Contro il terrorismo e ogni forma di violenza. Dopo l’attentato all’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, dimesso ieri dall’ospedale proprio mentre alla redazione del Corriere della Sera di Milano giungeva per posta la rivendicazione della gambizzazione avvenuta a Genova da parte della “Federazione anarchica informale – Nucleo Olga”, ritenuto dagli inquirenti forse il gruppo più pericoloso nella galassia dell’anarchia internazionale, lunedì 14 maggio è il momento della risposta democratica organizzata dei lavoratori e della città. E giovedì, per iniziativa del presidente della regione, che ha chiamato a raccolta istituzionim categorie economiche e sindacati, si fermerà la città con manifestazione a De Ferrari, con modalità ancora da concordare.
Dopo gli attestati di solidarietà giunti ad Adinolfi, alla sua azienda e ai suoi colleghi, i lavoratori di Ansaldo Energia ed Ansaldo Nucleare di Genova, lunedì si fermeranno per due ore, e forse usciranno dai cancelli per dare maggiore visibilità a quella che vuole essere una decisa opposizione a qualunque forma di terrorismo ma anche una dimostrazione di solidarietà al dirigente ferito, definito nel volantino di rivendicazione – spedito da Genova il 7 maggio, come si evince da timbro postale, giorno stesso dell’attentato - «uno dei tanti stregoni dell’atomo dall’anima candida e dalla coscienza pulita».
La data dello sciopero – spiega la Rsu della fiom-Cgil Ansaldo, è stata decisa per lunedì perché la notizia della rivendicazione è giunta in ritardo, altrimenti ci saremmo fermati subito. Volevamo sapere, capire di più sulla matrice di questo attentato.
Secondo quanto ha precisato il segretario della Fiom Cigl Franco Grondona, lo sciopero sarà di due ore e interesserà tutti i lavoratori del Gruppo Finmeccanica della Liguria, perché «la violenza va contrastata immediatamente».
In un comunicato unitario, Cgil, Cisl e Uil «invitano le lavoratrici e i lavoratori genovesi a tenere alta la guardia contro ogni atto contrario ai principi democratici fondanti la nostra società e rinnovano l'impegno del sindacato contro ogni forma di violenza, anche con forme di mobilitazione nei confronti di azioni criminali che la città e il Paese hanno già conosciuto in passato».
Adesione allo sciopero anche da parte del Pd («Il Partito Democratico, insieme a tutte le forze impegnate a cambiare la nostra società nel rispetto delle regole, saprà reagire con determinazione, forte del consenso di migliaia di cittadini che credono alla democrazia. Siamo pronti ad aderire alle manifestazioni che esprimano solidarietà ad Adinolfi e ad Ansaldo Nucleare e si propongano di combattere pacificamente questo inquietante risveglio del terrorismo»).
Decisa la posizione del sindaco uscente di Genova, Marta Vincenzi, che ha ribadito la solidarietà al dirigente ferito e ha detto che il Comune è come sempre accanto ai lavoratori e in special modo in questa occasione in cui bisogna non dimostrare alcuna incertezza schierandosi contro il terrorismo, e contro qualunque di tipo di violenza, come è già avvenuto già in passato. Il Comune è impegnato a difenderle queste fabbriche, in una fase in cui provoca solo indignazione chi in qualunque modo le colpisce mentre i lavoratori lottano per il lavoro e il loro futuro. E il mondo del lavoro è, per sua tradizione, per i metodi democratici.
Sempre lunedì, a Genova si terrà un vertice in Prefettura per fare un punto della situazione e durante il quale sarà probabilmente deciso un piano di protezione per i dirigenti industriali che si ritiene siano più esposti alla luce dell’interpretazione dei disegni terroristici del fronte Fai/Fri che ha dichiarato di non voler creare consenso attorno a sé ma “complicità”. Quasi una chiamata alle armi.
La matrice dell’attentato sembra chiara e gli inquirenti prendono per buona la rivendicazione di FAI e FRI (Fronte rivoluzionario internazionale), già conosciuti in Italia e soprattutto in Grecia, Spagna, Svizzera. Olga, secondo gli esperti del’antiterrorismo, sarebbe Olga Ikonomidou, appartenente alle Cellule di fuoco, un gruppo anarchico greco responsabile di diversi attentati nel biennio 2009-2010 e attualmente in carcere proprio in Grecia. Come, gli inquirenti, non sottovalutano le minacce di nuovi attacchi in Italia annunciate nel volantino di rivendicazione, lungo 3 pagine e mezzo e sormontato da un simbolo, già visto, formato da un semicerchio da cui partono cinque frecce convergenti e, in cima a destra una stella a cinque punte con dentro una A (anarchia).
Dopo gli attestati di solidarietà giunti ad Adinolfi, alla sua azienda e ai suoi colleghi, i lavoratori di Ansaldo Energia ed Ansaldo Nucleare di Genova, lunedì si fermeranno per due ore, e forse usciranno dai cancelli per dare maggiore visibilità a quella che vuole essere una decisa opposizione a qualunque forma di terrorismo ma anche una dimostrazione di solidarietà al dirigente ferito, definito nel volantino di rivendicazione – spedito da Genova il 7 maggio, come si evince da timbro postale, giorno stesso dell’attentato - «uno dei tanti stregoni dell’atomo dall’anima candida e dalla coscienza pulita».
La data dello sciopero – spiega la Rsu della fiom-Cgil Ansaldo, è stata decisa per lunedì perché la notizia della rivendicazione è giunta in ritardo, altrimenti ci saremmo fermati subito. Volevamo sapere, capire di più sulla matrice di questo attentato.
Secondo quanto ha precisato il segretario della Fiom Cigl Franco Grondona, lo sciopero sarà di due ore e interesserà tutti i lavoratori del Gruppo Finmeccanica della Liguria, perché «la violenza va contrastata immediatamente».
In un comunicato unitario, Cgil, Cisl e Uil «invitano le lavoratrici e i lavoratori genovesi a tenere alta la guardia contro ogni atto contrario ai principi democratici fondanti la nostra società e rinnovano l'impegno del sindacato contro ogni forma di violenza, anche con forme di mobilitazione nei confronti di azioni criminali che la città e il Paese hanno già conosciuto in passato».
Adesione allo sciopero anche da parte del Pd («Il Partito Democratico, insieme a tutte le forze impegnate a cambiare la nostra società nel rispetto delle regole, saprà reagire con determinazione, forte del consenso di migliaia di cittadini che credono alla democrazia. Siamo pronti ad aderire alle manifestazioni che esprimano solidarietà ad Adinolfi e ad Ansaldo Nucleare e si propongano di combattere pacificamente questo inquietante risveglio del terrorismo»).
Decisa la posizione del sindaco uscente di Genova, Marta Vincenzi, che ha ribadito la solidarietà al dirigente ferito e ha detto che il Comune è come sempre accanto ai lavoratori e in special modo in questa occasione in cui bisogna non dimostrare alcuna incertezza schierandosi contro il terrorismo, e contro qualunque di tipo di violenza, come è già avvenuto già in passato. Il Comune è impegnato a difenderle queste fabbriche, in una fase in cui provoca solo indignazione chi in qualunque modo le colpisce mentre i lavoratori lottano per il lavoro e il loro futuro. E il mondo del lavoro è, per sua tradizione, per i metodi democratici.
Sempre lunedì, a Genova si terrà un vertice in Prefettura per fare un punto della situazione e durante il quale sarà probabilmente deciso un piano di protezione per i dirigenti industriali che si ritiene siano più esposti alla luce dell’interpretazione dei disegni terroristici del fronte Fai/Fri che ha dichiarato di non voler creare consenso attorno a sé ma “complicità”. Quasi una chiamata alle armi.
La matrice dell’attentato sembra chiara e gli inquirenti prendono per buona la rivendicazione di FAI e FRI (Fronte rivoluzionario internazionale), già conosciuti in Italia e soprattutto in Grecia, Spagna, Svizzera. Olga, secondo gli esperti del’antiterrorismo, sarebbe Olga Ikonomidou, appartenente alle Cellule di fuoco, un gruppo anarchico greco responsabile di diversi attentati nel biennio 2009-2010 e attualmente in carcere proprio in Grecia. Come, gli inquirenti, non sottovalutano le minacce di nuovi attacchi in Italia annunciate nel volantino di rivendicazione, lungo 3 pagine e mezzo e sormontato da un simbolo, già visto, formato da un semicerchio da cui partono cinque frecce convergenti e, in cima a destra una stella a cinque punte con dentro una A (anarchia).