Giornata di colorata protesta da parte di alcuni operatori di Amiu Bonifiche che, dopo l’interruzione dell’ultimo consiglio comunale estivo, un mese fa, tornano a farsi sentire a gran voce per chiedere all’amministrazione comunale chiarezza in merito alla situazione lavorativa precaria da sette anni.
Nel pomeriggio è stato inscenato un blitz di fronte alla prefettura con un manichino, uno striscione e un paio di sacchi di erbacce rovesciate per terra per ribadire che il servizio che svolgono è e deve rimanere pubblico e che senza lavoro non si vive.
Gli operatori hanno ripetuto la stessa dimostrazione anche di fronte a Palazzo Tursi, dove è avvenuto un parapiglia con i vigili di guardia all’ingresso.
Dopo qualche attimo di tensione, i precari Amiu hanno ottenuto un incontro con l’assessore alla Gestione Ciclo dei Rifiuti Urbani, Carlo Senesi e con il sindaco Vincenzi. Tra le parti, infatti, vige un accordo datato 2007/08 per cui si sarebbe provveduto a regolarizzare e stabilizzare la situazione contrattuale, accordo mantenuto solo in parte, dal momento che soltanto due su ventidue sono stati assunti a tempo indeterminato.
L’assessore e il sindaco hanno preso nota delle comprensibili richieste degli operatori, hanno comunque ribadito che per il momento la manovra impedisce ogni spazio di autonomia all’amministrazione e che se questa rimane in vigore l’unica prospettiva sarà quella di ricollocare i precari, ad oggi disoccupati, in cooperative o in aziende private appaltatrici.
«Non vogliamo finire nelle mani dei privati, noi facciamo un servizio che deve essere pubblico, garantito dal Comune, se fossi stati regolarizzati anni fa ora non saremmo in questa situazione» ha affermato un portavoce dei manifestanti.
Il sindaco Marta Vincenzi si è assunta la responsabilità politica di osteggiare il provvedimento finanziario, dichiarando che sarà presente domani in piazza in occasione dello sciopero, e si è impegnata a firmare un nuovo accordo per il quale i lavoratori verranno assunti immediatamente non appena il governo lo permetterà. «Le amministrazioni comunali sono sofferenti e a Genova, con questi tagli, è come se chiudessero due Ilva».
Dopo la mobilitazione di inizio agosto i dipendenti Amiu in questione erano riusciti ad ottenere da parte dell’assessore Carlo Senesi la proroga di due mesi del contratto per aggirare temporaneamente il blocco delle assunzioni previsto dalla manovra finanziaria, ma oggi la realtà è fatta di precari a cui non è possibile rinnovare il contratto e di un servizio pubblico indispensabile, come quello del diserbo urbano, non garantito alla cittadinanza.
Nel pomeriggio è stato inscenato un blitz di fronte alla prefettura con un manichino, uno striscione e un paio di sacchi di erbacce rovesciate per terra per ribadire che il servizio che svolgono è e deve rimanere pubblico e che senza lavoro non si vive.
Gli operatori hanno ripetuto la stessa dimostrazione anche di fronte a Palazzo Tursi, dove è avvenuto un parapiglia con i vigili di guardia all’ingresso.
Dopo qualche attimo di tensione, i precari Amiu hanno ottenuto un incontro con l’assessore alla Gestione Ciclo dei Rifiuti Urbani, Carlo Senesi e con il sindaco Vincenzi. Tra le parti, infatti, vige un accordo datato 2007/08 per cui si sarebbe provveduto a regolarizzare e stabilizzare la situazione contrattuale, accordo mantenuto solo in parte, dal momento che soltanto due su ventidue sono stati assunti a tempo indeterminato.
L’assessore e il sindaco hanno preso nota delle comprensibili richieste degli operatori, hanno comunque ribadito che per il momento la manovra impedisce ogni spazio di autonomia all’amministrazione e che se questa rimane in vigore l’unica prospettiva sarà quella di ricollocare i precari, ad oggi disoccupati, in cooperative o in aziende private appaltatrici.
«Non vogliamo finire nelle mani dei privati, noi facciamo un servizio che deve essere pubblico, garantito dal Comune, se fossi stati regolarizzati anni fa ora non saremmo in questa situazione» ha affermato un portavoce dei manifestanti.
Il sindaco Marta Vincenzi si è assunta la responsabilità politica di osteggiare il provvedimento finanziario, dichiarando che sarà presente domani in piazza in occasione dello sciopero, e si è impegnata a firmare un nuovo accordo per il quale i lavoratori verranno assunti immediatamente non appena il governo lo permetterà. «Le amministrazioni comunali sono sofferenti e a Genova, con questi tagli, è come se chiudessero due Ilva».
Dopo la mobilitazione di inizio agosto i dipendenti Amiu in questione erano riusciti ad ottenere da parte dell’assessore Carlo Senesi la proroga di due mesi del contratto per aggirare temporaneamente il blocco delle assunzioni previsto dalla manovra finanziaria, ma oggi la realtà è fatta di precari a cui non è possibile rinnovare il contratto e di un servizio pubblico indispensabile, come quello del diserbo urbano, non garantito alla cittadinanza.