Che cosa ci fanno in giro per la città i cassonetti della spazzatura marroni? E che cosa ci si può mettere dentro? Che fine fa la buccia delle banane che gettiamo nei bidoni? A queste e altre curiosità sull’universo del ciclo urbano dei rifiuti cerchiamo di dare risposta facendo un tuffo dentro alla vita della “rumenta” di casa nostra.
RIFIUTI ORGANICI - L’ultimo arrivato nel processo della raccolta differenziata genovese è il cosiddetto “umido”. Si tratta, molto semplicemente, di tutti gli avanzi che provengono dalle cucine: pane, pasta, frutta, verdura, uova, formaggi, gusci ma anche tovaglioli, carta assorbente, fazzoletti e fiammiferi tutti rigorosamente usati. Nell’insieme, si tratta di una percentuale che si attesta tra il 25 e il 30 per cento sull’intero monte di spazzatura urbana: «Una quota – assicura Carlo Senesi, assessore alla Città sostenibile – che, se raccolta separatamente, ci consentirà piuttosto agevolmente di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti per quanto riguarda l’intero sistema di raccolta differenziata».
LO STATO DELLA DIFFERENZIATA - A questo proposito, il primo traguardo da raggiungere è il superamento del 35 per cento di raccolta differenziata su base mensile. Un obiettivo che, secondo l’assessore, si potrà conquistare entro la fine dell’anno. Attualmente, infatti, Genova raggiunge una quota vicina al 32 per cento al mese, con una media su base oltre il 30 per cento dell’intero ciclo urbano dei rifiuti.
Per quanto riguarda l’umido, in particolare, attualmente in città se ne riciclano 600/700 tonnellate ogni 30 giorni: una quantità che dovrebbe consentire entro l’anno di tagliare il traguardo consolidato delle 10 mila tonnellate, con una base mensile superiore alle mille.
IMPIANTI DEDICATI - Un’accelerazione sensibile sarà possibile solo dopo l’avvio dei nuovi impianti dedicati allo smaltimento del materiale organico che consentiranno anche un notevole risparmio sui trasporti, dato che attualmente le strutture utilizzate risiedono in alcuni casi anche fuori Regione.
Due le novità in arrivo. La prima sarà dedicata esclusivamente al trattamento dell’umido derivante dalla raccolta domestica, un rifiuto definito “di qualità” perché si presuppone provenga da criteri di differenziazione della spazzatura piuttosto rigorosi. Sarà un impianto che produrrà compost, ovvero un fertilizzante naturale per il suolo, facilmente producibile anche in casa. Amiu sta individuando la zona migliore per un macchinario di questo tipo, che non sarà comunque collocato all’interno del Comune di Genova per la mancanza di aree sufficienti ad ospitare un impianto che necessita di 10-15 mila metri quadrati, per una portata di 40-50 mila tonnellate. La realizzazione dovrebbe iniziare il prossimo anno.
La seconda struttura sarà invece collocata a Scarpino e si occuperà della separazione dei rifiuti organici residuali provenienti dalla spazzatura gettata nei bidoni verdi. A differenza del precedente, non si tratterà di un umido di qualità e quindi non potrà essere destinato alla produzione di compost, ma verrà immesso in un processo di biodigestione anaerobica per l’ottenimento di biogas e quindi di energia elettrica. Entro fine anno il progetto verrà consegnato alla Regione per la valutazione dell’impatto ambientale, successivamente si avvierà la gara per la progettazione esecutiva; la realizzazione inizierà nel 2013.
COMPOSTAGGIO DOMESTICO - Al trattamento dell’umido su vasta scala vanno aggiunte le cifre confortanti che derivano dall'autocompostaggio, ovvero da chi raccogliendo i rifiuti organici nelle apposite compostiere produce fertilizzante naturale per il proprio giardino. Un comportamento virtuoso che a Genova chiama in causa circa 2700 famiglie, eliminando completamente dal ciclo urbano dei rifiuti circa 700 tonnellate di organico, utilizzato appunto per la trasformazione in compost.
L’UMIDO IN CITTÀ - Il progetto integrato di Amiu e Comune prevede un’estensione progressiva della raccolta dei rifiuti organici in tutti i Municipi, con un’attenzione particolare fin da subito alle attività commerciali che per antonomasia ne producono di più (fruttivendoli, supermercati, fioristi), senza trascurare però l’umido domestico, la cui separazione dall’indifferenziato si sta diffondendo sempre di più sul territorio genovese, a partire dalle zone del ponente e dal centro storico. Attualmente la popolazione “coperta” anche da questa tipologia di raccolta ha superato la soglia dei 120 mila cittadini.
Il servizio, iniziato dai quartieri di Ponente grazie alla disponibilità dell’impianto della Val Varenna (oggi non più utilizzato perché non sufficiente per la quantità di differenziata raggiunta), dopo aver completato la copertura delle zone più occidentali della città, si sta spostando a piccoli passi verso il centro, con il “porta a porta” presso tutte le attività del centro storico, dove entro il prossimo anno dovrebbero comparire i cassonetti marroni anche nei locali chiusi. Buone anche le percentuali raggiunte in Val Polcevera.
«L’obiettivo - dichiara Massimo Bizzi, dirigente dell’Area Servizi di Amiu - è fare sì che tutti i cittadini nell’arco di 80-90 metri dalla propria abitazione (a fronte di un limite di legge di 250 metri, ndr) possano disporre di una postazione completa per la raccolta differenziata di plastica, banda stagnata e lattine (contenitore giallo, ndr), carta e cartone (bianco, ndr), vetro (verde a campana o azzurro di piccole dimensioni, ndr), e organico (marrone, ndr), oltre ovviamente ai cassonetti generici».
Per questo motivo Amiu sta rivisitando tutti i quartieri cittadini intervenendo laddove alcune postazioni per la raccolta di tutti i rifiuti risultino incomplete: l’ultimo sopralluogo, nel mese di luglio, ha riguardato i cassonetti della Foce. Prossimo passo sarà l’inserimento dei contenitori per l’umido anche nelle vie del Medio Ponente.
PROBLEMI A LEVANTE – Le difficoltà più grosse si riscontrano, invece, a Levante. Il ritardo, che in alcuni casi coinvolge anche i contenitori riservati a plastica, lattine e banda stagnata,, è dovuto sostanzialmente a problematiche logistiche: «In queste zone - spiega Bizzi - non abbiamo aree adatte al travaso dei materiali da mezzi piccoli a mezzi grandi. C’è il rischio, come avviene per alcuni casi di Sturla, che i rifiuti raccolti debbano essere direttamente conferiti a Cornigliano, dando luogo a una situazione economica e ambientale non più sostenibile». Tuttavia, i dati derivanti dagli ultimi esperimenti nei quartieri di Quarto alto, via del Commercio a Nervi e Sant’Eusebio dimostrano una risposta della popolazione molto positiva. «Per non venire meno alle necessità e ai desideri degli abitanti – promette l’assessore Senesi – stiamo stringendo i tempi per l’individuazione di un’apposita area anche in queste zone, con la possibile realizzazione anche di una piccola area Ecologica».
COME DIFFERENZIARE - Non appena una zona è raggiunta dal sistema di raccolta dell’umido, Amiu procede a una capillare opera di informazione e di incentivazione degli abitanti, sia attraverso incontri pubblici sia con la fornitura di appositi contenitori areati destinati alla raccolta domestica, oltre ovviamente agli appositi sacchetti di carta o in mater-bi (plastica biodegradabile). «La fornitura dei sacchetti – assicura Bizzi – che viene effettuata in due o tre riprese durante l’anno dovrebbe essere sufficiente a coprire una normale produzione di rifiuti casalinghi. Tuttavia, qualora i cittadini esaurissero la dotazione possono sempre rivolgersi al Municipio di appartenenza o alle unità territoriali di Amiu» o ancora, aggiungiamo noi, affidarsi ai sacchetti del supermercato.
I CAMION PER L’UMIDO - La raccolta dell’umido avviene con mezzi specifici, in parte derivati da quelli utilizzati per gli altri rifiuti, equipaggiati con vasche a tenuta stagna per evitare ogni rischio di percolato. I camion disponibili al momento sono tre: un 35 quintali con capacità di raccolta di 4 metri cubi, senza compattazione dei materiali caricati; un 110 quintali, vettura di medie dimensioni in grado di transitare per buona parte dei quartieri genovesi; infine, un mezzo specifico che carica i cassonetti lateralmente, con una portata utile che può raggiungere le 18 tonnellate.
Le frequenze di raccolta sono diversificate a seconda della tipologia di rifiuto organico: il porta a porta presso i grandi produttori con il mezzo più grosso avviene tutti i giorni, mentre i veicoli medi e piccoli raggiungono i cassonetti dedicati all’umido domestico tre volte alla settimana in estate e due in inverno.
PUZZA? SI COMBATTE CON L’ARIA - Ma quanto puzzano le bucce di banana e gli scarti della verdura? «C’è sempre una certa diffidenza sul fatto che la raccolta dei rifiuti organici in casa possa dar luogo a odori poco piacevoli» ammette Senesi. «Il segreto per evitare questo inconveniente è l’utilizzo di contenitori areati come quelli che distribuiamo. In questo modo la spazzatura può restare tranquillamente in casa per due o tre giorni». Grazie al contatto con l’aria, infatti, gli scarti si essiccano e diminuiscono anche di volume, mentre i contenitori anaerobici favoriscono la produzione di biogas, il principale attore dei cattivi odori. «L’unico modo per rendersene davvero conto - sostiene l’assessore - è fare una prova». E Senesi è così convinto del successo di questo sistema tanto da annunciare che una volta che la raccolta dell’umido sarà entrata a pieno regime, Amiu potrà procedere da un lato alla diminuzione della frequenza per lo svuotamento dei bidoni stradali, dall’altro alla riduzione del contingente di contenitori per i rifiuti generici.
«Ci vorrà qualche anno – prevede l’assessore – ma quando riusciremo tutti a fare una buona raccolta differenziata otterremo il duplice obiettivo di una diminuzione degli odori molesti e di una riduzione dei costi per Amiu che potrà diminuire i passaggi di raccolta dell’indifferenziato, che in estate avviene anche più di una volta al giorno».
IN ARRIVO IL CARTONE - Per concludere, due novità. Nei prossimi mesi, soprattutto nei pressi di percorsi a forte caratterizzazione commerciale, verranno installati nuovi contenitori bianchi esclusivamente dedicati alla raccolta del cartone. A questo riguardo, Amiu si doterà anche di un nuovo impianto, nello stabilimento di Bolzaneto, che tratterà esclusivamente il prodotto differenziato separando la carta dal cartone, oltre che tutti i prodotti derivanti dalla raccolta del cosiddetto multimateriale, ovvero i cassonetti gialli. Un investimento che consentirà di ottenere una purezza del rifiuto molto superiore all’attuale e comporterà un notevole guadagno. I valori economici che vengono riconosciuti alla raccolta differenziata, infatti, sono proprio funzione della sua qualità.
RIFIUTI ORGANICI - L’ultimo arrivato nel processo della raccolta differenziata genovese è il cosiddetto “umido”. Si tratta, molto semplicemente, di tutti gli avanzi che provengono dalle cucine: pane, pasta, frutta, verdura, uova, formaggi, gusci ma anche tovaglioli, carta assorbente, fazzoletti e fiammiferi tutti rigorosamente usati. Nell’insieme, si tratta di una percentuale che si attesta tra il 25 e il 30 per cento sull’intero monte di spazzatura urbana: «Una quota – assicura Carlo Senesi, assessore alla Città sostenibile – che, se raccolta separatamente, ci consentirà piuttosto agevolmente di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti per quanto riguarda l’intero sistema di raccolta differenziata».
LO STATO DELLA DIFFERENZIATA - A questo proposito, il primo traguardo da raggiungere è il superamento del 35 per cento di raccolta differenziata su base mensile. Un obiettivo che, secondo l’assessore, si potrà conquistare entro la fine dell’anno. Attualmente, infatti, Genova raggiunge una quota vicina al 32 per cento al mese, con una media su base oltre il 30 per cento dell’intero ciclo urbano dei rifiuti.
Per quanto riguarda l’umido, in particolare, attualmente in città se ne riciclano 600/700 tonnellate ogni 30 giorni: una quantità che dovrebbe consentire entro l’anno di tagliare il traguardo consolidato delle 10 mila tonnellate, con una base mensile superiore alle mille.
IMPIANTI DEDICATI - Un’accelerazione sensibile sarà possibile solo dopo l’avvio dei nuovi impianti dedicati allo smaltimento del materiale organico che consentiranno anche un notevole risparmio sui trasporti, dato che attualmente le strutture utilizzate risiedono in alcuni casi anche fuori Regione.
Due le novità in arrivo. La prima sarà dedicata esclusivamente al trattamento dell’umido derivante dalla raccolta domestica, un rifiuto definito “di qualità” perché si presuppone provenga da criteri di differenziazione della spazzatura piuttosto rigorosi. Sarà un impianto che produrrà compost, ovvero un fertilizzante naturale per il suolo, facilmente producibile anche in casa. Amiu sta individuando la zona migliore per un macchinario di questo tipo, che non sarà comunque collocato all’interno del Comune di Genova per la mancanza di aree sufficienti ad ospitare un impianto che necessita di 10-15 mila metri quadrati, per una portata di 40-50 mila tonnellate. La realizzazione dovrebbe iniziare il prossimo anno.
La seconda struttura sarà invece collocata a Scarpino e si occuperà della separazione dei rifiuti organici residuali provenienti dalla spazzatura gettata nei bidoni verdi. A differenza del precedente, non si tratterà di un umido di qualità e quindi non potrà essere destinato alla produzione di compost, ma verrà immesso in un processo di biodigestione anaerobica per l’ottenimento di biogas e quindi di energia elettrica. Entro fine anno il progetto verrà consegnato alla Regione per la valutazione dell’impatto ambientale, successivamente si avvierà la gara per la progettazione esecutiva; la realizzazione inizierà nel 2013.
COMPOSTAGGIO DOMESTICO - Al trattamento dell’umido su vasta scala vanno aggiunte le cifre confortanti che derivano dall'autocompostaggio, ovvero da chi raccogliendo i rifiuti organici nelle apposite compostiere produce fertilizzante naturale per il proprio giardino. Un comportamento virtuoso che a Genova chiama in causa circa 2700 famiglie, eliminando completamente dal ciclo urbano dei rifiuti circa 700 tonnellate di organico, utilizzato appunto per la trasformazione in compost.
L’UMIDO IN CITTÀ - Il progetto integrato di Amiu e Comune prevede un’estensione progressiva della raccolta dei rifiuti organici in tutti i Municipi, con un’attenzione particolare fin da subito alle attività commerciali che per antonomasia ne producono di più (fruttivendoli, supermercati, fioristi), senza trascurare però l’umido domestico, la cui separazione dall’indifferenziato si sta diffondendo sempre di più sul territorio genovese, a partire dalle zone del ponente e dal centro storico. Attualmente la popolazione “coperta” anche da questa tipologia di raccolta ha superato la soglia dei 120 mila cittadini.
Il servizio, iniziato dai quartieri di Ponente grazie alla disponibilità dell’impianto della Val Varenna (oggi non più utilizzato perché non sufficiente per la quantità di differenziata raggiunta), dopo aver completato la copertura delle zone più occidentali della città, si sta spostando a piccoli passi verso il centro, con il “porta a porta” presso tutte le attività del centro storico, dove entro il prossimo anno dovrebbero comparire i cassonetti marroni anche nei locali chiusi. Buone anche le percentuali raggiunte in Val Polcevera.
«L’obiettivo - dichiara Massimo Bizzi, dirigente dell’Area Servizi di Amiu - è fare sì che tutti i cittadini nell’arco di 80-90 metri dalla propria abitazione (a fronte di un limite di legge di 250 metri, ndr) possano disporre di una postazione completa per la raccolta differenziata di plastica, banda stagnata e lattine (contenitore giallo, ndr), carta e cartone (bianco, ndr), vetro (verde a campana o azzurro di piccole dimensioni, ndr), e organico (marrone, ndr), oltre ovviamente ai cassonetti generici».
Per questo motivo Amiu sta rivisitando tutti i quartieri cittadini intervenendo laddove alcune postazioni per la raccolta di tutti i rifiuti risultino incomplete: l’ultimo sopralluogo, nel mese di luglio, ha riguardato i cassonetti della Foce. Prossimo passo sarà l’inserimento dei contenitori per l’umido anche nelle vie del Medio Ponente.
PROBLEMI A LEVANTE – Le difficoltà più grosse si riscontrano, invece, a Levante. Il ritardo, che in alcuni casi coinvolge anche i contenitori riservati a plastica, lattine e banda stagnata,, è dovuto sostanzialmente a problematiche logistiche: «In queste zone - spiega Bizzi - non abbiamo aree adatte al travaso dei materiali da mezzi piccoli a mezzi grandi. C’è il rischio, come avviene per alcuni casi di Sturla, che i rifiuti raccolti debbano essere direttamente conferiti a Cornigliano, dando luogo a una situazione economica e ambientale non più sostenibile». Tuttavia, i dati derivanti dagli ultimi esperimenti nei quartieri di Quarto alto, via del Commercio a Nervi e Sant’Eusebio dimostrano una risposta della popolazione molto positiva. «Per non venire meno alle necessità e ai desideri degli abitanti – promette l’assessore Senesi – stiamo stringendo i tempi per l’individuazione di un’apposita area anche in queste zone, con la possibile realizzazione anche di una piccola area Ecologica».
COME DIFFERENZIARE - Non appena una zona è raggiunta dal sistema di raccolta dell’umido, Amiu procede a una capillare opera di informazione e di incentivazione degli abitanti, sia attraverso incontri pubblici sia con la fornitura di appositi contenitori areati destinati alla raccolta domestica, oltre ovviamente agli appositi sacchetti di carta o in mater-bi (plastica biodegradabile). «La fornitura dei sacchetti – assicura Bizzi – che viene effettuata in due o tre riprese durante l’anno dovrebbe essere sufficiente a coprire una normale produzione di rifiuti casalinghi. Tuttavia, qualora i cittadini esaurissero la dotazione possono sempre rivolgersi al Municipio di appartenenza o alle unità territoriali di Amiu» o ancora, aggiungiamo noi, affidarsi ai sacchetti del supermercato.
I CAMION PER L’UMIDO - La raccolta dell’umido avviene con mezzi specifici, in parte derivati da quelli utilizzati per gli altri rifiuti, equipaggiati con vasche a tenuta stagna per evitare ogni rischio di percolato. I camion disponibili al momento sono tre: un 35 quintali con capacità di raccolta di 4 metri cubi, senza compattazione dei materiali caricati; un 110 quintali, vettura di medie dimensioni in grado di transitare per buona parte dei quartieri genovesi; infine, un mezzo specifico che carica i cassonetti lateralmente, con una portata utile che può raggiungere le 18 tonnellate.
Le frequenze di raccolta sono diversificate a seconda della tipologia di rifiuto organico: il porta a porta presso i grandi produttori con il mezzo più grosso avviene tutti i giorni, mentre i veicoli medi e piccoli raggiungono i cassonetti dedicati all’umido domestico tre volte alla settimana in estate e due in inverno.
PUZZA? SI COMBATTE CON L’ARIA - Ma quanto puzzano le bucce di banana e gli scarti della verdura? «C’è sempre una certa diffidenza sul fatto che la raccolta dei rifiuti organici in casa possa dar luogo a odori poco piacevoli» ammette Senesi. «Il segreto per evitare questo inconveniente è l’utilizzo di contenitori areati come quelli che distribuiamo. In questo modo la spazzatura può restare tranquillamente in casa per due o tre giorni». Grazie al contatto con l’aria, infatti, gli scarti si essiccano e diminuiscono anche di volume, mentre i contenitori anaerobici favoriscono la produzione di biogas, il principale attore dei cattivi odori. «L’unico modo per rendersene davvero conto - sostiene l’assessore - è fare una prova». E Senesi è così convinto del successo di questo sistema tanto da annunciare che una volta che la raccolta dell’umido sarà entrata a pieno regime, Amiu potrà procedere da un lato alla diminuzione della frequenza per lo svuotamento dei bidoni stradali, dall’altro alla riduzione del contingente di contenitori per i rifiuti generici.
«Ci vorrà qualche anno – prevede l’assessore – ma quando riusciremo tutti a fare una buona raccolta differenziata otterremo il duplice obiettivo di una diminuzione degli odori molesti e di una riduzione dei costi per Amiu che potrà diminuire i passaggi di raccolta dell’indifferenziato, che in estate avviene anche più di una volta al giorno».
IN ARRIVO IL CARTONE - Per concludere, due novità. Nei prossimi mesi, soprattutto nei pressi di percorsi a forte caratterizzazione commerciale, verranno installati nuovi contenitori bianchi esclusivamente dedicati alla raccolta del cartone. A questo riguardo, Amiu si doterà anche di un nuovo impianto, nello stabilimento di Bolzaneto, che tratterà esclusivamente il prodotto differenziato separando la carta dal cartone, oltre che tutti i prodotti derivanti dalla raccolta del cosiddetto multimateriale, ovvero i cassonetti gialli. Un investimento che consentirà di ottenere una purezza del rifiuto molto superiore all’attuale e comporterà un notevole guadagno. I valori economici che vengono riconosciuti alla raccolta differenziata, infatti, sono proprio funzione della sua qualità.