Tra i tanti tipi di povertà che convivono nella nostra società, la povertà educativa è forse la più difficile da sconfiggere. Sia per il numero di adolescenti interessati (nel 2015 più di un milione), sia perché si tratta di un’ingiustizia "futura". Parliamo di ragazzi che stanno crescendo senza la possibilità di "apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni".
A dirlo Save the Children che ieri, in collaborazione con il Comune di Genova, UISP-Unione Italiana Sport per Tutti-Genova e Il Municipio VI Medio ponente, ha organizzato nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, un convegno dal titolo: "Illuminiamo il futuro. Il Punto Luce di Genova".
Save The Children, nel maggio 2014, ha lanciato un progetto dedicato proprio ai minori in difficoltà: “Illuminiamo il Futuro”. L’organizzazione, ha aperto in diverse città d’Italia (13 in 8 regioni: Catania, Palermo, Bari, Brindisi, Gioiosa Ionica, Scalea, Napoli, Genova, Torino e Milano) dei Punti Luce, ovvero degli spazi definiti ad “alta densità educativa”.
Nella nostra città, il Punto Luce è ospitato in uno spazio di circa 150 mq presso il circolo UISP, Filippo Merlino, in via Galliano 16, nel cuore del quartiere di Sestri Ponente. La struttura accoglie bambini e ragazzi dai 6 ai 17anni che hanno a disposizione diverse sale, laboratori di fotografia, multimediali, di teatro in movimento, gioco e sport, invito alla lettura, sostegno scolastico, educazione alimentare e a sani stili di vita, educazione all’utilizzo responsabile del web e dei social network. Ma c’è di più, sono previste anche attività dedicate ai genitori quali consulenze legali, psicologiche, pediatriche e di supporto alla genitorialità.
"Per povertà educativa - ha detto l'assessore alle politiche sociosanitarie Emanuela Fracassi - si intende una situazione di difficoltà dei bambini e dei ragazzi di accedere all'istruzione e, più in generale, alla cultura; spesso connessa alla povertà economica delle famiglie, un fenomeno in crescita, almeno sino a quando la crisi non cambierà segno. Il Punto Luce di Sestri è una bella sperimentazione che mette insieme un intervento di aiuto alle famiglie con un intervento di contrasto alla povertà educativa, attraverso azioni di socializzazione. Da tempo in ogni municipio genovese esiste una rete comprendente scuole, sanità e terzo settore nella quale l’Amministrazione svolge un’azione di facilitazione favorendo convergenze di obiettivi e di conoscenze".
Oltre all'assessore Fracassi sono intervenuti Riccardo Damasio della Direzione Scuola e Politiche giovanili del Comune di Genova, Annapaola Specchio del Dipartimento Povertà ed emergenza "Save the Children Italia Onlus", Eleonora Gallina dell’Ambito territoriale Sociale n. 36 Medio ponente, e i coordinatori Tommaso Ricci, Gaia Fiorini, Federico Barbieri, Laura Pellegrini, Maddalena Agave. Ha moderato il dibattito il vicepresidente del Municipio VI Medio ponente, Fabrizio Gelli.
"La Liguria è all’undicesimo posto nella lista delle regioni italiane per povertà educativa, secondo il nuovo Indice IPE di Save the Children. Critica in particolare - ha detto Annapaola Specchio - la situazione dei servizi dedicati alla prima infanzia: solo 16,9 bambini su 100 (nella fascia di età 0-2 anni) sono presi in carico dagli asili pubblici della regione, un dato ben lontano da quello dell’Emilia Romagna (26,5%) e ancor più dall’obiettivo del 33% stabilito dall’Ue (1)".
Va meglio per quanto riguarda la diffusione del tempo pieno nelle scuole primarie, mentre bassa è la percentuale di classi con il tempo pieno nelle secondarie di primo grado. Buona l’offerta del servizio di mensa scolastica, nel 71% degli Istituti principali. Sotto lo standard europeo il tasso di dispersione scolastica, che in Liguria raggiunge quota 15,1%, ancora lontana dalla soglia europea del 10%, ha concluso la responsabile di Save the Children.
"Genova è stata una delle prime città ad aprire un Punto Luce con una offerta formativa multidisciplinare - ha sottolineato Annapaola Specchio-. E' molto importante intervenire con decisione, perché i minori che vivono in un contesto di svantaggio economico sono bambini e ragazzi destinati a diventare vittime del circolo vizioso: povertà economica- povertà educativa. Ragazzi ai quali vengono tarpate le ali".
Gli altri dati raccolti nel corso degli interventi riguardano gli altri ambiti di vita dei minori in Liguria, il 54,9% fa sport continuativamente, (a fronte del 61,6% in Valle d’Aosta), il 53,3% dei minori ha letto un libro, appena il 29% ha visitato un monumento nell’ultimo anno: colpisce che nel paese che primeggia nel mondo per opere d’arte, nessuna regione italiana veda almeno il 50% dei suoi minori visitare un monumento (al massimo si arriva al 43% della provincia autonoma di Trento).
"La collaborazione tra Municipio e Punto Luce - ha detto Fabrizio Gelli vicepresidente del Municipio VI Medio ponente - è iniziata in occasione della prima edizione di Sestreet. Il Municipio, nonostante non abbia competenze dirette, ha fatto la sua parte per costruire un percorso di collaborazione, facilitando gli incontri e il conseguimento degli obiettivi. Il quartiere ha accolto l'iniziativa con entusiasmo. Finalmente in una zona altamente popolata, ma povera di servizi educativi, riusciamo a mantenere vivo un servizio particolarmente importante per i nostri giovani. Il Punto luce ha assunto in chiave moderna l'importanza delle vecchie associazioni, alle quali si affianca senza sostituirle".
A dirlo Save the Children che ieri, in collaborazione con il Comune di Genova, UISP-Unione Italiana Sport per Tutti-Genova e Il Municipio VI Medio ponente, ha organizzato nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, un convegno dal titolo: "Illuminiamo il futuro. Il Punto Luce di Genova".
Save The Children, nel maggio 2014, ha lanciato un progetto dedicato proprio ai minori in difficoltà: “Illuminiamo il Futuro”. L’organizzazione, ha aperto in diverse città d’Italia (13 in 8 regioni: Catania, Palermo, Bari, Brindisi, Gioiosa Ionica, Scalea, Napoli, Genova, Torino e Milano) dei Punti Luce, ovvero degli spazi definiti ad “alta densità educativa”.
Nella nostra città, il Punto Luce è ospitato in uno spazio di circa 150 mq presso il circolo UISP, Filippo Merlino, in via Galliano 16, nel cuore del quartiere di Sestri Ponente. La struttura accoglie bambini e ragazzi dai 6 ai 17anni che hanno a disposizione diverse sale, laboratori di fotografia, multimediali, di teatro in movimento, gioco e sport, invito alla lettura, sostegno scolastico, educazione alimentare e a sani stili di vita, educazione all’utilizzo responsabile del web e dei social network. Ma c’è di più, sono previste anche attività dedicate ai genitori quali consulenze legali, psicologiche, pediatriche e di supporto alla genitorialità.
"Per povertà educativa - ha detto l'assessore alle politiche sociosanitarie Emanuela Fracassi - si intende una situazione di difficoltà dei bambini e dei ragazzi di accedere all'istruzione e, più in generale, alla cultura; spesso connessa alla povertà economica delle famiglie, un fenomeno in crescita, almeno sino a quando la crisi non cambierà segno. Il Punto Luce di Sestri è una bella sperimentazione che mette insieme un intervento di aiuto alle famiglie con un intervento di contrasto alla povertà educativa, attraverso azioni di socializzazione. Da tempo in ogni municipio genovese esiste una rete comprendente scuole, sanità e terzo settore nella quale l’Amministrazione svolge un’azione di facilitazione favorendo convergenze di obiettivi e di conoscenze".
Oltre all'assessore Fracassi sono intervenuti Riccardo Damasio della Direzione Scuola e Politiche giovanili del Comune di Genova, Annapaola Specchio del Dipartimento Povertà ed emergenza "Save the Children Italia Onlus", Eleonora Gallina dell’Ambito territoriale Sociale n. 36 Medio ponente, e i coordinatori Tommaso Ricci, Gaia Fiorini, Federico Barbieri, Laura Pellegrini, Maddalena Agave. Ha moderato il dibattito il vicepresidente del Municipio VI Medio ponente, Fabrizio Gelli.
"La Liguria è all’undicesimo posto nella lista delle regioni italiane per povertà educativa, secondo il nuovo Indice IPE di Save the Children. Critica in particolare - ha detto Annapaola Specchio - la situazione dei servizi dedicati alla prima infanzia: solo 16,9 bambini su 100 (nella fascia di età 0-2 anni) sono presi in carico dagli asili pubblici della regione, un dato ben lontano da quello dell’Emilia Romagna (26,5%) e ancor più dall’obiettivo del 33% stabilito dall’Ue (1)".
Va meglio per quanto riguarda la diffusione del tempo pieno nelle scuole primarie, mentre bassa è la percentuale di classi con il tempo pieno nelle secondarie di primo grado. Buona l’offerta del servizio di mensa scolastica, nel 71% degli Istituti principali. Sotto lo standard europeo il tasso di dispersione scolastica, che in Liguria raggiunge quota 15,1%, ancora lontana dalla soglia europea del 10%, ha concluso la responsabile di Save the Children.
"Genova è stata una delle prime città ad aprire un Punto Luce con una offerta formativa multidisciplinare - ha sottolineato Annapaola Specchio-. E' molto importante intervenire con decisione, perché i minori che vivono in un contesto di svantaggio economico sono bambini e ragazzi destinati a diventare vittime del circolo vizioso: povertà economica- povertà educativa. Ragazzi ai quali vengono tarpate le ali".
Gli altri dati raccolti nel corso degli interventi riguardano gli altri ambiti di vita dei minori in Liguria, il 54,9% fa sport continuativamente, (a fronte del 61,6% in Valle d’Aosta), il 53,3% dei minori ha letto un libro, appena il 29% ha visitato un monumento nell’ultimo anno: colpisce che nel paese che primeggia nel mondo per opere d’arte, nessuna regione italiana veda almeno il 50% dei suoi minori visitare un monumento (al massimo si arriva al 43% della provincia autonoma di Trento).
"La collaborazione tra Municipio e Punto Luce - ha detto Fabrizio Gelli vicepresidente del Municipio VI Medio ponente - è iniziata in occasione della prima edizione di Sestreet. Il Municipio, nonostante non abbia competenze dirette, ha fatto la sua parte per costruire un percorso di collaborazione, facilitando gli incontri e il conseguimento degli obiettivi. Il quartiere ha accolto l'iniziativa con entusiasmo. Finalmente in una zona altamente popolata, ma povera di servizi educativi, riusciamo a mantenere vivo un servizio particolarmente importante per i nostri giovani. Il Punto luce ha assunto in chiave moderna l'importanza delle vecchie associazioni, alle quali si affianca senza sostituirle".