monumento ai caduti della Resistenza, il corteo è arrivato a De Ferrari dove, prima dei segretari segretari nazionali confederali, hanno preso la parola sindacalisti e lavoratori del settore pubblico e privato.
Dal palco, in cui erano stati sistemati i gonfaloni della Regione Liguria e del Comune di Genova, presenti il governatore Giovanni Toti e il sindaco Marco Doria, i segretari confederali non hanno risparmiato critiche al governo colpevole, secondo Barbagallo, di non dare risposte "senza risposte c'è la protesta", e Furlan "primo maggio all'insegna del lavoro che manca e dei salari sempre più bassi", infine Susanna Camusso che ha lanciato in direzione di Palazzo Chigi un monito preciso: " siamo in piazza e ci torneremo se non arriveranno risposte concrete su contratti e pensioni. Il governo non pensi che ci rassegniamo".
Dopo aver reso omaggio, sotto il Ponte Monumentale al monumento ai caduti della Resistenza, il corteo è arrivato a De Ferrari dove, prima dei segretari segretari nazionali confederali, hanno preso la parola sindacalisti e lavoratori del settore pubblico e privato.
Dal palco, in cui erano stati sistemati i gonfaloni della Regione Liguria e del Comune di Genova, presenti il governatore Giovanni Toti e il sindaco Marco Doria, i segretari confederali non hanno risparmiato critiche al governo colpevole, secondo Barbagallo, di non dare risposte "senza risposte c'è la protesta", e Furlan "primo maggio all'insegna del lavoro che manca e dei salari sempre più bassi", infine Susanna Camusso che ha lanciato in direzione di Palazzo Chigi un monito preciso: " siamo in piazza e ci torneremo se non arriveranno risposte concrete su contratti e pensioni. Il governo non pensi che ci rassegniamo".